martedì 28 maggio 2013

European Disability Forum ad Atene: "Chiediamo una via sociale per uscire dalla crisi"

E' stata concentrata sulla situazione delle persone con disabilità e la crisi, l'assemblea generale annuale dell'European disabillity forum tenutasi fino a ieri (26 maggio, n..r.d.) ad Atene. Due giornate in cui centinaia di rappresentanti di organizzazioni affiliate di tutta l'Unione hanno anche parlato dell'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e rinnovato gli organi sociali del Forum con la rielezione di Yannis Vardakastanis come presidente (del muovo comitato esecutivo fanno parte anche Gunta Anca dal Consiglio nazionale lettone e Donata Vivanti di Autism Europe come vicepresidenti, Rodolfo Cattani dell'Unione europea dei ciechi come segretario e Pat Clarke della Federazione irlandese dei disabili come tesoriere).

Le proposte per uscire dalla crisi. Il movimento dei disabili ad Atene si è concentrato sulla "dimensione sociale" dell'Unione chiamando i leader europei ad un "piano strategico per uscire dalla crisi e rilanciare la crescita e l'inclusione sociale per le persone con disabilità", perché "la partecipazione dei cittadini è la base essenziale della democrazia e di uno sviluppo sostenibile della società". In particolare, queste le proposte: la revisione e lo sviluppo di nuovi strumenti di politica con particolare attenzione alle persone con disabilità, investimenti a lungo termine per misure sociali di partecipazione e di vita indipendente come ad esempio la casa, la salute, l'educazione e l'occupazione; effettuare investimenti sull'accessibilità, le infrastrutture e i servizi, progettare l'ambiente in modo che possa agevolare la creazione di nuovi posti di lavoro e aumentare la crescita economica.

Ancora, lo sviluppo di programmi nazionali di riforma nell'ambito della politica e proposte legislative per l'inclusione delle persone con disabilità nel lavoro, l'istruzione e "la loro piena partecipazione alla società come cittadini su base di uguaglianza", coinvolgendo le organizzazioni di persone con disabilità nel processo di sviluppo di programmi nazionali di riforma. L'assemblea ha anche rivolto raccomandazioni specifiche ai singoli paesi per il miglioramento della situazione delle persone con disabilità: l'assegnazione di finanziamenti sufficienti per le attuali sfide sociali e dei diritti umani, assicurare che il bilancio dell'Ue non produrrà ulteriori barriere per le persone con disabilità.

Il presidente del movimento, Yannis Vardakastanis, ha ricordato che "in tutti questi anni il movimento dei disabili europei ha goduto di grandi conquiste che hanno aperto la strada verso un'epoca migliore per le persone con disabilità. Oggi, in tempi di crisi, la sfida è più grande che mai. Anche quando la crisi sarà finita, le ripercussioni saranno ancora con noi per molti anni. L'Europa deve garantire che i diritti fondamentali delle persone con disabilità siano protetti, la crisi non dovrebbe portare via le conquiste che abbiamo fatto in questi anni. E il movimento dei disabili è qui unito e con una sola voce per ricordare ai leader europei - ha concluso citando la Convenzione Onu per i diritti dei disabili - che nulla può essere deciso su di noi senza di noi". (ep)
Fonte: superabile.it (27 maggio 2013)

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