sabato 23 maggio 2015

RogerVoice, l’app che consente ai sordi di usare il cellulare

A realizzare il progetto Oliver Jeannel, un ragazzo sordo che insieme a un amico ha creato il software che permette di trasformare le conversazioni orali in parole scritte. Per ora l’applicazione è ancora un prototipo ma i creatori assicurano di realizzare una versione definitiva per android entro l’estate.

Per una persona sorda conversare al cellulare in totale privacy e senza l’aiuto di un interprete Lis può sembrare pura fantasia. Ma da quest’estate la nuova App RogerVoice, potrebbe aiutare a migliorare la vita a circa 70 milioni di sordi nel mondo.

App per sordi
L’applicazione permette di leggere, attraverso dei sottotitoli, la conversazione orale dando così la libertà alle persone sorde di poter parlare con i propri cari o di ricevere una telefonata di lavoro senza l’ausilio di un’interprete della lingua dei segni. Tutto questo grazie a una semplice trascrizione in tempo reale delle parole. Per ora sono ancora poche le lingue che sono state inserite all’interno del software. Ma, assicurano i creatori che entro l’estate riusciranno a lanciare la versione definitiva sul mercato permettendo così a tutti i possessori di uno smartphone di poterla scaricare. Per questo Olivier Jeannel (foto), la mente del progetto, ha lanciato una campagna di crowdfunding “Kickstarter” per chiedere un aiuto alla rete e poter così completare la sua rivoluzionaria App.

App per sordi. progetto Oliver Jeannel
Oliver, sordo dalla nascita, ha lavorato per otto anni nel campo delle telecomuicazioni in Francia per la Telecom France. Durante il suo soggiorno in Francia oltre a lavorare si è impegnato sul tema dell’accessibilità. Una volta tornato negli Stati Uniti, ha deciso di mettersi in proprio e così con un amico ha pensato di conciliare la sua passione per il lavoro con le sue battaglie per rendere il mondo accessibile a tutti. In pochi mesi hanno messo su una bozza del progetto e hanno dato vita al primo prototipo dell’app. Per la scelta del nome da dare all’applicazione, Oliver si è ispirato a dei vecchi film di guerra americani in cui i piloti di aerei dicevano “Roger that!” che significa “ricevuto”. “Penso che questo riassuma lo spirito del nostro progetto – racconta Oliver Jeannel in un’intervista sulla nota rivista statunitense di economia e finanza Forbes –. L’obiettivo è di garantire la possibilità a tutti di poter comunicare. E poi come ha detto Mary Pat Radabaugh, che è direttore del Centro di supporto per persone con disabilità di Ibm: Per le persone senza disabilità, la tecnologia rende le cose più facili. Per le persone disabili, la tecnologia rende le cose possibili”. Per ora l’applicazione è studiata per la versione android, la squadra inizierà a lavorare su quelli iOS e windows prima dell’estate.
Dino Collazzo - © Copyright Redattore Sociale
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