mercoledì 28 gennaio 2015

San Tommaso d'Aquino, sacerdote e dottore della Chiesa e la storia dei sordi

Il Messale Romano al 28 gennaio così presenta San Tommaso d’Aquino:“Domenicano (1244), formatosi nel monastero di Montecassino e nelle grandi scuole del tempo, e divenuto maestro negli studi di Parigi, Orvieto, Roma, Viterbo e Napoli, impresse al suo insegnamento un orientamento originale e sapientemente innovatore. Affidò a molti scritti impegnati e specialmente alla celebre ‘Summa’ la sistemazione geniale della dottrina filosofica e teologica raccolta dalla tradizione.
Ha esercitato un influsso determinante sull’indirizzo del pensiero filosofico e della ricerca teologica nelle scuole dei secoli seguenti”.

Studente a Colonia, per il suo atteggiamento silenzioso, Tommaso fu soprannominato dai compagni di studi “il bue muto”, riferendosi anche alla sua corpulenza. Il suo maestro S.Alberto Magno lo ammirava e un giorno davanti a tutti esclamò: “Noi lo chiamiamo bue muto, ma egli con la sua dottrina emetterà un muggito che risuonerà in tutto il mondo”.

Anni dopo, mentre insegnava teologia a Roma, Tommaso si rese conto che non tutti gli allievi erano preparati per un corso teologico troppo impegnativo, quindi nel 1267 cominciò a scrivere per loro una “Summa theologiae”, per “presentare le cose che riguardano la religione cristiana, in un modo che sia adatto all’istruzione dei principianti”. 

Tommaso scriveva per i suoi studenti, perciò il suo linguaggio era chiaro e convincente: suo è il famoso Pange Lingua con il Tantum ergo.

Morì nel 1274 e quando papa Giovanni XXII nel 1323, iscrisse Tommaso d’Aquino nell’Albo dei Santi, a quanti obiettavano che egli non aveva compiuto grandi prodigi, né in vita né dopo morto, il papa rispose con una famosa frase: “Quante preposizioni teologiche scrisse, tanti miracoli fece”. Fu proclamato Dottore della Chiesa nel 1567 e il 4 agosto 1880, patrono delle scuole e università cattoliche.

Le sue reliquie sono venerate in vari luoghi a Fossanova (Latina), nella chiesa di Saint-Sermain a Tolosa in Francia, nel convento dei Domenicani di Napoli … 
P. Vincenzo Di Blasio



PER SAPERE DI PIU'

ARTICOLO CORRELATO

«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it
"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini