Milleproroghe, rinviato l’obbligo di assumere disabili. Le associazioni denunciano la marcia indietro e chiedono parità aziende-candidati.
Il decreto Milleproroghe ha rinviato di un anno l’obbligo, per le aziende con 15-35 dipendenti, di assumere un lavoratore con disabilità (quindi anche se non sono in programma nuove assunzioni: la norma era stata definita dal Decreto 151/15 in attuazione al Jobs Act).
Fino a tutto il 2017 resta quindi valido il vecchio sistema per cui l’obbligo di assumere un disabile scatta solo nell’eventualità di nuove assunzioni. Il cambio di rotta ha suscitato molto malumore tra le associazioni che rappresentano le persone con disabilità in quanto, ancora una volta, vengono danneggiate le fasce più deboli. Secondo la Fish Onlus, infatti, si stimano in 70/90 mila le persone con disabilità potenzialmente interessate dal provvedimento.
Fino a tutto il 2017 resta quindi valido il vecchio sistema per cui l’obbligo di assumere un disabile scatta solo nell’eventualità di nuove assunzioni. Il cambio di rotta ha suscitato molto malumore tra le associazioni che rappresentano le persone con disabilità in quanto, ancora una volta, vengono danneggiate le fasce più deboli. Secondo la Fish Onlus, infatti, si stimano in 70/90 mila le persone con disabilità potenzialmente interessate dal provvedimento.
«Questa marcia indietro rispetto alle novità definite dal Jobs Act - afferma Daniele Regolo, fondatore di Jobmetoo, il portale di incontro tra disabili e imprese che assumono - dimostra con chiarezza quanto sia inefficace affidarsi alle sole disposizioni legislative per risolvere problemi cronici come quello del lavoro per i disabili. Noi di Jobmetoo, che per primi abbiamo voluto dare una dimensione di reale parità tra aziende e candidati, siamo convinti che le aziende (che sono fatte di persone), grandi o piccole che siano, in obbligo o meno che siano, guarderanno sempre di più al lavoratore con disabilità come ad un qualsiasi professionista, da valutare con obiettività e intervenendo con ragionevoli accomodamenti affinché questi sia messo nelle condizioni di essere produttivo».
Conclude Regolo: «Dotarsi di una prospettiva culturale e non solo legata a disposizioni di legge risparmierebbe diktat alle aziende costrette ad assumere anche se non ne hanno bisogno e garantirebbe ai lavoratori con disabilità il raggiungimento di un’occupazione con modalità non diverse da quelle che interessano tutti gli altri lavoratori: questa è la parità in cui crediamo e per cui lavoriamo».
W.P. Fonte: lastampa.it
PER SAPERE DI PIU'
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it
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