lunedì 4 febbraio 2013

Vocazione di Don Giuseppe Gualandi per l'educazione dei Sordi

L'8 luglio 1849, in Chiesa parrocchiale della SS. Trinità, don Giuseppe Gualandi, che era prete da pochi mesi, tra le fanciulle biancovestite che si accostavano alla prima comunione vide una giovane sordomuta, Carolina Galuppini, e il suo animo ne rimase trafitto. Non era soltanto un sentimento naturale di compassione: era l’illuminazione infocata dello Spirito di Dio, che in quel momento gli rivelava tutto il senso della sua vita sacerdotale.

Lo Spirito Santo - che il Signore risorto non si stanca mai di effondere dalla destra del Padre sulla nostra povera umanità - è il protagonista della storia più vera, che è la storia dei cuori, la storia delle iniziative di bene, la storia della carità.

E’ un protagonista nascosto, discreto, che non fa chiasso; ma alla fine si rivela quello più efficace e benefico. E’ l’unico rinnovatore sostanziale: gli altri, i così detti fautori di modernità e di progresso, i così detti rivoluzionari, finiscono poi sempre col lasciare gli uomini in balia del loro sempiterno egoismo, della loro invincibile insipienza, dei loro errori ripetitivi, delle loro monotone trasgressioni.

Noi siamo qui in questa sera a ricordare con questa celebrazione uno di questi ammirevoli interventi dello Spirito: siamo qui a ricordare la sua azione di grazia sul cuore di un giovane sacerdote, che dal canto suo ha saputo aprirsi docilmente a una insolita chiamata: la chiamata a evangelizzare il mondo pur prezioso e caro a Dio del grande silenzio. A centosessanquacinque dalla vocazione di Don Giuseppe Gualandi all’apostolato tra i sordi siamo qui, lieti e commossi, a ringraziare il Signore e a lodarlo per le sue misericordie.

Nella difficile impresa Don Giuseppe è stato aiutato da una benevola Provvidenza: ha avuto la fortuna di un fratello come Don Cesare, che ha saputo condividere con umile e generosa fedeltà il suo stesso ideale; ha avuto la fortuna di nascere e crescere in una famiglia tutta presa dall’attenzione fattiva alle necessità dei fratelli; ha avuto soprattutto la fortuna di incontrare un’anima dalla spiritualità eccezionale come è stata Madre Orsola Mezzini.

Ma tutte queste persone hanno potuto entrare nello specifico progetto di Dio, perchè Don Giuseppe per primo ha detto di sì al Signore che lo chiamava. E così dal piccolo seme della sua adesione senza riserve alla divina sollecitazione ha potuto svilupparsi l’albero fecondo della Piccola Missione per i Sordomuti.

Sulla Piccola Missione e su quanti sono raggiunti dal suo slancio apostolico, su quanti l’aiutano e l’amano, oggi vogliamo implorare con particolare fervore la benedizione di Dio.


PER SAPERE DI PIU'
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
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"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini