martedì 26 luglio 2016

Firenze, Pronto Soccorso Codice H. Il primo serviziomultisensoriale d'ITALIA

A Careggi la prima Stanza Multisensoriale in un Pronto soccorso. Il Codice H del Pronto Soccorso di Careggi Sarà inaugurata a Careggi dall’Assessore al diritto alla Salute della Toscana Stefania Saccardi la prima Stanza Multisensoriale in un Pronto soccorso, un ambiente dedicato al confort e all’accoglienza emotiva, nell’ambito dei ricoveri d’urgenza, dedicata alle persone con gravi disabilità intellettive, con particolare riferimento all’autismo.
L’evento si é svolto il 18 luglio alle ore 13:00 nella Sala 7 dell’Aula Magna al Nuovo Ingresso di Careggi in Largo Brambilla a Firenze. Erano presenti il direttore generale Monica Calamai, il direttore del Dipartimento Dea Carlo Nozzoli, il prorettore all’Area medico sanitaria dell’Università di Firenze Paolo Bechi e il direttore del Pronto Soccorso Stefano Grifoni. Con loro l’Assessore al Welfare e Sanità del Comune di Firenze Sara Funaro e il presidente della Commissione Politiche Sociali e della Salute del Comune di Firenze Nicola Armentano. La Stanza Multisensoriale è un elemento del Progetto Codice H proposto dalla Direzione dell’AOU Careggi e condiviso con la Commissione servizi sociali presieduta da Luciano Pieri nell’ambito della Consulta dei diritti degli invalidi e degli handicappati del Comune di Firenze, presieduta da Michele Cirrincione.

La Stanza è un ambiente rilassante e gradevole con luci soffuse che cambiano colore mentre filmati o immagini di paesaggi naturali sono proiettate sulle pareti. E’ possibile ascoltare i rumori della natura, brani musicali o seguire un canale video. Una pedana collegata al sistema audio vibra insieme alla diffusione sonora e restituisce una sensazione tattile che aiuta il rilassamento. 

Il Codice H è il primo progetto attivato nel Pronto Soccorso di Careggi con l’intento di superare le barriere organizzative e strutturali che possono creare disagio o ulteriori difficoltà alle persone con grave disabilità intellettiva certificata nel corso dei ricoveri in urgenza. E’ una corsia preferenziale per migliorare la qualità di vita all’interno del Pronto Soccorso aiutando i familiari e il personale a gestire il paziente nei momenti più critici del percorso assistenziale. 

Il Codice H del Pronto Soccorso di Careggi, primo progetto in Italia per l’umanizzazione delle cure ai disabili gravi nei ricoveri d’urgenza Nell’ambito del costante impegno dell’Azienda Careggi al miglioramento dell’accoglienza degli utenti, in particolare in condizioni di urgenza, che all’interno del Nuovo Pronto Soccorso già prevede la possibilità per un accompagnatore di rimanere a fianco della persona bisognosa di cure, è stato elaborato il Codice H, progetto innovativo dedicato alle persone disabili. 

I pazienti con disabilità grave, in particolare cognitiva e intellettiva, hanno difficoltà a tollerare l’attesa in Pronto Soccorso. Spesso l’ansia derivante dall’improvviso problema di salute che li ha costretti a ricorre all’assistenza medica, in condizioni di urgenza, è più intensa rispetto agli altri pazienti e vi è una maggiore sensibilità emotiva verso l’atteggiamento apprensivo dei familiari che li accompagnano. Il Codice H è un progetto proposto dalla Direzione di Careggi per il Pronto Soccorso del Dipartimento Dea e approvato dalla Consulta degli invalidi e handicappati del Comune di Firenze. È la prima esperienza di questo tipo, con l’intento di rimuovere quelle barriere, non solo architettoniche, ma anche organizzative e culturali che possono limitare negli individui portatori di disabilità mentale e cognitiva il diritto alla naturale espressione dell’identità personale, anche in condizioni di sofferenza fisica.

 Il Codice H è quindi una corsia preferenziale riservata a pazienti, con una disabilità grave certificata che, in considerazione della specifica condizione di svantaggio della persona disabile, riduce i tempi assistenziali di attesa in base ai principi costituzionali di equità e uguaglianza sostanziale sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana. 

Questo consente non solo la salvaguardia di diritti in senso giuridico, ma soprattutto un concreto miglioramento dell’assistenza al malato, ai suoi familiari e delle condizioni di lavoro degli operatori. In questo senso la definizione di un percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale specifico riduce l’impegno e il disagio del paziente disabile, dei suoi cari e quindi del personale medico e infermieristico, con effetti positivi sull’esito dell’accesso al Pronto Soccorso. 

Nella procedura che ha istituito il Codice H è previsto un diritto di precedenza che viene accertato all’arrivo del paziente disbile con la presentazione al personale di accoglienza della documentazione dell’ASL o dell’INPS che attesta la condizione di handicap grave. Il personale di accoglienza procede all’inquadramento del paziente in base alle informazioni fornite direttamente o dai familiari e introduce immediatamente il malto e i suoi eventuali accompagnatori in uno dei box visita disponibili nel nuovo Pronto Soccorso o comunque in uno spazio riservato e tranquillo.

 L’intervento medico e infermieristico deve essere svolto con calma e modalità rassicuranti, attente alla comunicazione non verbale, spiegando ogni azione sul paziente prima dell’esecuzione, mostrando e facendo prendere confidenza con eventuali strumenti, evitando movimenti bruschi, evitando di alzare la voce nel tentativo di farsi capire, ma ascoltando i consigli dell’accompagnatore per rendere più efficiente la relazione. 

La Stanza Multisensoriale Il progetto della Stanza Multisensoriale per il Pronto Soccorso di Careggi a Firenze nasce da una collaborazione tra l’Azienda ospedaliero universitaria Careggi, il Centro per l’Autismo P.A.M.A.P.I., e la startup innovativa DU IT, attraverso un processo di ricerca interdisciplinare, centrato sui legami tra le caratteristiche spaziali e lo stato clinico delle persone con disabilità riferite all’autismo. DU IT é all’interno del programma di sviluppo d’impresa e innovazione dell’Incubatore del Comune di Firenze, come startup di servizi alla progettazione e fornitura di sistemi terapeutici sensoriali di tecnologia innovativa, fondata nel 2015 da due architetti, Lorenzo Romualdi, coordinatore alla progettazione, e Elena Bellini, dottoranda del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze (DIDA-UNIFI), che porterà i risultati di questa sperimentazione all’interno di un progetto di ricerca sul rapporto tra progettazione e autismo, volto al miglioramento delle condizioni del contesto ambientale e del comfort psicologico dell’individuo. I costi complessivi dell’allestimento sono pari a circa 34mila euro. 

L’ambiente multisensoriale del Pronto Soccorso é uno spazio dove accogliere gli utenti e migliorare il momento dell’attesa ospedaliera, attraverso relax ed integrazione sensoriale. E' uno spazio protetto e contenitivo, grazie anche alla forma curvilinea che avvolge l’utente e lo accoglie in un luogo che non sia istituzionale e respingente, ma rassicuri e garantisca prevedibilità e comprensione attraverso un disegno chiaro degli spazi. Un particolare sistema tecnologico permette di comunicare in modo semplificato attraverso immagini, sia per la determinazione dei bisogni primari, che per rendere l’ambiente flessibile alle esigenze della singola persona. Questo sistema sarà di supporto alle scelte e all’autodeterminazione, consentendo di adattare lo spazio in base alle richieste specifiche dell’utente e alle preferenze sensoriali, soprattutto in casi di ipo e ipersensorialità. Attraverso un semplice ipad é possibile scegliere immagini personalizzate, colori, musica, aromi, video, ecc.. compiendo azioni di benessere. 

E’possibile rilassarsi sulla poltrona dell’abbraccio, godendo dei bagni di luce, o stendendosi sulla pedana vibrante, per una stimolazione tattile e sonora; giocare ed interagire con i cuscini nell’angolo morbido, auto- costruendo una nicchia di relax personalizzata dove immergersi negli scenari scelti. Tutte queste caratteristiche possono essere di supporto ad una migliore autoregolazione e riduzione dei problemi comportamento, migliorando l’accessibilità, la sicurezza e la qualità degli ambienti di cura.   
Fonte: Ufficio stampa

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