È anche simpatica. Quando il cronista le ha inviato una mail chiedendo testualmente «vorrei contattarla, come posso fare?» lei non si è persa d’animo e ha scritto: «Salve sono sorda di persona meglio :)». È questo il «bigliettino da visita» di Angela Doronzo, 29enne barlettana che con grande piacere ci tiene a sottolineare che è «l’unica sorda d’Italia ad essere docente di scuola primaria».
A guardarla si capisce bene che si è al cospetto di una persona che ha cancellato il verbo arrendersi. Forte di questa speciale qualità ha anche «investito» papa Francesco della sua battaglia a favore dell’integrazione dei sordi durante la speciale udienza avvenuta il 29 marzo organizzata appositamente per sordi e ciechi sulla «cultura dell'incontro e di fede». Tra gli oltre seimila invitati Angela aveva un posto speciale a tal punto che ha parlato e baciato Francesco.
Un momento che rimarrà stampato per sempre negli occhi e nel cuore di Angela. Quando racconta quell’incontro i suoi occhi diventano più belli: «Prima mi arrabbiavo per tutto ora che l’ho visto credo di essermi tranquillizata. Mi ha ha fatto un piacere enorme parlargli in quella maniera - ha riferito Angela, durante una intervista nella nostra redazione -. Al papa mi son presentata facendogli capire il mio onore e la mia ammirazione per il grande uomo che è e gli ho riferito presentandomi che ero l’unica sorda d’Italia ad essere docente di scuola primaria e di benedire me e la mia famiglia. Mi ha detto di continuare nel mio lavoro quotidiano con forza e mi ha benedetto. Lui si è posto come se fosse stato uno di noi riuscendo ad avvicinare 6000 persone provenienti da tutta Italia. Tutto ciò deve far riflettere e tanto».
Tra le tante cose che hanno impressionato Angela vi è anche il fatto che «Il discorso del pontefice era tradotto in simultanea in segni da 64 volontari interpreti posti in ogni settore dell'aula Paolo VI, gremita di famiglie insieme coi loro piccoli e anche qualche cane-guida. Verso la conclusione, il papa ha chiesto a tutti di pregare insieme la Madonna con un'Ave Maria perché "in lei è avvenuto il grande primo incontro fra Dio e l'uomo. Lei è stata l'iniziatrice di questa cultura dell'incontro”». Ora è fin troppo facile comprendere che per una udienza del genere la traduzione in simultanea era il minimo tuttavia Angela proprio partendo da questo lancia un suo accorato personale appello affinchè si cambi registro.
Giuseppe Dimiccoli. Fonte:lagazzettadelmezzogiorno.it
Udienza speciale di Santo Padre Francesco con i ciechi e i sordi
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«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
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