giovedì 9 gennaio 2014

Legge di stabilità 2014 e i problemi infiniti per le persone con disabilità.

Seguendo l'articolo "a primis"  di Ciro Troccoli pubblicato sulla rete news.supermoney.eu avente per il titolo "Legge di stabilità: stop alle penalizzazioni per i permessi legge 104".Il 27 dicembre 2013 è stata definitivamente approvata dai due rami del Parlamento la Legge n.147 cosiddetta di stabilità 2014  ( in passato si chiamava Legge Finanziaria) composta da un UNICO ARTICOLO e 749 commi; una legge per la verità assai difficile da leggere e quindi da comprendere trattandosi tra l’altro di norme scritte in modo tutt’altro che chiaro e per nulla integrate con altre norme  in vigore.
Nell’intento del legislatore e del Governo l’obiettivo doveva essere la sostanziale riduzione del costo del lavoro e l’abbattimento graduale del cuneo fiscale  per le cosiddette fasce deboli dei quali nella Legge di stabilità ci sono solo tracce evanescenti.  Sarebbe interessante scendere nei dettagli convinta che la gente ancora non sa, né si rende conto delle “restrizioni”  e degli aumenti su determinati servizi rivolti ai cittadini.

La legge comunque qualcosa di positivo in tema di disabilità ha fatto ponendo finalmente lo stop alle penalizzazioni per i permessi di cui alla Legge 104 che  -come ricordiamo- con la riforma pensionistica targata Monti-Fornero  aveva escluso dal calcolo delle pensioni tutti i congedi e/o permessi e che, manco a dirlo, aveva suscitato fortissime proteste da parte delle Associazioni delle Famiglie e delle persone con disabilità.

Con  il comma n.327 della Legge di stabilità 2014  è stato ripristinato a tutti gli effetti  il diritto  a usufruire dei “congedi e dei permessi di cui all’art.33 della legge 5 febbraio 1992 n 104” in aggiunta  precisamente all’art.6 comma 2-quater del decreto legge 29 dicembre 2011,n.216 convertito con modificazioni dalla legge 24 febbraio 2012 n. 14.

Una boccata di ossigeno soprattutto per le famiglie che hanno in carico persone con disabilità che con la legge Fornero avevano subito una grave discriminazione  e quotidianamente si districano tra mille difficoltà economiche, lavorative e temporali.

Una grande conquista? Tutt’altro, credo  si sia trattato di una “ripresa” di coscienza della politica che ne aveva riconosciuto  la grave disparità di trattamento e la pesante discriminazione che le famiglie e i soggetti destinatari del provvedimento hanno subito.

Anche i soggetti affetti da sordità di cui alla legge 381 possessori del riconoscimento della situazione di gravità (legge 104) sono in un certo senso ancora discriminati perché il contesto della “gravità” varia da Regione a Regione se non addirittura da ASL ad ASL. L’applicazione dei benefici previsti dalla 104 sono quindi strettamente connessi al riconoscimento della “gravità” che spesso viene negata ai sordi semplicemente perché lavorano, parlano, guidano….  Ma le gravissime difficoltà della vita di relazione sempre in agguato e ben nascoste e se ne scopre la gravità nella quotidianità degli atti che la Commissione medica ignora.  Credo che occorra un intervento legislativo in tal senso che faccia chiarezza sulla definizione stessa di “gravità” per le persone sorde siano esse minori, adulti e anziani.

Così per esempio è ancora fermo dal '99 il nomenclatore tariffario  che disciplina l’erogazione degli ausili tecnologici  per la comunicazione  e delle protesi digitali di cui i sordi sono fortemente penalizzati.

Altra nota dolente è l’ISEE che riguarda non solo il mondo della disabilità ma milioni e milioni di cittadini e l’accesso a prestazioni sociali agevolate è un labirinto di regolamenti  modalità e campi di applicazione talmente complessi e impregnati di burocrazia da rendere quasi inaccessibile il godimento dei servizi stessi; per i titolari di pensioni e indennità di accompagno, di comunicazione e di frequenza, vengono conteggiati ll’Indicatore della Situazione Reddituale (ISR) e – dulcis in fundo – l’ISEE  non viene più calcolato a livello personale ma a nucleo familiare.

Questa legge di stabilità è passata ma non convince, do solo atto al governo di aver gettato una goccia di acqua nell’oceano e la politica di essere riuscita a portare nelle case delle famiglie in difficoltà solo 1 bicchiere di acqua….

Ecco, serviva più coraggio  nelle scelte, nelle risorse da investire, nei tagli da operare…. Facile accanirsi con chi ha difese deboli, molto difficile toccare i forti!

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