mercoledì 11 gennaio 2017

La storia dei Sordi, raccontata dallo storiografo sordo Franco Zatini...

La storia dei Sordi, raccontata dallo storiografo sordo Franco Zatini,  ma la comunicazione dell'Ente Nazionale Sordi è ferma al 2011. Ritengo che il più erudito sordo italiano, della storiografia "silenziosa" nostrana di tutti i tempi, sia il commendatore Franco Zatini, già vice presidente nazionale dell'Ente Nazionale Sordi, ENS, dal 1995 al 2011.

Nato a Firenze, Franco Zatini, sordo dalla nascita, è stato educato nella scuola speciale della "Piccola Missione" fiorentina. Negli anni Settanta, Zatini cominciò a dedicarsi con impegno e passione alla raccolta di opere documentate sui sordi. Nel 1971 è assunto dalla Provincia di Firenze, e dopo un po' é addetto al Centro Documentazione, dove si raccoglie prezioso materiale riguardante i sordi, custodito nelle diverse biblioteche pubbliche fiorentine.

Con pazienza certosina, il giovane Franco ha potuto catalogare e diffondere,  fra i sordi di Firenze una serie di notiziari informativi ciclostilati, e ha pure pubblicato la sua prima opera stampata, "Storia delle Istituzioni per sordi".

Dopo avere fatto la "gavetta" come dirigente provinciale ENS di Firenze, Zatini decise di presentarsi candidato al XV Congresso Nazionale ENS tenutosi dal 21 al 24 giugno 1995 a Ponte San Giovanni (Perugia), dove è stato eletto facendo squadra con Ida Collu (Presidente), Manlio Marcioni, Giovanni Gorgoglione, Sebastiano Manciagli e Angelo Santoro, e da subito gli è stato affidato un ruolo idoneo alla sua competenza, quello di responsabile dell'Ufficio Stampa dell'Ente Nazionale Sordi, che ha sviluppato e ampliato, dando origine, dal 1999, al rinnovato periodico mensile, "P@role & Segni", che sostituiva da allora la storica "Settimana del Sordo"

La storia dei sordi italiani ha origini tutt'altro che antiche: basti pensare che quando l'Ente Nazionale Sordomuti si costituì – era il 1932 – i sordi erano praticamente privi di qualsiasi diritto sul piano giuridico e sociale, equiparati a soggetti incapaci di intendere e volere.

Il sordomutismo ha iniziato a essere affrontato, in Italia, dal 1784, grazie a Tommaso Silvestri, primo educatore dei sordi a Trevignano Romano, e da allora sono poi nate diverse scuole per sordi, prima a Roma e poi in altre città italiane.

Il primo sodalizio di cui si abbia notizia certa nacque a Milano nel 1874 con la denominazione di "Società di Mutuo Soccorso Cardano", e da quel momento, l'esempio diede origine alla costituzione di molte altre società, com'erano definite allora, in altre città italiane, costituitesi nella Federazione Italiana delle Associazioni fra i sordomuti (FIAS), fino a giungere, grazie all'opera instancabile del sordo milanese Giuseppe Enrico Prestini, al primo riconoscimento dello Stato, nel 1923, in favore dei sordomuti, con la fondamentale legge sull'istruzione obbligatoria, ottenuta proprio per l'azione politica della FIAS, e fu da lì che i sordi, resisi conto del valore dell'unità, gettarono le basi di un Ente unico, il cui riconoscimento ufficiale venne solo con una legge, la 889, del 1942, ma nel frattempo la forza dell'unità rivoluzionò per sempre la vita dei sordi italiani, con l'abrogazione, nel 1938, delle disposizioni relative al Codice Civile che inabilitava la persona sorda,e  l'acquisizione della piena capacità giuridica, consentendo ai sordi di accedere ai diritti civili, come tutti gli altri cittadini dello Stato italiano.

Nel 1950 un'altra legge, la 698, riorganizzò l'Ente Nazionale Sordomuti, riconoscendone la personalità giuridica di diritto pubblico, legge rimasta in vigore fino al 1977, quando a seguito del decentramento amministrativo voluto dal Governo, l'ENS fu  trasformato, come altre Associazioni storiche, in Ente morale di diritto privato.

L'ENS ha proseguito sulla strada  dell'emancipazione e dell'integrazione dei sordi, ottenendo notevoli risultati quali benefici e provvidenze, visibilità dell'Ente Nazionale Sordi, mozioni per il riconoscimento della Lingua  dei Segni e di una più adeguata istruzione, per l'accesso dei giovani sordi nel mondo del lavoro e per lo smantellamento delle "barriere comunicative".

La speranza, l'auspicio cui l'ENS tende, è quello di guardare a un nuovo modo di intendere la disabilità, come anche l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha illustrato al mondo intero, affinché  possa portare a un radicale cambiamento di prospettiva, in grado di fare finalmente giustizia di incomprensibili sperequazioni, che fino a oggi hanno reso più difficile la vita di alcuni disabili rispetto ad altri.

Dal 2011 purtroppo, per ragioni che non si è in grado di valutare, ancora meno approvare!, la nuova Dirigenza di ENS Centrale ha bloccato il suo Ufficio  Stampa, "per ragioni economiche", che si sarebbero potute limitare in altri settori meno essenziali, non assolutamente nell'informazione e nella "visibilità" dell'Ente Nazionale Sordi, che Franco Zatini, supportato in pieno dall'ex presidente Ida Collu, avevano ritenuto prioritaria, poiché la notizia ha valore in quanto potenzialmente utile al fruitore per i suoi molteplici scopi: nell'informazione infatti è spesso contenuta la conoscenza o esperienza di fatti reali. Sotto questo punto di vista il concetto di informazione e la necessità di comunicare o scambiare informazioni tra individui nasce, nella storia dell'umanità, con l'elaborazione da parte della mente umana e si sviluppa con la successiva invenzione della scrittura come mezzo per tramandare l'informazione ai posteri. Secondo quest'ottica la storia e l'evoluzione della società umana sono frutto dell'accumulazione di conoscenza sotto forma di informazione. L'informazione, ad esempio, è utile per eseguire una determinata attività o compito, cosa che la rende  una risorsa strategica in ambito economico dell'economia associativa o aziendale. 

La storia antica "dei sordi" non esiste poiché allora, i nostri  avi  non avevano accesso all'istruzione, quindi alla "conoscenza", e non hanno lasciato testi scritti. I nostri attuali dirigenti ENS  - dopo Zatini che persegue a elaborare la sua www.storiadeisordi.it, e la ex presidente nazionale, Ida Collu – se non cambiano registro,, non lasceranno nulla di scritto, e quindi consultabile, ai nostri discendenti, ed è una grave colpa di vera e propria bestialità politica.
Marco Luè

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