sabato 4 gennaio 2014

Ephphetha di Giovanni Dupré (1817-1882)

Vangelo: «Effatà, apriti»
"Il Vangelo racconta la guarigione di un sordomuto da parte di Gesù. L'intervento del maestro è pieno di interesse e di delicatezza. Avviene nel silenzio, tanto il sordomuto non sentirebbe nulla, ma Gesù compie gesti espressivi e comprensibili anche da lui. I numerosi particolari riportati nella descrizione della guarigione vogliono essere il segno che Gesù non mira soltanto a guarire un difetto corporale dell'ammalato, ma a dare un segno per Israele e per tutti noi.


Più volte la Scrittura parla di popolo di dura cervice che non ascolta ed è pertanto anche un popolo che non dà valide risposte alle chiamate, un popolo sordomuto.

Gesù abitualmente non fa miracoli spettacolari. Questa volta chiama il sordomuto in disparte e cerca una difficile mediazione tra la spettacolarità mondana e il segno reale per il popolo. I due contatti fisici, orecchio e lingua sono l'introduzione al rapporto con il Padre: gli occhi al cielo e il suo sospiro. Nel nome della Trinità divina la parola «Apriti» risuona come una grazia divina ad Israele e all'umanità." 
Mons. Giacomo Babini, Vescovo emerito di Grosseto. Fonte: toscanaoggi.it



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