sabato 25 gennaio 2014

Multa sul bus a ragazzo sordo, l’Ataf si scusa: "Solo un equivoco"

Multa sul bus a ragazzo sordo (non "sordomuto", n.d.r.), l’Ataf si scusa: "Solo un equivoco". Il presidente della società: "Niente sanzioni, siamo dispiaciuti". «SIAMO profondamente dispiaciuti per quanto accaduto. Abbiamo provveduto a chiamare immediatamente la famiglia per fare le nostre scuse e cercare di porre rimedio a questo spiacevole episodio nato da un fraintendimento». 

E’ quanto ha dichiarato ieri (24 gennaio, n.d.r.) Renato Mazzoncini, presidente di Ataf Gestioni, l’azienda di trasporto pubblico di Firenze, a proposito della multa elevata da un controllore a un ragazzino disabile di 12 anni, che stava rientrando da scuola in autobus. Secondo quanto ricostruito dall’azienda, che, dopo aver sentito la famiglia, ha convocato anche il controllore per chiarire la sua posizione, all’origine dell’episodio c’è stata un’incomprensione tra i due. Il ragazzino, infatti, che ha problemi di udito e non parla perfettamente, si sarebbe intimorito e non avrebbe capito la richiesta fatta dal controllore, quella cioè di esibire l’abbonamento, che lui aveva con sé. Dall’altra parte, spiega l’azienda, il controllore non aveva alcuna intenzione di offendere il ragazzo, né di trattarlo male.

«NELL’INCONTRO che abbiamo avuto, il nostro dipendente si è detto molto dispiaciuto per quanto accaduto», ha spiegato Ataf Gestioni. Tanto più che il controllore ha alle spalle una lunga esperienza al contatto con il pubblico, una carriera specchiata e una storia familiare che lo rende particolarmente sensibile a situazioni di questo tipo. Insomma, è, tra tutte, una delle persone più attente nei confronti degli utenti con disabilità.

Il ragazzo, adesso, raccontano i genitori che hanno denunciato il fatto, non vuole più salire sull’autobus. «Per questo motivo – spiega il presidente Mazzoncini – abbiamo proposto alla famiglia di collaborare. Il nostro obiettivo è fare in modo che il nostro giovane cliente possa riavvicinarsi al mezzo pubblico e riconciliarsi con il controllore e con la nostra azienda. Abbiamo invitato lui, i suoi genitori, gli amici, a visitare la sede e a conoscere la nostra realtà». Ovviamente, la multa fatta al ragazzo è stata immediatamente annullata. Ma non è finita qui. «Perché episodi simili non accadano più, stiamo studiando una procedura – annuncia il presidente di Ataf Gestioni – che consenta in casi come questi un controllo più rapido e semplice del titolo di viaggio».
Monica Pieraccini. Fonte:la nazione.it

Ataf corre ai ripari, i disabili non dovranno mostrare il biglietto
Dopo il caso di Emanuele, 12 anni e sordo «profondo», multato per non aver mostrato l’abbonamento del bus al controllore, l’Ataf corre ai ripari. E decide di procedere a un radicale modifica delle procedure di controllo di tutti gli utenti disabili degli autobus cittadini. Una implicita ammissione di colpevolezza, insomma, da parte dell’azienda, nonostante dall’audit, avvenuto ieri, del verificatore ‘reo’ di aver multato il ragazzo, non pare siano emersi elementi per procedere a una qualche forma di sanzione. Al contrario, come spiega il presidente di Ataf Renato Mazzoncini, «il controllore risulta uno dei migliori, anche dal punto di vista dei rapporti con gli utenti, nessuno ha mai protestato contro di lui». Non solo: «Anche lui ha un figlio con problemi gravi di udito, ed è abituato a trattare con questa disabilità».

Il verificatore ha raccontato di aver chiesto a Emanuele il biglietto o l’abbonamento, e che il ragazzino (non in grado, spiega la famiglia, di capire una richiesta del genere, visto che non sente) si è limitato a dire «no», tirando poi fuori il diario con i suoi dati anagrafici. Ha anche detto di essersi accorto «che nel ragazzo qualcosa non andava», e perciò di aver «usato la massima cautela», ma che di fronte agli altri passeggeri «non poteva evitare di fare il verbale».

Quel che è successo il 21 gennaio scorso sulla linea 14, insomma, secondo l’azienda va considerato «un caso di incomprensione, non di cattiva volontà e tantomeno di accanimento nei confronti di un utente in difficoltà». I cui gravi effetti, comunque, «non si possono negare, visto il racconto della famiglia del ragazzo», che ha denunciato il fatto ad Ataf, Comune e Regione. Da qui le due decisioni prese ieri «perché casi del genere non si ripetano mai più». La prima prevede la prossima modifica delle procedure di controllo dei titoli di viaggio dei disabili, «mettendo nel conto» spiega il direttore «che ci siano persone non in grado di capire quello che gli viene chiesto», come nota la madre di Emanuele, Valeria: «I disabili non sono solo quelli in carrozzella, ce ne sono tanti senza segni esteriori ma con gravissimi problemi di relazione col mondo», vedi, oltre ai sordi, gli autistici.

Ataf farà in modo che i disabili («evasori» solo in percentuale minima) forniscano ai verificatori solo le loro generalità, visto che l’azienda è in grado di verificare con i propri archivi se un abbonamento c’è o no. L’altro provvedimento riguarda proprio Emanuele, uscito scioccato dalla brutta avventura, e che da allora, dice la madre, ripete «No bus 14». L’Ataf gli proporrà di farsi venire a prendere a scuola, nei prossimi giorni, proprio dal verificatore del bus 14, questa volta però alla guida di un bussino riservato, che lo porterà nella sede dell’azienda, in viale dei Mille, a visitare parco macchine e officina. «Ben volentieri» dice mamma di Valeria, «non volevamo certo una caccia alle streghe, solo evitare che altri bambini con disagi soffrano per mancanza di rispetto».

Il presidente della Regione Enrico Rossi ha fatto arrivare a casa di Emanuele una copia de Il Piccolo Principe di Saint Exupéry. «Spero che episodi simili non accadano più» aggiunge l’assessore alla mobilità Filippo Bonaccorsi.
Maria Cristina Carratù. Fonte: firenze.repubblica.it (25 gennaio 2014)


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Legge n.95/2006 il termine "sordomuto"
va sostituito con il termine "sordo" rispettarlo!
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