Il calcio piange la morte di Felice Pulici, scomparso oggi (16 dicembre n.d.r.) a pochi giorni dal suo 73° compleanno. Era malato da tempo. Nato a Sovico, in provincia di Milano, il 22 dicembre 1945, l’ex portiere aveva iniziato la propria carriera nelle giovanili del Lecco. Esploso nel Novara (112 presenze tra il 1968 e il 1972), visse i suoi anni migliori alla Lazio dove conquistò lo scudetto nel 1974.
Ceduto nell’ottobre del 1977 al Monza, fu per tre anni il portiere dell’Ascoli in Serie A centrando una storica qualificazione in Coppa Uefa e vincendo, nel 1981, il torneo di Capodanno. Tornò a giugno dello stesso anno alla Lazio, chiudendo la carriera nel giugno seguente a 36 anni.
"Perdiamo un grandissimo laziale e un grandissimo uomo". Così il tecnico della Lazio Simone Inzaghi ha voluto ricordare l'ex portiere biancoceleste, prima di iniziare la conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l'Atalanta. "E' una brutta notizia che tocca tutto il mondo Lazio, me in particolare. Ho un ricordo bellissimo di Felice - ha raccontato l'allenatore piacentino - quando sono arrivato alla Lazio nel 1999 era un punto fermo della società. Una persona sempre vicina a noi giocatori, importante per le nostre vittorie e per il mio inserimento a Roma. Colgo l'occasione per fare le più sentite condoglianze alla famiglia",
UNA LUNGA MILITANZA DA DIRIGENTE NELLA LAZIO – Una volta appesi gli scarpini al chiodo, rimase all’interno della società biancoceleste guidando inizialmente la Primavera. Nel 1983, con l’arrivo di Giorgio Chinaglia alla presidenza, Pulici divenne direttore generale. Continuò la sua carriera da dirigente anche con l’avvento di Cragnotti e, in seguito, di Lotito, ricoprendo vari ruoli. È stato per due volte responsabile del settore giovanile: la prima dal 1994 al 1998, la seconda dal 2003 al 2004.
DIFESE IL CLUB DURANTE CALCIOPOLI – L’attuale presidente lo aveva promosso membro della segreteria generale nel 2005. E nel 2006 è stato uno degli avvocati che hanno rappresentato il club nel processo di Calciopoli. Nell’agosto dello stesso anno gli è stata affidata da Lotito, inibito per 2 anni, la rappresentanza sportiva della società. Pulici dovette firmare i contratti e provvedere ai tesseramenti. A fine anno lasciò definitivamente la Lazio per ricoprire il ruolo di direttore generale dell’Ascoli. Un incarico che ricoprì per soli 3 mesi, fino a marzo 2007, anno in cui lasciò definitivamente il mondo del calcio per diventare un alto dirigente dell’Associazione Nazionale per lo Sport dei sordomuti (FSSI n.d.r.).
Fonte: repubblica.itPER SAPERE DI PIU'
FSSI
Felice Pulici
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