L’esperienza con Victor segnò per sempre l’esistenza di Itard, il quale si appassionò oltremodo al caso e che lo portò a scrivere ben due memorie riguardanti gli anni passati con il ragazzo e che lo portò a divenire, già nel 1807, uno dei medici più ricercati di Parigi.
Il “ragazzo selvaggio”
L’incontro con Victor, nel 1799, fece in modo che Itard riuscì a dimostrare che i deficit possono essere funzionali.
Itard si dedicò completamente al ragazzo, gli diede un nome, e si pose degli obiettivi ben specifici:
• inserire Victor nella vita sociale;
• promuovere la sensibilità nervosa del ragazzo;
• insegnare a Victor a parlare;
• facilitare i rapporti con gli altri individui.
L’attività di Itard con Victor fu sostenuta anche da Madame Guerin, governante del medico, la quale si configura come una sorta di madre. Per Victor fu talmente importante che Itard lo riportò nelle memorie definendo questo legame come una sorta di nucleo familiare, fondamentale per lo sviluppo affettivo del ragazzo poiché esperienza mai conosciuta né vissuta prima.
Il medico riuscì a dimostrare che un lavoro educativo adeguato poteva risolvere (almeno in parte) i deficit funzionali e non organici di Victor. Il lavoro con il “ragazzo selvaggio” fu molto proficuo e lo strappò da un futuro all’interno dell’Istituto per sordo muti di Parigi e, successivamente, in una casa per malati di mente, dimostrando che Victor non era “ineducabile” come venivano definiti all’epoca i bambini con deficit cognitivi, linguistici, affettivi, ecc.
La Pedagogia Speciale di Itard sottolinea l’importanza dell’osservazione e dell’integrazione, ponendo al centro l’individuo, dove “diversità” non significa “assenza di abilità” ma di “abilità presenti in un modo differente”.
Grazie al lavoro svolto con Victor, Itard ha potuto porre l’accento sul compito principale che la Pedagogia Speciale” si prefigge, ovvero favorire lo sviluppo del proprio potenziale umano, favorendo l’acquisizione di autonomie e la crescita all’interno della società.
Grazie al rispetto delle diversità, Itard riuscì a pensare, ideare e concretizzare percorsi riabilitativi , ribaltando completamente il concetto di educazione di quei tempi, dove la Pedagogia Speciale non vuole cambiare il soggetto, bensì andare incontro alle esigenze evolutive ed educative dell’individuo.
Victor non raggiunse mai tutti gli obiettivi che il medico francese si era prefissato, ma il ragazzo migliorò in maniera evidente sul piano relazionale ed affettivo.
PER SAPERE DI PIU'
Pedagogia speciale
Istituto Nazionale Sordi Parigi
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«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (Vittorio Ieralla)
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"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini