lunedì 21 giugno 2021

San Luigi Gonzaga, Castiglione delle Stiviere, Mantova, 9 marzo 1568 - Roma, 21 giugno 1591

Figlio del marchese Ferrante Gonzaga, nato il 9 marzo del 1568, fin dall'infanzia il padre lo educò alle armi, tanto che a 5 anni già indossava una mini corazza ed un elmo e rischiò di rimanere schiacciato sparando un colpo con un cannone. Ma a 10 anni Luigi aveva deciso che la sua strada era un'altra: quella che attraverso l'umiltà, il voto di castità e una vita dedicata al prossimo l'avrebbe condotto a Dio.
A 12 anni ricevette la prima comunione da san Carlo Borromeo, venuto in visita a Brescia. Decise poi di entrare nella compagnia di Gesù e per riuscirci dovette sostenere due anni di lotte contro il padre.

Libero ormai di seguire Cristo, rinunciò al titolo e all'eredità ed entrò nel Collegio romano dei gesuiti, dedicandosi agli umili e agli ammalati, distinguendosi soprattutto durante l'epidemia di peste che colpì Roma nel 1590. In quell'occasione, trasportando sulle spalle un moribondo, rimase contagiato e morì.

Era il 1591, aveva solo 23 anni. Papa Benedetto XIII lo canonizzò il 31 dicembre 1726.

San Luigi Gonzaga, di cui facciamo memoria il 21 giugno, è sepolto a Roma nella chiesa di Sant'Ignazio.

Nel bollettino del Movimento apostolico Sordi Apriti! n. 6 del 2019 possiamo leggere un pezzo scritto da Marcello Stanzione che racconta: - La guarigione del gesuita muto dopo l’apparizione di San Luigi Gonzaga. Nel 1635, Luigi Spinelli (1613-1666), originario di Piazza Armerina (Enna), e appartenente al Collegio cardinalizio di Palermo, soffriva di completa impossibilità di parlare e camminare. Spinelli aveva una devozione particolare per un santo gesuita: San Luigi Gonzaga. In alcune apparizioni -che furono portate anche all’attenzione del processo di canonizzazione del santo- San Luigi gli prospettò la possibilità di parlare e quindi l’uso delle membra: le condizioni però erano piuttosto dure. Spinelli doveva fare i Grandi Esercizi di S. Ignazio, pregare ogni giorno un quarto d’ora in più, e la domenica mezz’ora, e digiunare la vigilia della festa di S. Luigi. Gli disse che avrebbe dovuto restar muto per tutta la vita, ma Dio, per render noti a tutto il mondo i propri meriti, gli aveva concesso di guarirlo; doveva quindi usare la lingua ad onore di Dio e tendere alla perfezione con maggior fervore di quanto avesse fatto fino allora. Dio esigeva da lui qualcosa di grande, ma doveva star di buon animo perché egli l’avrebbe diretto ed assistito. Assieme a S. Luigi, gli era apparso anche San Giovanni Berchmans. Spinelli, negli anni a seguire, andò come missionario gesuita nelle Filippine -. 
P. Vincenzo Di Blasio

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Apriti!
San Luigi Gonzaga 

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