Affronto la vita con gli occhi e non con le orecchie. M. P.
Martina Panini è una ragazza sorda di 33 anni. Vive a Sansepolcro (Arezzo) dove lavora come Make Up Artist e consulente di immagine.
1) Tre aggettivi che ti calzano a pennello.
Fortemente tosta, umilmente testarda e dolcemente sensibile.
Fortemente tosta, umilmente testarda e dolcemente sensibile.
Essere sorda significa non poter sentire, non poter capire com’è fatto un suono. Non ho molti ricordi legati all’infanzia. Sono nata udente e diventata sorda a tre anni e mezzo. Il brutto è non poter comprendere senza leggere il labiale. Inoltre avere le protesi non è il massimo, poiché non ti permettono di sentire tutto.
No, perché mio padre è sordo oralista e mia madre udente. Mi sono avvicinata alla Lingua dei Segni soltanto in seguito, grazie ad alcuni amici e all'aiuto di un’interprete LIS.
La data che mi ha cambiato la vita e che mi ha reso felice. È il giorno in cui sono stata operata in Thailandia. Dopo aver intrapreso un percorso di transizione ho avuto la mia rivincita: essere finalmente una donna e quindi me stessa.
Ipocrisia, handicap e cattiveria gratuita nei confronti della diversità.
Tutto ebbe inizio quando vidi mia madre truccarsi male. Vidi quella parte di me che non poteva essere truccata perché ero maschio. Iniziai a soffrire e a dipingere su tela donne dal volto truccato. Da lì mi resi conto di quanto mi piacesse truccare e così intrapresi questa strada.
7) Come nasce Martina La Strega Del Make Up?
La mia vita è il risultato del Karma: inaspettata, sofferente, felice, malinconica e forte. Le varie tappe della mia esistenza mi hanno portata a credere di più in me stessa e nelle mie possibilità. Ho dovuto farmi coraggio e trovare la forza necessaria per superare tutte quelle debolezze che mi portavano a pensare di farla finita. Tutto sembra impossibile quando non hai i mezzi per realizzarti. Eppure le cose possono cambiare. Basta volerlo. Ognuno di noi ha delle risorse su cui poter contare.
Con la mia famiglia ho vissuto grandi attriti, sofferenze e silenzi. Sono cresciuta da sola e senza il loro sostegno morale. Il tempo ha fatto sì che i miei genitori capissero quanto fossi importante per loro. Mi hanno supportata in ogni fase della mia transizione. Adesso sono più comprensivi ma ormai è troppo tardi. In determinati momenti mi è mancato il loro affetto e ho imparato a cavarmela da sola.
Sì, la diversità. Sia la comunità sorda che quella LGBTQI+ sono gruppi chiusi che lottano per i loro diritti quando in realtà siamo tutti uguali.
Mi auguro che si possa sconfiggere il pregiudizio. Purtroppo sarà dura perché esistono persone ipocrite. Spero che ogni anno migliori soprattutto per il pianeta visto che lo abbiamo rovinato! Mi fa male sapere che pensiamo solo ai soldi e che abbiamo la presunzione di essere migliori degli altri. In realtà nella vita bisognerebbe sempre comprendere e rispettare le scelte di ciascuno. Basta etichettare le persone!
12) Qual è il tuo motto?
Sii sempre te stesso/a e non criticare se non vuoi essere criticato.
Michele Peretti. Fonte: viverefermo.it
PER SAPERE DI PIU'
Martina La Strega Del Make Up
Archivio del giornalista Michele Peretti
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (Vittorio Ieralla)
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