martedì 1 dicembre 2015

Sordi che ballano a tempo di vibrazioni

Come sono nati i deaft rave, serate per non udenti, dove i dj possono davvero sfogarsi con musica Techno o House ad altissimo volume per fare vibrare la sala e vedere sordi che ballano a tempo di vibrazioni. Tutti sanno che la musica sparata nelle orecchie a tutto volume può recare danni all’udito.
Qualcuno però ha affrontato il problema dal verso opposto: se il volume è così alto che la musica può essere avvertita perfino fisicamente, perchè non fare ballare anche i non udenti? Nati nel 2003 al Rocket Club di Londra, queste feste aperte ai sordi che ballano contano oramai migliaia di partecipanti e si sono diffuse rapidamente in tutto il mondo.

Altra caratteristica fondamentale della musica di questi rave, oltre al volume, è l’intensità dei bassi. Persone con gradi diversi di sordità possono avvertire le sonorità dei brani sparati nelle serate in modo più o meno intenso, ma ciò che più importa è che tutti avvertano le vibrazioni martellanti provocate dal ritmo in tutto il corpo, in modo da potersi scatenare a tempo di musica per una intera notte.

Ovviamente i rave dei sordi, che nel frattempo sono diventate manifestazioni importanti che si svolgono in molte città del mondo, celebrando un modo di essere, di socializzare e fare cultura dei non udenti, hanno anche un ruolo importante nell’unire diverse comunità di persone a divertirsi. Tutti possono partecipare, anche persone non audiolese, con la raccomandazione di portare dei tappi per le orecchie.

D’altronde questo non è l’unico modo per avvicinare i sordi al ritmo. Ad esempio l’inglese Mark Smith, a cui all’età di 4 anni è stata diagnosticata una sordità totale, dopo avere studiato danza a livello di laurea e lavorato come coreografo negli ultimi 20 anni ha realizzato uno spettacolo di danza autobiografico per raccontare al pubblico la sua esperienza attraverso i Deaf Men Dancing, una ensemble di ballerini sordi professionisti.

Uno dei suoi scopi è anche insegnare le persone sorde a ballare. I suoi studenti cominciano mettendo le mano sugli altoparlanti per sentire le vibrazioni che si muovono attraverso il corpo e che poi sentono attraverso il pavimento in legno, ballando sempre a piedi nudi e dopo molto allenamento riescono a ballare perfettamente sincronizzati. Nei suoi spettacoli tutto il corpo ha un ruolo importante. Secondo Smith i ballerini sordi interpretano i movimenti anche in modo diverso, sono emotivamente più portati a comunicare piuttosto che a concentrarsi sul lato più tecnico, e insomma ad ascoltare e vivere la musica forse nel modo più autentico.
Fulvio Binetti. Fonte: bintmusic.it

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"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini