mercoledì 31 agosto 2016

La storia della Casa di Riposo dei sordi "Livia Staffieri" gestita dall'Ente Nazionale Sordi

La struttura della Casa di Riposo porta il nome di "Livia Staffieri", moglie di Vittorio Ieralla, primo Presidente dell'Ente Nazionale Sordi che edificò la struttura stessa. Livia Ieralla nacque a Trieste il 5 maggio 1910 da vecchia famiglia triestina. Fu colpita da sordità entro il 1° anno di vita, in seguito ad un’otite con conseguente perforazione del timpano.


Seguita molto nella rieducazione vocale dai famigliari, all’età di 7 anni fu inviata alla scuola per sordi di Trieste, dove, sotto la guida del Prof. Calligaris, ricevette una buona istruzione.

Alla scuola dei sordi, che sotto l’Austria, ebbe un notevole impulso, conobbe Vittorio Ieralla di 7 anni più vecchio di lei che la accompagnò negli studi e più tardi nella lotta per la redenzione dei sordi che, a Trieste, si concentrò nell’Associazione “San Giusto”. Nel 1934 sposò Vittorio Ieralla e da quel momento, la sua vita, accanto al marito, divenne missione per riabilitare la categoria dei sordomuti ai quali erano negati l’istruzione ed il lavoro.

Storia della Casa di Riposo Ens di Trieste
L’edificio denominato Residence Livia Ieralla fu eretto negli anni 1975-1976, voluto da Vittorio Ieralla e dall’Ente Nazionale Sordomuti da Lui presieduto, con l’appoggio del Vescovo di Trieste, Monsignor Antonio Santin e finanziato in parte con i fondi ricavati dalla vendita dell’Istituto Professionale per i sordomuti di Via Conti. Nel corso della costruzione fu modificata la destinazione d’uso, da scuola professionale a centro di accoglienza e ospitalità a sordomuti di passaggio e sordomuti pensionati autosufficienti.

Nel maggio 1976 la struttura fu aperta in situazione di emergenza per accogliere una ventina di sordomuti friulani, in prevalenza anziani, vittime del terremoto che aveva colpito la loro terra. Fu denominata Residence Per Sordi “Livia Ieralla”, in memoria della moglie del Presidente dell’ente,Vittorio Ieralla. Nel 1977 furono accolti anche sordomuti anziani o pensionati autosufficienti non terremotati provenienti anche da altre Regioni e da una altra casa di riposo dell’E.N.S.

Considerata la forte richiesta e la disponibilità di posti-letto, fu deciso l’accoglimento di ospiti anziani autosufficienti non necessariamente sordomuti. Con il passare del tempo, le condizioni di salute ed il livello di autosufficienza degli ospiti procedettero ad un graduale aggravamento cui non poteva far fronte un personale assunto in numero limitato e con contratti a scadenza trimestrale; il complesso peraltro risultava sotto utilizzato. 

Negli anni 1999-2006 il complesso della Casa di Riposo, per iniziative della Diocesi e grazie al sostegno finanziario della Regione, è stato completamente ristrutturato ed ampliato sulla base degli standard previsti per le strutture protette per anziani non autosufficienti, portandone la capienza a 112 posti-letto.

Nel 2009 la Regione Friuli Venezia Giulia, con un atto di cessione gratuita ha trasferito alla Diocesi di Trieste la proprietà dell’immobile della Casa di Riposo “Livia Ieralla” con il vincolo perpetuo di destinazione a struttura socio-assistenziale a favore degli anziani non autosufficienti.

Breve storia dell’E.N.S. e dell'Associazione "San Giusto"
 L’Associazione “San Giusto” venne fondata il 3 novembre 1920, per iniziativa di un esiguo gruppo di sordomuti e grazie all’intelligente intuizione di uomini indimenticabili come Vittorio Ieralla, Egidio Nemenz, Attilio Nessi ed altri. Ebbe il nome di San Giusto appunto perché fu fondata in quel giorno.

Erano non più di 12 i sordomuti che si dettero convegno nell’oratorio francescano di Via Rossetti. Le discussioni furono lunghe e laboriose. C’erano molte difficoltà, sia per avere un locale che per formare un patrimonio. Ebbe la sua prima sede in Via del pesce, presso l’allora Partito Popolare Italiano. Furono subito svolte delle pratiche per il riconoscimento giuridico, pratiche lunghe e costose perché allora non era ancora entrata in questa provincia la legislazione italiana. Vigeva ancora la legge austriaca.

Il 23 gennaio 1921 l’associazione ebbe approvato lo statuto sociale, in base al quale iniziò la sua vera attività. Nel 1941 alla morte di Prestini, Vittorio Ieralla gli succede nella presidenza della federazione. Nel 1942 con la legge 889 del 12 maggio nasce l’Ente Nazionale Sordomuti(E.N.S.). Nel 1950 Vittorio Ieralla, prima nominato commissario, diventa il primo presidente dell’E.N.S. eletto dal consiglio nazionale. Sempre nel 1950 l’Associazione San Giusto entra a far parte alla vita dell’ente nazionale sordomuti. I mestieri più insegnati erano: rilegatura, tipografia, sartoria e maglieria.
L’attività durò fino al 1974, anno in cui fu venduto il complesso dell’E.N.S. sito in Via Conti e fu comprato il terreno a Padriciano.

PER SAPERE DI PIU



«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla) 
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"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini