giovedì 31 ottobre 2013

Premio Filmabile 2013 ai protagonisti sordi

Esplora il significato del termine: Disabilità e lavoro, storie di ragazzi coraggiosi. A «Filmabile» premiati cinque cortometraggi che raccontano di barriere quotidiane e pregiudizi superati.
Esplora il significato del termine: Comunicare la necessità di trovare un lavoro per le persone con disabilità, occupazione che significa spesso anche trovare propria collocazione all’interno della società, era l’obiettivo che si sono posti gli organizzatori del concorso Filmabile.


E i 23 cortometraggi in lizza hanno svolto il loro compito egregiamente. Il clou si è avuto venerdì 25 ottobre nella sede della Provincia con la premiazione di cinque filmati.

Vincono Io esisto di Giovanna Forcella e Daniela Domine (premio Giuria Popolare - maggior numero di «mi piace» su YouTube) e Non ho mai smesso di correre (premio Giuria Tecnica), quest’ultimo un filmato girato all’interno dell’Ostello Olinda nell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini. Premiati con la menzione per qualità tecnico-comunicativa: Cambia Idea, Parla come mangi e Controcorrente.




NEI REALITY - Alla tavola rotonda sul tema disabilità-lavoro-comunicazione il giornalista e produttore televisivo Giorgio Gori, citando Alex Zanardi, ha raccontato come i tempi, anche le mondo della televisione, «siano maturi per una partecipazione più attiva delle persone con disabilità nel flusso narrativo della programmazione televisiva, compreso il mondo dei reality». Un racconto della realtà che fluiva leggero o pensieroso nei filmati che scorrevano sugli schermi giganti della sala consiliare. Non cortometraggi qualunque, ma brevi filmati per porre l’accento su un problema sentito nel mondo della disabilità, e non solo: il lavoro che non c’è.

LAVORO E PREGIUDIZ
I - Si stima che oltre 80% delle persone con disabilità non trovi lavoro (percentuale che si alza se si prende in considerazione solo l’universo femminile). Pregiudizi, poca conoscenza della disabilità - meglio forse parlare di disabilità al plurale vista l’enorme varietà di patologie -, stigma sociale e una normativa (legge 68/89) che non risponde alle esigenze del mercato del lavoro portano le liste provinciali per il collocamento mirato ad allungarsi senza permettere un reale ingresso nel mondo del lavoro. Ad oggi oltre 700 mila domande giacciono inevase sui tavoli provinciali.

CREATIVITA’ - «Non bastano le norme - illustra Paolo Del Nero, assessore provinciale allo sviluppo economico, formazione e lavoro della provincia di Milano - è importante che chi governa il territorio le adegui, magari con un pizzico di creatività, al sostrato sociale che rappresenta. Ed è per questo che stiamo sfruttando l’art.14 della legge per consentire agli enti pubblici, in particolare ai presidi ospedalieri, di utilizzare cooperative in cui operino persone con disabilità. Solo così si può dare un servizio alla comunità e creare posizioni lavorative».
Fonte: corriete.it

PER SAPERE DI PIU'
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"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini