domenica 21 luglio 2019

La storia di Stefano ai Giochi Mondiali Special Olympics

Il suo sogno è diventare come Michael Jordan e per riuscirci ce la sta mettendo tutta, allenandosi sia con l’Associazione polisportiva Senna di Senna Comasco che con la Polisportiva Sole di Lissone: Stefano Mariani, 32 anni, è un campione che quest’anno, in occasione dei Giochi Mondiali Special Olympics di Abu Dhabi, ha rappresentato nel migliore dei modi tutte le persone con disabilità che ogni giorno con determinazione e passione affermano la propria identità nel mondo. Stefano è nato in Brasile ed è stato adottato insieme al fratello minore quando aveva quasi 7 anni.

Una volta in Italia è stato possibile capire come mai sin da piccolo non parlava, non guardava le persone in viso, correva, scappava sempre e dimostrava di avere problemi all’udito: sordità associata ad una disabilità intellettiva importante, questa la diagnosi. “Nel nostro paese ha imparato tante cose, prima di tutto a comunicare, poi a parlare, stare con gli altri e a giocare, finalmente. Non solo: ha trovato nello sport la sua dimensione ideale, è come se ne avesse colto subito il valore” – ci hanno raccontato MariaRosa e Sergio Mariani, genitori di Stefano. È così iniziato il percorso sportivo di Stefano: calcio, atletica e basket, per poi concentrarsi solo su quest’ultimo, grazie all’incontro con la Pol Sole di Lissone, team di Special Olympics.

“Da quattro anni Stefano gioca a basket ininterrottamente: allenamenti, partite, eventi locali, nazionali ed internazionali. Esperienze continue che per lui sono estremamente positive. Attraverso lo sport vive in un ambiente familiare, informale ma anche estremamente educativo, sia con le sue regole tecniche nel gioco di squadra sia con i suoi valori di correttezza e onestà dentro e fuori il campo di gioco. La convocazione come atleta titolare agli ultimi Giochi Mondiali di Abu Dhabi è stata una vera sorpresa: inizialmente Stefano non era cosciente della grandiosa opportunità che gli era stata offerta, poi quando ha cominciato a firmare autografi anche prima della partenza, è cresciuto nell’entusiasmo” – hanno sottolineato MariaRosa e Sergio Mariani.
“Sono andato ad Abu Dhabi con la nazionale italiana. Eravamo in tanti e insieme abbiamo vinto 107 medaglie. Con la mia squadra ho vinto la medaglia d’argento. Sono molto contento, ho conosciuto tanti ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo. Il mio motto sportivo? Che io possa vincere, ma se non riuscissi: che io passa tentare con tutte le mie forze!” – ci ha raccontato Stefano.

La storia e l’esperienza di Stefano racchiudono tutti i valori che noi di TikiTaka – Equiliberi di essere promuoviamo da ormai tre anni sul territorio. Lo sport è uno dei tanti strumenti con i quali è possibile costruire comunità più inclusive, belle e a misura di tutti. Si tratta di un contesto ideale, inoltre, nel quale le persone possono misurarsi e confrontarsi, impiegando tutte le loro forze per dare il meglio e migliorarsi. Calcio e pallavolo integrati, baskin, Yi Quan, bocce e air shooting: sono tante le avventure che stiamo vivendo insieme nei territori degli Ambiti di Desio e di Monza e con le quali giorno dopo giorno capiamo che lo sport è una risorsa imprescindibile con la quale fare comunità.
a cura di Gian Luca Pasini. Fonte: incodalgruppo.gazzetta.it

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