lunedì 25 gennaio 2016

"Manipolare per comunicare" con l'alfabeto della Lis

MANIpolare per comunicare è il titolo della tesi di Elena Dall’Antonia, studentessa in Comunicazione multimediale, oltre a essere anche la denominazione di un progetto pensato come sussidio all’apprendimento del linguaggio dei segni per bambini sordi in età infantile che la ventiquattrenne ha concretizzato con il supporto del FabLab di Trieste.


Si tratta di un kit prototipo ludico-educativo a basso costo realizzato con tecnologia 3D, costituito da 26 manine colorate, modellate secondo ogni lettera dell’alfabeto LIS, e da una mano robotica controllata da Arduino, utilizzabile per creare giochi interattivi per i bambini. Imparare facilmente divertendosi, questo l’obiettivo di MANIpolare, un progetto per tutti, anche per gli adulti che vorrebbero imparare a utilizzare la LIS.

MANIpolare mano roboticaLe manine in 3D, tutte progettate da Elena, permettono di studiare e di “sentire” i modelli in tutte le loro dimensioni: «Io stessa ho avuto difficoltà nella modellazione» confessa la studentessa; «Non conoscendo inizialmente l’alfabeto LIS e usando come supporto applicazioni per smartphone, video e immagini trovate in Internet, non riuscivo a vedere il retro e i lati delle mani e non capivo esattamente la posizione delle dita, quindi ho dovuto chiedere a un’assistente alla comunicazione che mi mostrasse di persona come si formavano alcune lettere».

Come comunicano le 26 manine con la mano robotica controllata da Arduino? «Per creare dei giochi interattivi con la mano robotica e le ventisei manine in 3D, necessitavo di qualcosa che potesse leggere e identificare tutte le manine. Per fare questo, ho deciso di costruire una piccola base da collegare alla mano robotica che utilizzasse un meccanismo di lettura/riconoscimento tramite relè reed e magneti. Ho scelto questo mezzo poiché molto economico (circa 20 euro tra relè, magneti e materiale vario) e adatto allo scopo: una base colorata a incastro è molto più adatta a un target di bambini, piuttosto che altri tipi di riconoscimenti più costosi e complessi (come QR code, RFID eccetera). Questo sistema, grazie all’ottima modellazione che ha permesso di far combaciare perfettamente le calamite e i relè reed, risulta molto preciso: le mani vengono riconosciute senza problemi».
Alessandra Munafò. Fonte: vocidicitta.it

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