I non udenti, infatti, "riescono a sentire le vibrazioni, guardano i movimenti di chi gli sta attorno" e, se si tratta di balli di gruppo o di coppia, "imparano i passi. Come aveva fatto l’attrice Marlee Matlin nella versione americana del programma televisivo Ballando con le stelle", dice il disk jockey. Giovanni Parisi, 37 anni a giugno, modenese di nascita ma bolognese d’adozione, con l’hobby del calcetto, ha iniziato quasi per gioco: "Ho fatto per la prima volta il deejay nel 2009 al matrimonio di due miei amici, Laura e Luca. Sinceramente, molti anni fa, quando andavo in discoteca e vedevo i dj che mixavano i vinili, ero convinto che non ce l’avrei mai fatta – ricorda –. Ma con l’arrivo del digitale tutto è stato più semplice: la tecnologia mi ha facilitato molto nell’utilizzo dei piatti e del mixer, oltre naturalmente al computer che mi serve per gestire i file audio. Mi aiuto soprattutto con l’uso dei bassi, che sento più nitidamente rispetto agli udenti". Dj Paris però, che convive con Mariachiara e che per mantenersi lavora in una società di servizi informatici per le banche, non si è improvvisato alla consolle: nel 2010 ha iniziato a frequentare un corso che continua tutt’ora per migliorare la tecnica.
"La passione per la musica l’ho sempre avuta anche se sono sordo dalla nascita a causa di un errore chirurgico". È sorta quando era un bambino, grazie all’utilizzo di protesi acustiche per amplificare i rumori, e dagli 8-9 anni in poi quell’amore per il suono non si è più fermato: un’adolescenza trascorsa nelle discoteche romagnole e gruppi rock come gli Ac/Dc e i Metallica o cantanti italiani come Vasco e Zucchero tra i suoi artisti preferiti.
La sua prima serata “disco deaf”, invece, è stata nel 2011 ad Arqua Petrarca (in provincia di Padova), messa in piedi da Lorenzo Tessarollo e Morris Caldato, due ragazzi veneti che organizzano gare di go kart per persone sorde. Una serata condita da ballo, giochi e musica in Lis (Lingua italiana dei segni), il sogno nel cassetto di Giovanni Parisi insieme al voler arrivare a suonare come dj nei locali più famosi d’Italia. "So che non sarà facile, ma credo che con costanza e impegno ogni obiettivo possa essere raggiunto, anche per un ragazzo sordo come me". Dopo quell’esordio dj Paris ha iniziato a esercitarsi prima da solo, "poi in feste tra amici, sia sordi che udenti, fino a suonare in discoteche più grandi, come il Pepero di Padova e il Caffè Margherita di Caserta, dove hanno eletto Miss e Mister sordo 2012 – racconta –. Poi c’è stata la notte dell’ultimo dell’anno al bar Senza nome di Bologna, un locale gestito da un ragazzo e una ragazza sordi, mentre attualmente collaboro con due insegnanti di salsa, Viola Puccio e Giulia Papale, all’interno di “Vibrazioni cubane”, il primo corso di ballo in Lis per udenti e non". Ma Giovanni Parisi non è l’unico dj sordo. Ci sono anche i ragazzi romani di Radio Kaos Italis (vedi SuperAbile Magazine n. 11/2012). Mentre a Londra c’è un altro trentasettenne, Troi Lee, che insieme ad alcuni amici organizza “deaf rave”, party pensati per tutti ma soprattutto per quella che lui chiama la sua gente. E che per ben due volte sono arrivati al Festival di Glastonbury. Alla prima serata si sono presentate 700 persone da tutto il Regno Unito, ma anche da Stati Uniti, Giappone e Australia. Ora lo invitano a suonare pure all’estero e per tre volte è passato dall’Italia: a Milano, Torino e in Sicilia, sempre per far ballare a ritmo di dubstep, house, reggae ed electro swing. Intorno a sé dj Troi ha organizzato una vera e propria squadra: c’è anche Mc Geezer, un rapper sordo che usa il linguaggio dei segni al posto delle parole come fa il finlandese Mark Vuoriheimo, in arte Signmark, e il “nostro” mister Eugenio Scarlato.
Michela Trigari. Fonte: Redattore Sociale del 31 maggio 2014
Michela Trigari. Fonte: Redattore Sociale del 31 maggio 2014
«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it
"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini
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