Commemorazione del Can. Teol. Don Pietro Ferrero nel 40° anniversario della sua morte Don Pietro Ferrero fu direttore dell’Istituto Lorenzo Prinotti dal 1920 al 1965. Nato a Torino il 6 Dicembre 1890. Egli si abilitò all’insegnamento dei sordomuti nel 1921 presso la scuola di metodo di Milano e nell’anno successivo conseguì un diploma di perfezionamento presso l’Università di Torino.
Attivo studioso dei problemi dei sordi resse l’Istituto con grandissimo impegno, e con grande preoccupazione per la salvezza dell’Istituto e dei sordi stessi dal 1940 al 1945, che fu teatro di terrore e distruzione con i pesanti bombardamenti e speroni incendiari lanciati dagli aerei che distrussero mezza Torino. Egli morì, all’età di 82 anni, il 13 Luglio 1973.
Nel lungo periodo della Sua lunga vita si è interessato non solo dell’Istituto Prinotti e dei giovani sordi dell’Istituto stesso, ma di tutti i Sordi in generale, dei loro problemi, delle varie associazioni dei sordi. Ha sempre partecipato alle manifestazioni e ai convegni sui sordi o sulla sordità.
È stato sempre legato all’ENS da profonda e sincera amicizia, offrendo tutto il Suo appoggio e la Sua collaborazione, ben conoscendo i fini umani e sociali dell’ente stesso e la sua attività in favore di coloro che erano fra i più cari al suo cuore di educatore, Egli aveva scelto di operare con tutte le Sue forze e con tutto il Suo amore per i sordi.
Egli mantenne per lunghi anni la collaborazione con l’ENS, col Presidente Nazionale, Gr. Uff. Vittorio Ieralla, con il Direttore Generale, dott. Cesare Magarotto, con il Comm. Giovanni De Carlis (Primo Presidente Nazionale dal 1948 al 1950) e con la sua consorte, cav. Angela Cavallini, i quali venivano molte volte appositamente da Milano a trovarlo, perché legati da una profonda amicizia, con il Cav. Giuseppe Granaglia, con i dirigenti ENS di Torino, del GSST, della Cassa Mutua Paolo Basso.
Per ben 40 anni, ogni mattina alle 6 si recava a piedi da Piazza Bernini, sede dell’Istituto a pregare al Santuario della Consolata e a piedi ritornava, e alle 8 celebrava la S. Messa per gli allievi nella Chiesa Prinotti.
Una realizzazione molto importante del direttore Don Pietro Ferrero fu la costruzione della palestra con il teatro, avvenuta nel 1955/56. Fino al 1955 i saggi di fine scolastico venivano sempre eseguiti all’aperto, nel cortile maschile dell’Istituto, quindi l’affluenza del pubblico e delle autorità era condizionata dalle scomodità e dall’incertezza del tempo. Per cui il sogno del direttore Don Ferrero divenne una realtà con la costruzione della palestra, che permise agli alunni sordi di svolgere tutti i giorni le attività sportive, che venivano anche eseguite sotto forma di saggio alla fine dell’anno scolastico, attirando una grande affluenza di pubblico e di autorità in quanto la palestra è molto ampia (1.200 mq.).
Ricordo il volto sorridente di Don Pietro Ferrero, accanto al quale si ergeva, alto nella sua statura, con la fluente barba bianca, il prof. Giulio Bellini (1867 - 1961), noto psichiatra torinese, che fu Presidente del Prinotti dal 1921 all'anno della sua morte, e tra essi la presenza espansiva e serena di Suor Maria Eletta Garino.
Il volto di Don Pietro Ferrero, col Suo sorriso paterno è rimasto impresso nella mia mente come uno dei ricordi più belli della mia infanzia e adolescenza. Neanche posso dimenticare le parole semplici ed eloquenti con cui Egli, sia durante la preparazione alla Prima Comunione e alla Cresima sia durante la celebrazione della Santa Messa, che veniva officiata nella splendida Chiesa, situata nella sede dell'Istituto, sapeva inculcare nei nostri cuori i principi cristiani. Tuttavia, il ricordo più bello che conservo di Don Pietro Ferrero risale al 30 Luglio 1961, quando corsi al Prinotti per dirgli che avevo conseguito il diploma di ragioniere e mi
abbracciò. Su un opuscoletto, edito nel 1961 dall'Istituto Prinotti, con il titolo “1881 -1961 - Ottant'anni di vita”, Don Pietro Ferrero scrisse di me: “E' un campione, ma è anche una bandiera che solleva la fiducia della categoria dei sordoparlanti”.
Ricordo le Sue lunghe e frequenti conversazioni con me nel suo ufficio aventi per argomento gli eventi concernenti la storia dell’Istituto Prinotti e le mie impressioni sulla vita degli anni Quaranta e Cinquanta (ero semiconvittore e quindi ero in contatto quotidiano con il mondo esterno) e volle che fossi presente nel Parlatorio durante le riunioni con le Patronesse che desideravano conversare con me, in quanto già dall’infanzia ero dotato di grande facilità e scioltezza di parola.
Certamente, Don Ferrero dal Cielo è stato felice di seguire tutte le mie battaglie per la riconquista della Chiesa Prinotti, rovinata per il grave degrado ambientale in seguito alla chiusura dell’Istituto Lorenzo Prinotti nel 1989. Fui motivato dal fatto che la Chiesa Prinotti era stata costruita come Santuario dei Sordi e quindi fu un punto di riferimento per la Comunità dei Sordi già oltre centoventi anni fa. Ho prodigato tutti i miei sforzi per farla tornare allo splendore di una volta, grazie al lavoro dei volontari, che hanno condiviso con me la volontà di renderla funzionale. Vengono celebrate le S. Messe festive, officiate dai preti specializzati del Cottolengo, fra cui il nostro assistente spirituale Don Emanuele Lampugnani, alle quali partecipano numerosi
Sordi, felici di poter seguire la funzione religiosa con l’aiuto della lingua dei segni.
Alfonso Chiapparo
Ex allievo dell’Istituto Lorenzo Prinotti dal 1946 al 1955
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