Al ministro del Lavoro e delle politiche sociali – per sapere – premesso che: in un’intervista rilasciata il 16 marzo u.s al “Quotidiano Nazionale” il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha indicato, fra le intenzioni governative: “Tagli alla spesa pubblica inefficiente. Ci sono tantissimi margini di manovra. Pensiamo ai 12 miliardi sulle pensioni di invalidità e accompagnamento spesi dall’INPS: hanno dei picchi in alcune zone totalmente inspiegabili, se non con il fatto che ci siano degli abusi. Per garantire controlli, equità ed evitare abusi applicheremo l’ISEE.”;
- dalle dichiarazioni sembra prendere corpo l’ipotesi, in modo assai preoccupante, che il Governo intenda ridurre drasticamente la spesa per pensioni di invalidità (circa 280 euro al mese) e per l’indennità di accompagnamento (500 euro al mese) riservata – fino a oggi – a persone con grave disabilità, non autosufficienti, allettati, malati oncologici terminali;
- è stata diffusa, inoltre, una tabella che sintetizza “le proposte per la revisione della spesa 2014-2016″ elaborate dal commissario Carlo Cottarelli. Tra le varie voci di risparmio previste, sotto la categoria “Riduzioni trasferimenti inefficienti”, compaiono la “Prova reddito per indennità accompagno e “Abusi pensioni di invalidità”: il risparmio previsto è per entrambi pari a zero per il 2014, mentre per il 2015 e il 2016 si prevede un rientro di 0,1 e 0,2 miliardi da entrambe le voci (per un risparmio complessivo di 0.6 miliardi in due anni). Sotto la categoria “spese settori”, compaiono invece sia la “Revisione pensioni di guerra (per un risparmio di 0,2 miliardi già nel 2014, e di 0,3 nel 2015 e 2016), sia le “Pensioni reversibilità” (nessun risparmio nel 2014 e 2015, ma con un rientro di 0,1 miliari nel 2016). Complessivamente, quindi, si parla di un rientro di spesa di 1,5 miliardi derivante da pensioni d’invalidità, indennità di accompagno, pensioni di guerra e reversibilità;
- in questi ultimi anni la campagna contro i cosiddetti “falsi invalidi”, quale causa principale dei disastri del bilancio italiano, è stata prima di tutto una campagna strumentale e mediatica, assumendo in alcuni momenti anche toni drammatici;
- a partire dal 2008, con Legge 6 agosto 2008 , n. 133″Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”si prevede all’articolo 80 un “Piano straordinario di verifica”di 200.000 accertamenti nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile da attuarsi da parte dell’Inps nel periodo dal 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2009;
- in questo caso l’individuazione del primo campione di 200.000 persone da sottoporre a visita fu demandata a un successivo Decreto Ministeriale del 29 gennaio 2009 che escluse dai controlli le persone affette dalle patologie di cui al Decreto del 2 agosto 2007 (gravi patologie stabilizzate o ingravescenti), i residenti in Regione Valle d’Aosta e nelle Province Autonome di Trento e Bolzano, ma anche le persone di età inferiore ai 18 anni e di età superiore ai 78 anni, i titolari di prestazioni sospese, gli invalidi inviati o da inviare a visita sanitaria di revisione rispettivamente dopo il 1° luglio 2007 o entro il 30 giugno 2010;
- ancora in corso questi primi accertamenti, su proposta del Governo, il Parlamento approvò, nel mese di agosto del 2009 , la Legge 3 agosto 2009, n. 102“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º luglio 2009, n. 78, recante provvedimenti anticrisi, nonchè proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali” dove all’articolo 20, comma 2 si predispose per il triennio 2010-2012 da parte dell’INPS, con le risorse umane e finanziarie previste a legislazione vigente, in via aggiuntiva all’ordinaria attività di accertamento della permanenza dei requisiti sanitari e reddituali, un programma di 100.000 verifiche per l’anno 2010 e di 250.000 verifiche annue per ciascuno degli anni 2011 e 2012 nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile;
- in questo caso l’Inps prese a campione i titolari di indennità di accompagnamento (ciechi e invalidi) e di comunicazione, ma solo di età compresa fra i 18 e i 67 anni compiuti; i titolari di assegno mensile di assistenza (invalidi parziali), ma solo di età compresa fra i 40 e i 60 anni. Inoltre, il campione è stato estratto solo su chi percepisce assegni o indennità da prima del 1° aprile 2007 (Circolare INPS n. 76 del 22 giugno 2010). Le verifiche non riguardarono, quindi, né i minori, né gli anziani oltre i 67 anni di età (cioè la fascia più ampia dei percettori di indennità di accompagnamento), né gli invalidi al 100% che ricevono la sola pensione di invalidità;
- nel 2010 con Legge 30 luglio 2010, n. 122 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica si prevede all’articolo 10 un potenziamento dei programmi di verifica per gli anni 2011 e 2012 portandoli a 250.000 l’anno per un totale di : 500.000 verifiche in due anni;
- per il 2011 l’Inps prese come campione quello già evidenziato per il nel 2010 aggiungendo anche gli invalidi civili, ciechi civili e sordi – titolari di provvidenze economiche – il cui certificato di invalidità preveda una revisione fra luglio e dicembre 2011 mentre per il 2012 il campione comprese (Circolare 76/2010 e Messaggio 6763/2011) gli invalidi titolari di provvidenze economiche in scadenza prima della fine dell’anno (esclusi quelli per la quale la scadenza è prevista entro due mesi dal Messaggio); non viene fissato alcun limite di età; i titolari di indennità di accompagnamento (ciechi e invalidi) e di comunicazione ma solo di età compresa fra i 18 e i 67 anni compiuti; i titolari di assegno mensile di assistenza (invalidi parziali) ma solo di età compresa fra i 40 e i 60 anni;
- infine con la legge di Stabilità 2013 (Legge 24 dicembre 2012, n. 228) all’articolo 1, comma 109 si predispone per il periodo 2013-2015 da realizzarsi, con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente,un ulteriore un piano di 150.000 verifiche straordinarie annue, aggiuntivo rispetto all’ordinaria attività di accertamento della permanenza dei requisiti sanitari e reddituali, nei confronti dei titolari di benefici di invalidità civile, cecità civile, sordità, handicap e disabilità:
- in questi anni numerosi sono stati i controlli sui cosidetti falsi invalidi, 800 mila quelli straordinari effettuati dal 2009 al 2012, e altri 450 mila in programma dal 2013 al 2015 con l’unico obiettivo di contrastare le false invalidità per recuperare la spesa che deriva da pensioni che non spettano;
- secondo i dati della guardia di finanza si attestano attorno ai 1.500 all’anno i veri, reali, falsi invalidi (lo 0,06% dei percettori di pensioni di invalidità) che vengono giustamente scoperti e denunciati alla fine delle procedure (visita di controllo – eventuale abbassamento della percentuale con sospensione della pensione – ricorso del disabile – giudizio della magistratura pro o contro disabile):
- se il Governo non ritenga opportuno e doveroso tranquillizzare tutte le persone disabili e le loro famiglie che la normativa sulle pensioni di invalidità e sugli assegni di accompagnamento non sarà modificata ed in particolare che l’erogazione di quest’ultimo non sarà legata al reddito e all’ISEE ma continuerà a dipendere solo e soltanto dall’effettivo diritto della persona disabile nonché quali siano stati fino ad oggi i risultati ed i costi dell’attività di verifica dei vari piani approvati.
RISPOSTA DEL MINISTRO POLETTI ALL’ INTERROGAZIONE DELL’ ON. ARGENTIN E SUA REPLICA
GIULIANO POLETTI, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Signor Presidente, gli onorevoli interroganti chiedono di conoscere, rispetto alle notizie diffuse, le eventuali modifiche delle disposizioni concernenti criteri per la concessione della pensioni d’invalidità e delle indennità di accompagnamento, e chiedono inoltre di conoscere quali siano i risultati e i relativi costi sostenuti dall’INPS per la campagna straordinaria di verifica contro i cosiddetti falsi invalidi.
Preliminarmente, faccio presente che l’indennità di accompagnamento, disciplinata dalla legge n. 18 del 1980, è un istituto introdotto dalla legislatore per sostenere tutti coloro che si trovano nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o che non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita abbisognano di una assistenza continua. Tale indennità, così come a suo tempo concepita dal legislatore, è irrogata al solo titolo della minorazione e non è quindi sottoposta alla cosiddetta prova dei mezzi.
Pertanto, nel precisare che allo stato non vi sono ipotesi di modifica dei criteri di concessione di tali misure di sostegno, vorrei precisare che eventuali decisioni in materia andranno rimesse alla collegiale valutazione del Governo e non, quindi, del tecnico che ha predisposto una scheda di analisi ma che, da questo punto di vista, non produce esiti nel senso di una modifica della situazione, ciò se si considera che interventi di questo tipo non possono essere realizzati unicamente nell’ottica del contenimento della spesa pubblica, in quanto si correrebbe il concreto rischio di privare molte persone in condizioni di gravi disabilità e le loro famiglie dell’unico strumento di sostegno attualmente previsto dal nostro ordinamento. Non può essere infatti sottovalutato il fatto che allo stato tale strumento risulta essere sostitutivo di una serie di misure di presa in carico di natura universalistica, la cui erogazione risulta ancora molto carente nel nostro Paese rispetto ai più comuni standard internazionali. Per quanto concerne quindi questo punto non ci sono atti che modifichino la situazione in essere.
Per quanto concerne il secondo quesito posto nel presente atto parlamentare, faccio presente che l’INPS ha precisato che il piano di verifiche straordinarie concernenti la permanenza dei requisiti sanitari nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile attuato dal 2009 al 2013 su circa 700.000 beneficiari di prestazioni assistenziali ha dimostrato come, in circa il 23 per cento dei casi, il requisito sanitario per il diritto a suo tempo accertato non era più attuale, risultando quindi privo della necessaria connotazione medico legale di permanenza.
L’Istituto ha inoltre rilevato percentuali di non permanenza dei requisiti sanitari sostanzialmente difformi tra le diverse aree geografiche, a dimostrazione di una disomogeneità valutativa al momento dell’originario riconoscimento. L’impegno fondamentale dell’INPS è proprio quello di omogeneizzare ed oggettivizzare maggiormente, sul piano nazionale, le valutazioni connesse al riconoscimento dell’indennità.
Per quanto concerne più nello specifico i risparmi conseguenti alle attività di verifica straordinarie nel periodo 2010-2013, derivanti esclusivamente da revoche di prestazioni, l’Istituto nazionale ha fatto sapere che gli stessi si attestano ad oltre 250 milioni di euro. Per quanto concerne i costi sostenuti per le verifiche, l’INPS ha fatto sapere che la spesa media annua per l’impiego del personale esterno nel periodo 2010-2013 è stato quantificato in circa 23 milioni di euro.
ILEANA ARGENTIN. Signor Ministro e signora Presidente, a nome del PD possiamo senz’altro ritenerci soddisfatti del fatto che il Governo non prenderà in esame la possibilità di fare tagli su nessuna forma, quindi, di indennità di accompagno, né tanto meno di pensioni, per quanto mi pare di aver capito, Ministro, che tra le sue parole ci fosse in qualche modo la possibilità che questo taglio fosse rivisto in qualche modo dal Governo. Voglio sperare che non ci sia però nessuna possibilità che questo avvenga, anche perché non sono qui a rappresentare nessuna associazione né tanto meno grandi associazioni, ma singoli individui che, attraverso queste notizie, hanno vissuto tremendi momenti di allarmismo. Infatti lei capisce che vivere di disabilità non è una roba facile, né tanto meno ci si può render conto che si prendono poco più di 500 euro per un assegno di accompagno e che questi devono essere sostitutivi, in questo Paese, di centinaia di carenze di assistenze e soprattutto per quanto riguarda non solo l’assistenza, ma la quotidianità, per le famiglie è senz’altro un gravissimo problema.
Pertanto, con la convinzione che questo Governo non faccia tagli di nessun tipo, appunto dopo aver sentito le sue parole, io la ringrazio e le dico però: attenzione all’INPS, perché vede, è giusto che non ci siano i falsi invalidi, ma non è giusto che ci sia una folle caccia alle streghe, perché quando uno è disabile è disabile e se ha una patologia cronica gli rimane. Non è possibile che ci fate fare il giro delle sette chiese per fare visite di ogni tipo, ripetendo sempre le stesse cose. Va bene per molti utenti ma, mi creda, per molti genitori è estenuante, anche perché i genitori delle persone disabili, come altri genitori, invecchiano ed hanno difficoltà ad accompagnare avanti e indietro, per le Asl e per le strutture, persone con deficit molto gravi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
RISPOSTA DEL MINISTRO POLETTI ALL’ INTERROGAZIONE DELL’ ON. ARGENTIN E SUA REPLICA
GIULIANO POLETTI, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Signor Presidente, gli onorevoli interroganti chiedono di conoscere, rispetto alle notizie diffuse, le eventuali modifiche delle disposizioni concernenti criteri per la concessione della pensioni d’invalidità e delle indennità di accompagnamento, e chiedono inoltre di conoscere quali siano i risultati e i relativi costi sostenuti dall’INPS per la campagna straordinaria di verifica contro i cosiddetti falsi invalidi.
Preliminarmente, faccio presente che l’indennità di accompagnamento, disciplinata dalla legge n. 18 del 1980, è un istituto introdotto dalla legislatore per sostenere tutti coloro che si trovano nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o che non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita abbisognano di una assistenza continua. Tale indennità, così come a suo tempo concepita dal legislatore, è irrogata al solo titolo della minorazione e non è quindi sottoposta alla cosiddetta prova dei mezzi.
Pertanto, nel precisare che allo stato non vi sono ipotesi di modifica dei criteri di concessione di tali misure di sostegno, vorrei precisare che eventuali decisioni in materia andranno rimesse alla collegiale valutazione del Governo e non, quindi, del tecnico che ha predisposto una scheda di analisi ma che, da questo punto di vista, non produce esiti nel senso di una modifica della situazione, ciò se si considera che interventi di questo tipo non possono essere realizzati unicamente nell’ottica del contenimento della spesa pubblica, in quanto si correrebbe il concreto rischio di privare molte persone in condizioni di gravi disabilità e le loro famiglie dell’unico strumento di sostegno attualmente previsto dal nostro ordinamento. Non può essere infatti sottovalutato il fatto che allo stato tale strumento risulta essere sostitutivo di una serie di misure di presa in carico di natura universalistica, la cui erogazione risulta ancora molto carente nel nostro Paese rispetto ai più comuni standard internazionali. Per quanto concerne quindi questo punto non ci sono atti che modifichino la situazione in essere.
Per quanto concerne il secondo quesito posto nel presente atto parlamentare, faccio presente che l’INPS ha precisato che il piano di verifiche straordinarie concernenti la permanenza dei requisiti sanitari nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile attuato dal 2009 al 2013 su circa 700.000 beneficiari di prestazioni assistenziali ha dimostrato come, in circa il 23 per cento dei casi, il requisito sanitario per il diritto a suo tempo accertato non era più attuale, risultando quindi privo della necessaria connotazione medico legale di permanenza.
L’Istituto ha inoltre rilevato percentuali di non permanenza dei requisiti sanitari sostanzialmente difformi tra le diverse aree geografiche, a dimostrazione di una disomogeneità valutativa al momento dell’originario riconoscimento. L’impegno fondamentale dell’INPS è proprio quello di omogeneizzare ed oggettivizzare maggiormente, sul piano nazionale, le valutazioni connesse al riconoscimento dell’indennità.
Per quanto concerne più nello specifico i risparmi conseguenti alle attività di verifica straordinarie nel periodo 2010-2013, derivanti esclusivamente da revoche di prestazioni, l’Istituto nazionale ha fatto sapere che gli stessi si attestano ad oltre 250 milioni di euro. Per quanto concerne i costi sostenuti per le verifiche, l’INPS ha fatto sapere che la spesa media annua per l’impiego del personale esterno nel periodo 2010-2013 è stato quantificato in circa 23 milioni di euro.
ILEANA ARGENTIN. Signor Ministro e signora Presidente, a nome del PD possiamo senz’altro ritenerci soddisfatti del fatto che il Governo non prenderà in esame la possibilità di fare tagli su nessuna forma, quindi, di indennità di accompagno, né tanto meno di pensioni, per quanto mi pare di aver capito, Ministro, che tra le sue parole ci fosse in qualche modo la possibilità che questo taglio fosse rivisto in qualche modo dal Governo. Voglio sperare che non ci sia però nessuna possibilità che questo avvenga, anche perché non sono qui a rappresentare nessuna associazione né tanto meno grandi associazioni, ma singoli individui che, attraverso queste notizie, hanno vissuto tremendi momenti di allarmismo. Infatti lei capisce che vivere di disabilità non è una roba facile, né tanto meno ci si può render conto che si prendono poco più di 500 euro per un assegno di accompagno e che questi devono essere sostitutivi, in questo Paese, di centinaia di carenze di assistenze e soprattutto per quanto riguarda non solo l’assistenza, ma la quotidianità, per le famiglie è senz’altro un gravissimo problema.
Pertanto, con la convinzione che questo Governo non faccia tagli di nessun tipo, appunto dopo aver sentito le sue parole, io la ringrazio e le dico però: attenzione all’INPS, perché vede, è giusto che non ci siano i falsi invalidi, ma non è giusto che ci sia una folle caccia alle streghe, perché quando uno è disabile è disabile e se ha una patologia cronica gli rimane. Non è possibile che ci fate fare il giro delle sette chiese per fare visite di ogni tipo, ripetendo sempre le stesse cose. Va bene per molti utenti ma, mi creda, per molti genitori è estenuante, anche perché i genitori delle persone disabili, come altri genitori, invecchiano ed hanno difficoltà ad accompagnare avanti e indietro, per le Asl e per le strutture, persone con deficit molto gravi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PER SAPERE DI PIU'
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
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"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini