martedì 25 giugno 2019

Comitato Sportivo Sordomuti Italiani compie 90 anni...



Dalla documentazione storica ufficiale da Milano nel lontano 1929: """Primo incontro internazionale di calcio fra sordomuti: Italia Svizzera undici gol a uno!. Fu la Silenziosa di Milano, non esistendo ancora, a quel tempo, un organismo sportivo a carattere nazionale, a mettere in pratica la volontà di costituire il Comitato Sportivo Sordomuti Italiani (C.S.S.I.), organizzando, sul campo di Via Goldoni l’incontro internazionale di calcio fra sordomuti di Italia e della Svizzera.


La responsabilità della formazione della squadra azzurra, con elementi provenienti da varie città e militanti in squadre della Federazione Gioco Calcio, fu affidata a un tecnico della FIGC, Gaudenzi. La formazione dell’Italia è così composta (purtroppo ci sono i soli cognomi, senza i nomi, N.d.R.): Bertoni; Vecchiotti, Pontiggia; Birroni, De Marchi (capitano), Mazzarello; Lotteri, Magnetto, Nizzi, Toffano, Bajo."""

Ecco la cronaca:
Già al 5’ gli azzurri ottengono il loro primo gol, per merito di Magnetto, su passaggio di Nizzi. Gli svizzeri, a differenza dei nostri, sono poco sicuri sul pallone e stentano a ritrovarsi. Al 9’ e 11’ altri due gol, segnati da Toffano e Magnetto. Al 17’, veloce discesa svizzera sventata dal pronto intervento del portiere, poi continua la superiorità italiana fino alla fine del primo tempo, fruttante altri due gol, segnati al 21’ da Lotteri e al 35’ da Nizzi, mentre gli svizzeri riescono a segnare il loro unico punto su una loro fortunosa discesa, per merito di Degen.

Nella ripresa gli svizzeri si difendono meglio, ma mentre i loro attaccanti, in prossimità della nostra rete non riescono a concludere, i nostri se la intendono a meraviglia e segnano altri sei gol con Nizzi (8’), Toffano 2’ e 34’) e Magnetto (23’).


«Dopo questo incontro fra Italia e Svizzera, era necessario costituire un organismo a carattere nazionale. Fondai (Emidio Pacenza, n.d.r.), presso il Direttorio della FIGC, il Comitato Sportivo Sordomuti Italiani. Questo Comitato assorbì tutto quello che la Silenziosa aveva conquistato, Coppa e utile della gara. Ciò si è dovuto fare nell’interesse delle altre Società sportive fra sordomuti, che pur esse avevano diritto di godere di tutto quello che aveva goduto la Silenziosa. Ma se tutto ciò passò nelle mani del Comitato, la gloria e l’altissimo onore è rimasto e resterà sempre radicato nel cuore della Silenziosa, che può dimostrare a chiunque di essere stata la prima a maturare il procedimento della nostra evoluzione sociale e sportiva.» (da «I periodi d’oro della S.S.Silenziosa di Milano»).
A cura di Marco Luè

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