sabato 31 dicembre 2016

Seppe parlare al cuore dei bambini sordi: la storia di padre Federico Luigi Maria Sbrocca.

Qualche notizia in più su un grande sacerdote molisano. Padre Federico Luigi Maria Sbrocca nacque a Matrice (Cb), il 5 marzo 1852, da Achille (“calzolaio”) e Vittoria Ratino . I suoi genitori si sposarono, a Matrice, il 23 maggio del 1839. Da questo matrimonio, oltre a Federico Luigi Maria, nacquero almeno altri 6 figli: Antonia Maria Giovanna (1841); Luigi Antonio Maria (1843); Aurelio (1845); Giovanni (1848); Giovanni Maria Antonio (1850) e ultimo di tutti Nicolangelo (1854).


Federico Luigi Maria sin da ragazzo si mostrò studioso e con una intelligenza assai vivace. Ricevette la sua prima educazione nella “Pia Casa dei Sordomuti” di Napoli. Ed è qui che imparò ad amare i sordomuti ai quali avrebbe, poi, dedicato la sua intera vita di sacerdote. Per certi versi si può ritenere il “Pioniere” che portò ad istituire scuole utili ad educare i bambini sordomuti. Tutto questo quando, nella metà dell’800, questi ragazzi venivano spesso abbandonati e considerati un “peso”.

Questo atteggiamento, di grande crudeltà, toccò il cuore di Federico Luigi Maria e lo portò ancora di più a voler scolarizzazione ed assistere questi bambini. Fu ordinato sacerdote il 1 ° aprile 1876. Frequentò l’Università di Napoli e successivamente la Regia Scuola Normale di Milano e conseguì la laurea il 24 luglio 1886. Fu lui a fondare un istituto per i bambini sordomuti a Oneglia nel 1892. Nel 1893, Padre Federico, divenne il primo Rettore dell’Istituto Provinciale per Sordomuti di Alessandria.

Qui, Padre Sbrocca, divenne noto come autore di libri e articoli su riviste. I suoi lavori divennero ben presto un riferimento, per l’educazione dei bambini sordomuti, nella intera Europa. I suoi libri e le sue pubblicazioni furono adottati ovunque.

Contestualmente Padre Sbrocca si dedicò all’insegnamento come professore di letteratura e filosofia. 

Per il suo impegno, Padre Sbrocca, fu nominato, nel gennaio del 1896, Cavaliere della Corona d’Italia dal Re Umberto I. All’età di 49 anni, Padre Sbrocca, decise di emigrare negli Stati Uniti e nel 1901 e arrivò nella parrocchia “St. Lucy’s Church”, di nuova costruzione, di Scranton in Pennsylvania. Ed è proprio qui che tenne, il 30 settembre 1903, il suo primo battesimo. Nel dicembre del 1906, dopo una lotta amara con la “Fondazione” della Parrocchia di Santa Lucia (Una meritoria ricerca, su Padre Sbrocca, fatta Bernard Stefanovich ha confermato che fino al 1910 le finanze della parrocchia erano controllate, non dal parroco, ma solo da un comitato di laici chiamato “Fondazione”.

Quest’ultima a causa della corruzione diffusa e l’infiltrazione della criminalità organizzata, al suo interno, entrò in contrasto con il sacerdote molisano), Padre Sbrocca lasciò la diocesi di Scranton per andare alla Diocesi di Buffalo (NY) per essere ancora più vicino agli immigrati italiani.

Di questi divenne un riferimento costante. Servì alla “Madonna del Carmine” di Brant per due anni. 

Poi andò alla Chiesa di “S. Rocco” di Hulberton ( NY) della quale divenne parroco nel 1908. Dall’ agosto del 1910 al giugno 1911 ricoprì il ruolo di pastore della Chiesa di San Giuseppe a Leroy (N Y). Nel giugno del 1911 Padre Sbrocca divenne pastore della Chiesa di San Giuseppe a Niagara Falls (NY) rimanendovi fino all’ottobre del 1915. Il suo arrivo portò un incredibile crescita di fedeli la cui generosità consentì a Padre Sbrocca di pagare il forte debito esistente.

Successivamente nel 1913 fece erigere una magnifica chiesa in mattoni (quella di prima era in travi di legno). E infine venne costruita la scuola parrocchiale.  Dopo aver lasciato la parrocchia di San Giuseppe, nel 1915, Padre Sbrocca manifestò l’intenzione di tornare in Italia. Ma oramai era ritenuto e così definito: “il missionario tra immigrati italiani d’America”. Sorse la necessità di un sacerdote italiano nella parrocchia, di nuova costituzione, della Madonna di Loreto di Falconer a New York e lui rispose alla chiamata. Infine, nel 1919, all’età di 67, Padre Sbrocca tornò in Italia.

Arrivò a Napoli il 7 settembre 1919. Volle ritornare per una visita ad Oneglia, il suo primo amore, per poi scegliere di risiedere a Roma. Il Papa per tutto il suo illuminato servizio gli fece conferire il titolo di “Abate Mitrato di Santa Maria della Misericordia”.

Padre Sbrocca morì a Napoli il 15 dicembre 1925.

A cura di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”, Fonte: molisenews24.it

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