Oggi (13 marzo nd.r.) la liturgia della Parola annuncia la gloria del Signore. Potrebbe sembrare una pagina che contrasta con il momento drammatico che stiamo vivendo: siamo ancora in pandemia e soffriamo per una guerra ingiusta di cui paghiamo tutti le conseguenze. Qual è allora il valore di questa liturgia di gioia e di gloria?
Dopo aver iniziato il cammino quaresimale la Chiesa ci invita a guardare la meta del nostro itinerario penitenziale: la risurrezione di Gesù. La Quaresima è orientata alla Pasqua e la Trasfigurazione è la profezia della risurrezione, ad iniziare dalla guarigione del sordo-muto indemoniato.
Passi biblici che presentano l’episodio della trasfigurazione: Matteo 17,1-8; Marco 9,2-8; Luca 9,28-36. “…Arrivò una nube e li avvolse e da essa uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo», la stessa voce che si era udita quando San Giovanni Battista aveva battezzato Gesù sulle rive del Giordano: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto» (Mc 1,9-11).
Raffaello Sanzio nella tavola Trasfigurazione di Gesù Cristo (1518-1520), conservata nei Musei Vaticani, alla gloria di Cristo e alla voce del Padre, nella parte bassa della tavola, contrappone le miserie umane presentando la guarigione dell’epilettico “sordo e muto”, come narrato da San Marco (Mc. 9, 14ss):
“Sceso dal Monte Tabor, Gesù vide una grande folla agitata che parlava con i suoi discepoli e “Domandò loro: -Perché disputate con essi?- Uno della folla gli rispose: -Maestro, ti ho condotto mio figlio che ha uno spirito muto: dovunque se ne impossessa lo atterra e il ragazzo fa la schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce; ho detto ai tuoi discepoli di cacciarlo, ma non hanno potuto -.
Egli rispose loro e disse: -...Conducetelo a me- e glielo portarono…
Gesù vedendo la folla accorrere, sgridò lo spirito immondo e disse: -Spirito sordo e muto, io te lo comando, esci da lui e non entrarci più-. Lo spirito gridando e straziandolo forte uscì…” .
P. Vincenzo Di Blasio
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