martedì 27 aprile 2021

S. Margherita da Città di Castello o Margherita della Metola (cieca e disabile)

Papa Francesco il 24 aprile ha ricevuto in udienza il card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha confermato le conclusioni della sessione ordinaria dei cardinali e vescovi, membri della Congregazione, e ha deciso di estendere alla Chiesa universale il culto della Beata Margherita di Città di Castello, del Terz’Ordine dei Frati Predicatori; nata intorno al 1287 a Metola (Italia) e morta a Città di Castello (Italia) il 13 aprile 1320, iscrivendola nel catalogo dei Santi (Canonizzazione equipollente).

Beata Margherita da Città di Castello (1287-1320).  Le parole del profeta Isaia nel canto poetico del «servo sofferente»: «Molti si stupirono di lui, tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo», potrebbero essere un epitaffio per la beata Margherita da Città di Castello o beata Margherita della Metola.       

Cieca e storpia, nacque a Metola, presso Mercatello sul Metauro (Pesaro-Urbino). I genitori, dopo aver chiesto invano il miracolo della guarigione, l’abbandonarono in una chiesa. Alcune donne del popolo la raccolsero e ospitarono a turno.                                                                               

Più tardi fu accolta in un monastero ma presto fu allontanata perché la sua vita suonava come severo rimprovero a religiose dissipate e tiepide. Allora Margherita si rivolse al Terz'Ordine di san Domenico ed abbracciò con generosità il programma di preghiera e di penitenza fino all'incontro definitivo con Cristo. Nutrì tenera devozione per la sacra Famiglia.

Il suo corpo incorrotto si venera nella chiesa di  San Domenico a Città di Castello (Perugia).

Papa Paolo V, nel 1609, concesse ai Domenicani di quella città la Messa e l’Ufficio propri. Il 6 aprile 1675 Papa Clemente X estese tale privilegio a tutto l’Ordine. Nel 1988 il locale Vescovo di Urbino e Città di Castello l’ha proclamata Patrona Diocesana dei non vedenti.

La diocesi di Città di Castello, nel settimo centenario della morte della beata, aveva rimesso in moto la sua causa di canonizzazione formando un comitato apposito. «La beata Margherita, gravemente disabile, può essere di aiuto a molti oggi – dice il vescovo Domenico Cancian – il suo è un messaggio potente contro la cultura dello scarto. Da noi la devozione nei suoi confronti è ancora forte, ha lasciato un segno profondo. Diverse opere si sono ispirate a lei nella nostra città, come le suore che accoglievano i non vedenti».

P. Vincenzo Di Blasio


PER SAPERE DI PIU'
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Comune di Città di Castello

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Santa Margherita da Città di Castello

Sordi e Santità



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