“I sordi possono fare tutto tranne sentire”. Per la rubrica SuperAbile al tempo del Covid-19 intervista a Federica Miralli, 40 enne, originaria di Viterbo, vice Presidente dell’associazione “Perché io Segno”, diventata sorda all’età di un anno a causa di un vaccino.
Federica, come è stata la tua infanzia?
“La mia infanzia è stata abbastanza difficile. A quei tempi mancavano molte informazioni riguardo alla sordità, ma fortunatamente ho sempre avuto il sostegno dalla mia famiglia, dalla mia logopedista e dai maestri e professori di sostegno”.
Come è stata la tua formazione scolastica?
“La mia formazione scolastica è stata molto faticosa. Ricordo che spesso dovevo imparare “a memoria” le varie materie perché senza l’uso della Lingua dei Segni Italiana, LIS, non potevo comprendere appieno il significato delle frasi e delle parole riportate nei vari testi”
Com’era la vita del sordo in classe?
"Problematica. Un ulteriore sforzo è stato quello di dover leggere il labiale degli insegnanti, che spesso non riuscivo a seguire per la stanchezza o perché perdevo informazioni ogni volta che si girava per scrivere alla lavagna o per fare domande agli studenti. Praticamente era per me impossibile seguire e avere piena accessibilità a tutti i contenuti”.
A proposito di accessibilità com’era la scuola ai tuoi tempi?
“Una immagine abbastanza triste che spesso mi torna in mente è quella della mia insegnante di sostegno quando mi portava fuori dalla classe per continuare a seguire la lezione da soli e io non mi sentivo mai integrata nella mia classe, non mi sentivo mai alla pari con i compagni, provavo solo molta vergogna, mi sentivo molto “diversa” e questo ha sicuramente inciso molto sulla mia personalità”.
Ad oggi invece?
“Ad oggi sicuramente avrei avuto il supporto di un assistente alla comunicazione, persona qualificata che conosce la LIS e che avrebbe facilitato la mia accessibilità nel mondo della scuola, ma prima mancavano queste informazioni”.
Cosa non deve mai mancare ad un sordo?
“Ritengo che nelle scuole per un sordo sia fondamentale avere accanto l’assistente alla comunicazione e consiglio a tutte le famiglie con figli sordi di non privarsi di questa cosa preziosa; non è obbligatorio usare la LIS, ognuno fa la sua scelta e viene sempre rispettata ma, posso confermare che avere questa figura vicino è molto importante per la costruzione dell’ identità di un bambino sordo”.
Ti senti di condividere il tuo percorso o parte di esso con qualcuno?
“Sono cresciuta oralista fino all’età di 21 anni. Poco dopo ho conosciuto una ragazza sorda di nome Katia – ora siamo grandi amiche da quasi 20 anni – e guardandola segnare e parlare, pensavo che se avessi usato la LIS avrei perso la voce. Ed invece non è stato così! Grazie a questa ragazza la mia vita è completamente cambiata”
Cosa è successo poi?
“Ho iniziato a segnare e a scoprire il mio mondo, il mondo dei sordi. Ora io ho 2 mondi dentro me, il mondo degli udenti e il mondo dei sordi e, sopratutto, ho scoperto la mia vera identità. Adesso posso dire: sono orgogliosa di essere sorda!
Ne approfitto quindi per ringraziare anche Paola, altra mia amica d’infanzia perché è lei che mi ha fatto conoscere Katia. Grazie!
Di cosa ti stai occupando?
“Dall’età di 21 anni fino ad oggi ho sempre lavorato nel e per il mondo dei sordi. Ho sempre combattuto e dimostrato che noi sordi possiamo fare tutto tranne sentire; ho lottato per l’accessibilità, per la visibilità perchè noi sordi siamo persone invisibili che non si notano fino a quando si usa la voce o la LIS”
Persone invisibili?
“Infatti si dice spesso che la sordità è una disabilità invisibile, difficile da mettere a fuoco in tutti i suoi aspetti. È riconoscibile solo al momento di comunicare. E’ una disabilità molto grave in quanto colpisce la dimensione relazionale e comunicativa dell’individuo, il suo essere in società”.
Ci dicevi che i sordi possono fare tutto tranne che sentire…
“Si infatti ed è per questo che ho sempre voluto combattere in prima persona. Essere sorda protagonista dimostra alla società come anche i sordi possono fare tutto tranne che sentire e difatti mi sono candidata ben due volte alle elezioni comunali a fianco con il mio amico Marco Ciorba il quale mi ripeteva sempre: “combatti in prima persona!”
Sei stata anche nella consulta della disabilità.
“Si è stata una bella collaborazione con Ciorba per il comune di Viterbo, che mi ha resa responsabile della consulta disabili come portavoce dei sordi viterbesi e dell’associazione”.
Dopo una piccola pausa hai fondato l’associazione “Perché io Segno”
“Nonostante mi fossi presa una pausa per varie ragioni molte persone continuavano a cercarmi e a chiedermi aiuto. Ed è per questo che ho fondato l’associazione Perchè io Segno insieme a Ludovica Cucchi, ambedue devote della nostra associazione. Ci occupiamo di integrazione/inclusione dei sordi ed udenti, svolgiamo i corsi e laboratori Lis, corsi di braile, convegni, seminari e tanto altro”.
Ed il sordo ai tempi del Coronavirus?
“Con questa emergenza del Coronavirus non nascondo che ci sono molte difficoltà per noi sordi per via dell’uso delle mascherine che non permettono di leggere il labiale. Solo chi ci conosce sa che devono toglierla per comunicare. Ma il problema è che in molti non lo sanno e quindi è impossibile comunicare”
Parlaci delle mascherine trasparenti che stai progettando.
“Per ovviare al problema di comunicazione come aveva annunciato sto creando delle mascherine trasparenti: è un’autentica gioia per tutti noi sordi. Noi dell’Associazione Perche’ io Segno siamo disponibili per tutti. Il nostro obiettivo è quello di abbattere le barriere comunicative e qualsiasi forma di pregiudizio”.
Cosa sta facendo la tua associazione in questo momento?
“Abbiamo cercato di dare più informazioni possibili sul corona virus facendo video in LIS e con sottotitoli, proponiamo alcuni passatempi come ad esempio una serie di video di una nostra studentessa sulla ginnastica in LIS o, ancora, continuiamo la formazione dei nostri studenti a distanza. Inoltre, grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Viterbo offriamo un servizio di sostegno psicologico in LIS per i sordi e famiglie di Viterbo e provincia, gestito dalla dott.ssa Maria Fornario, psicologa e assistente alla comunicazione LIS, esperta in sordità e non solo”.
Fornite quindi anche sostegno psicologico?
“Questo momento particolare è fonte di ansia per molte persone e per questo il nostro suggerimento è quello di chiedere aiuto adesso per gestire le emozioni connesse alla pandemia per evitare che, ad esempio, l’ansia del momento possa diventare angoscia o sfociare in stati depressivi o attacchi d’ansia”.
Come resti in contatto?
“Videochiamate. Ne facevamo tante prima adesso con il Coronavirus, stando sempre in casa, ne facciamo molte di più. Grazie alla tecnologia possiamo comunicare comunque con tutti e sentirci uniti!!!!
Progetti per il futuro?
“Tanti. Niente fermerà la mia associazione!!! Perchè io Segno, non ha mai smesso di lavorare e continueremo a farlo grazie alla tecnologia che ci permette di aggiornarci, attraverso videoconferenze e videochiamate, dando qualsiasi tipo di informazione, supporto, consulenza ai nostri amici soci e non soci che si trovano in difficoltà”.
Emanuela Colonnelli. Fonte: mewstuscia.it
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