Ida Collu è un'attivista dei diritti umani e civili delle persone con disabilità uditiva. È stata Presidente dell'Ente Nazionale Sordi dal 1995 al 2011. Unica donna nella storia associativa dei sordi a ricoprire tale incarico. Negli anni '90 è stata consigliere comunale di Verona con delega ai problemi dell'handicap, membro del Forum europeo delle donne disabili e Presidente del Consiglio Italiano dei disabili per l'Unione Europea CID-UE. Nel 2007 con l'allora Ministro per la Solidarietà Sociale Paolo Ferrero ha rappresentato il Governo Italiano alle Nazioni Unite per la firma della Convenzione Onu sui diritti delle Persone con disabilità.
Sesta di undici fratelli, è nata e cresciuta a Carbonia in Sardegna. All'età di 5 anni, a causa di una meningoencefalite, diventa sorda profonda. Frequenta dapprima l'Istituto Argiolas per "sordomuti" di Cagliari. Successivamente si trasferisce a Roma dove studia all'Istituto Figlie della Provvidenza (oggi Severino Fabriani) per conseguire la licenza media. Torna in Sardegna e si iscrive, nonostante lo scetticismo della famiglia, all'Istituto Magistrale di Iglesias (Ca). La frequenza con i normodotati la porrà dinanzi a molteplici difficoltà, ostacoli e pregiudizi. Primo fra tutti una certa perplessità del preside sul suo inserimento a scuola poiché affetta da "handicap uditivo". Decide allora di continuare gli studi superiori a Cagliari presso l'Istituto paritario Suor Nicoli dove ottiene il diploma con ottimi voti (58/60). Si iscrive all'Università degli studi di Cagliari alla facoltà di Magistero indirizzo pedagogico e sostiene diversi esami con profitto.
Si sposa e si trasferisce a Verona dove continua gli studi. Tuttavia, dopo aver sostenuto oltre venti esami, dovrà interrompere per sopraggiunti gravi problemi familiari.
Cofondatrice dell'associazione Movimento Sordi Eguaglianza (MoSE ONLUS), è molto attiva in tema di diritti umani, legislazione, Lingua dei Segni e accessibilità. Coordina diversi Gruppi Facebook come Articolo 2 Dignità & Diritti, #tuttiamanolis e #raiorabasta, seguiti da migliaia di utenti. Da diversi anni, sempre in difesa dei Sordi, si è resa portavoce di numerose proteste per la dignità della Lingua dei Segni Italiana e delle Pari opportunità. Proprio di recente ha preso parte alla manifestazione in Piazza Montecitorio a Roma per rivendicare il diritto della piena accessibilità ai programmi televisivi attraverso l'utilizzo di tecnologie di qualità (sottotitoli) e interpreti LIS.
Michele Peretti. Fonte: viverefermo.it
Ida Collu: ho imparato a coltivare la mia forza interiore. L'intervista
1) Il tratto principale del tuo carattere?
Mi definisco molto tosta e determinata.
2) Qual è la qualità che apprezzi di più in un uomo?
L’umorismo intelligente e la coerenza.
3) Qual è la qualità che apprezzi di più in una donna?
La costanza, la coerenza e la determinazione.
4) Una persona a cui ti senti di dire grazie?
Mia madre.
5) Le tue passioni?
Cucina, giardinaggio, scrivere, impegno politico al servizio della Comunità.
6) Che cos’è la felicità?
Star bene con se stessi, avere autostima, amarsi e amare la vita.
7) Che cosa rappresenta la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità?
Un traguardo importante e fondamentale in tema di diritti per le persone con disabilità e le loro famiglie. Nelle 25 lettere del preambolo e nei 18 Articoli del protocollo sono ascritti i punti chiave per elaborare, attuare e finanziare le pari opportunità per tutti. I 50 articoli della Convenzione individuano i principi base e le linee guida per attuare la progettazione universale attraverso il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, la libertà di compiere le proprie scelte, l’indipendenza delle persone, la non discriminazione, la piena ed effettiva partecipazione, l’accessibilità e la parità delle opportunità anche nei confronti di minori con disabilità. Nel 2007 ero presente a New York al Palazzo di vetro con l’allora Ministro della Solidarietà Sociale On. Paolo Ferrero in rappresentanza del Governo Italiano per la firma della Convenzione. Un momento memorabile ed emozionante!
8) Che cosa si intende per accessibilità?
Vivere con la consapevolezza di poter partecipare alla vita sociale, economica, culturale e politica, al benessere, alla salute, alle relazioni, alle informazioni, allo svago. Vivere da cittadina protagonista, nonostante la mia disabilità, e non dover ogni volta chiederne o invocarne la concessione allo Stato!
9) Quale futuro per la LIS nell’era degli impianti cocleari?
Gli impianti cocleari migliorano sempre di più la vita di chi non sente e aspira a recuperare l’udito per sentirsi pienamente integrato. Ci stiamo avviando verso un modello di vita inclusivo che, grazie a una tecnologia sempre più sofisticata, non sarà più un miraggio. La Lingua dei Segni è una lingua vera e propria e ha un valore antropologico, culturale proprio di una Comunità di cittadini (non necessariamente sordi) che la scelgono per integrarsi, interagire, crescere, impegnarsi, formarsi e raggiungere traguardi fino a ieri irraggiungibili, sviluppare competenze e conoscenze nelle relazioni e in tutti i contesti sociali. Tecnologie e identità culturali/linguistiche possono convivere e rendere piena la vita delle persone che optano per una o per entrambe.
10) L’Ente Nazionale Sordi tra ieri e oggi: quale evoluzione?
Io sono cresciuta dentro l’ENS a pane, associazionismo e politica. Ho fatto volontariato e ho assunto ruoli verticistici. Sono stata 16 anni presidente nazionale e sin da giovanissima ho conosciuto persone sorde di grande intelligenza e competenza che hanno dato la vita per restituire dignità ai sordi e renderli protagonisti. Con l’ENS di ieri i sordi italiani hanno ottenuto tutela giuridica, legale, economica e sociale conquistando Leggi significative che ancora oggi consentono ai sordi pieno accesso alla vita e ai diritti di cittadinanza. Oggi questo incantesimo sembra spezzato, a fronte di cambiamenti socio-politici epocali che hanno portato a frantumazioni e lacerazioni all’interno dell’ENS. Il benessere economico a ogni costo è al primo posto rispetto al benessere sociale. C’è una classe dirigente debole che ha scarsa autostima di sé e che ha scelto di affidarsi a persone udenti. Più che evoluzione, io parlerei di involuzione, ovvero di un progressivo impoverimento di valori, conoscenze, capacità e autostima. In altri paesi europei le Associazioni dei Sordi da tempo sono guidate da Sordi impegnati in prima persona per i diritti umani e civili e sono validi interlocutori con la politica e le Istituzioni.
11) Il tuo libro preferito?
Sto leggendo Non oltre le porte del sole di Renato Pigliacampo. Ogni libro che prendo in mano è un capolavoro della mente.
12) Cosa non sopporti?
L’ambiguità e l’ipocrisia.
13) Un dono che vorresti avere?
Non ho pretese, mi godo la vita così com’è.
14) Come ti senti attualmente?
Bene, motivata e impegnata.
15) Che cosa si intende per identità sorda?
Una scelta di vita in un mondo a sé.
16) Il più bel giorno della tua vita?
Quando vinsi le elezioni amministrative negli anni ‘90 e presi una montagna di voti diventando consigliere comunale e poi assessore senza portafoglio per le politiche sull’handicap.
17) Il tuo rapporto con le origini?
Sempre forte e nostalgico. Per amore mi sono trasferita a Verona lasciando la Sardegna. Se potessi tornerei là a godermi il resto dei miei giorni.
18) Il film che ti piacerebbe rivedere?
La riedizione di Dumbo.
19) Il momento più gratificante della tua carriera?
Quando nel 2005 vinsi il premio R.O.S.A (Risultati Ottenuti Senza Aiuti). È un premio che viene assegnato ogni anno a donne che si sono particolarmente distinte nel campo della scienza, della medicina, del sociale, dell’arte, eccetera. Il premio mi fu assegnato dall’imprenditrice del colosso farmaceutico Diana Gracco e finora sono l’unica sorda ad averlo ricevuto.
20) Sordi segnanti e sordi oralisti: un binomio (im)possibile?
No. Come già detto al punto 9 un buon matrimonio si può fare proprio perché reso possibile da tanti fattori.
21) L’ultima volta che ti sei emozionata?
Quando per il mio compleanno mio figlio mi ha regalato un Labrador bianco di nome Ettore.
22) Se la sordità fosse un sentimento, quale sarebbe?
La pace interiore.
23) Hai un sogno?
Sì, creare una fondazione per incoraggiare i giovani sordi a valorizzare il proprio talento con adeguate borse di studio.
24) Qual è il tuo motto?
Non arrenderti mai!
25) Il ricordo di Renato Pigliacampo.
Io e Renato siamo stati amici e compagni di un lunghissimo viaggio verso l’infinito, strenui combattenti per la libertà e per l’autodeterminazione del popolo sordo, di cui Renato era espressione a tratti contraddittoria. Il 4 aprile a Roma è stato presentato il suo capolavoro postumo Non oltre le porte del sole che è la summa della sua vita, della sua solitudine interiore, tipica dei geni incompresi e delle sue stesse contraddizioni esistenziali. Tenace sostenitore della LIS e della didattica specializzata, scelse di impiantarsi per sperimentare su se stesso la gioia del bambino che sente e che vuole completare in piena estasi l’immersione nei suoni e nelle parole. Io e lui eravamo distanti su molte questioni. Tuttavia, per garantire diritti negati, abbiamo condotto battaglie politiche e sociali all’interno dell’ENS, della politica e delle Istituzioni, pagando un prezzo altissimo in termini di isolamento, incomprensione e insolenza.
Di Renato conservo l’orgoglio di una lunga e fortissima amicizia, di un lavoro condiviso appassionatamente. È stato un eroe del coraggio e della determinazione. Per questo dico che gente come lui lascia vuoti difficili da colmare.
Michele Peretti. Fonte: viverefermo.itPER SAPERE DI PIU'
Ida Collu
«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
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"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini