domenica 20 settembre 2015

Ad Assisi, convegno su atleti non udenti

90 anni d’amore e d’impegno verso coloro che pur non avendo il dono dell’udito e della parola, si sono distinti in discipline sportive arrivando anche a livelli molto alti. E’ stato ricordato, ieri pomeriggio, con un convegno all’Istituto Serafico di Assisi l’anniversario della fondazione della Società Sportiva Silenziosa. L’incontro, promosso dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, ha avuto come filo conduttore il tema "L’amore è sordo. Il cammino verso l’integrazione sociale".
 
Il servizio di Marina Tomarro:
 
“Sono 45 anni che mi occupo di atleti sordi, e i nostri ragazzi si sono sempre distinti in tutte le discipline portando a casa ogni volta risultati eccellenti di cui l’Italia deve andare fiera ma che purtroppo conosce poco”: così  Giacomo Brambilla, presidente della Società Sportiva Silenziosa, racconta attraverso il linguaggio dei segni l’importanza di questa realtà fondata nel 1925. Una disabilità difficile, quella della sordità, perché porta a un isolamento dal mondo esterno. E l’incontro è stato anche l’occasione di un dono all’Istituto Serafico da parte dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio: il duetto, un tandem speciale perché insieme alla bicicletta c’è una carrozzina per bambini disabili. Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico:
R. – Si tratta di un ausilio speciale, di quelli che consentono di aprire nuove finestre sul mondo e quindi di spalancarne altre. Quando a causa di un limite si chiude inesorabilmente una finestra sulla vita, siamo pronti ad aprirne altre. Questa volta lo abbiamo fatto grazie a questo contributo alla sensibilità.

D. – In che modo i ragazzi vengono aiutati ad aprirsi verso gli altri?
R. – Sono loro ad insegnarci ad aprirci verso gli altri, perché loro non sopravviverebbero senza la relazione e senza un ‘altro’ vicino. Però, noi lavoriamo con tutti gli strumenti che, al di là della riabilitazione ordinaria, consentono di aprirsi alla comunicazione.

D. – Nel 2013, la visita di Papa Francesco: cosa è rimasto di quella giornata?
R. – E’ rimasto non solo il ricordo nel nostro cuore: ha rinnovato la nostra missione. Lui ha abbracciato ogni ragazzo, e in quell’abbraccio si è verificato qualcosa di straordinario: mentre lui riconosceva il figlio, i nostri ragazzi – che per lo più sono molto gravi: per noi era difficile che potessero comprendere la presenza del Padre – in quell’abbraccio hanno riconosciuto il Padre: ognuno …

Questo convegno è stato promosso nell’ambito del pellegrinaggio internazionale ad Assisi dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio. Ascoltiamo il Gran Maestro, il principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie:
“Per l’Ordine Costantiniano di San Giorgio ha un significato molto importante. Prima di tutto, in questo luogo di spiritualità e di aiuto umanitario ci dà l’occasione di incontrarci a livello internazionale, e devo dire che ritrovarsi ad Assisi fa anche parte degli Statuti del nostro Ordine che parlano della propagazione della fede e del servizio al prossimo”.
Fonte: it.radiovaticana.va
 
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