venerdì 8 marzo 2019

Istituto statale sordi (Roma): Nidil, governo deve intervenire

Il Nidil Cgil rilancia l'appello dei lavoratori dell'Istituto Statale Sordi di Roma affinché "il governo si attivi per risolvere e impedire la chiusura del piccolo ente pubblico, unico in Italia per funzioni svolte e servizi offerti, il quale ha assolto, e ancora oggi assolve, a una funzione preziosa per la collettività".


 L'ennesimo appello contro la chiusura dell'Istituto arriva dopo le ultime dichiarazioni pubblicate sui social network dal ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, che si è speso nel sottolineare la necessità di valorizzare la Lingua dei segni italiana (Lis), definita "uno strumento importante di inclusione, di pari opportunità, di accesso alla comunicazione e piena partecipazione alla vita collettiva delle persone con deficit uditivo". 

Il Nidil Cgil sottolinea che "non si può dimenticare che l'Istituto Statale per Sordi di Roma, vigilato e subordinato al ministero dell'Istruzione, è l'unico ente pubblico a occuparsi di sordità nel nostro Paese e organizza corsi di formazione per operatori, assistenti alla comunicazione, interpreti Lis e corsi di didattica specializzata per gli insegnanti che lavorano con bambini e ragazzi sordi". 

Nonostante questo l'Istituto "è a rischio chiusura, trascinando con sé le sorti di 21 lavoratori già esperti e qualificati nella Lis, metà dei quali sordi. Ventuno lavoratori che non hanno conosciuto nell'arco della loro vita professionale all'interno dell'ente nessuna tutela: vittime di un lungo precariato e del più assordante dei silenzi di fronte alle ripetute richieste di intervento. 

Da 22 anni, infatti, l'Istituto attende e chiede un regolamento attuativo che disciplini le funzioni, lo doti di una pianta organica e ne renda possibile il mantenimento e la sopravvivenza".
Fonte: rassegna.it

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