lunedì 17 luglio 2017

Vigilia dei Giochi Olimpici dei Sordi 2017

Gli atleti che partecipano ai giochi che si svolgeranno a Samsun in Turchia dal 18 luglio al 30 luglio 2017, raccogliamo le fonti informative da parte delle testate informatiche sugli atleti sordi italiani che hanno entusiasmo dei preparativi olimpici, guidati dalla Federazione Sport dei Sordi Italiani (FSSI) sotto l'egida del CIP (Comitato Italiano Paraolimpici).




Giulia, la passione e' piu' forte di tutto
Sorda dalla nascita la 15enne di Malborghetto (UD) sarà la più giovane atleta italiana ai Deaflympics: una sorpresa e un onore.
Per tanto che uno ci pensi e ci provi, in certe situazioni è quasi inevitabile fare figure. Così prima di iniziare la chiacchierata ho avuto voglia a ripetermi "Guardala in faccia, guardala in faccia", prime parole e subito mi sono rivolto alla madre. E quando a rispondere è stata la diretta interessata, cioé la giovane Giulia, tutto il castello costruito in precedenza è miseramente crollato.Ebbene, si deve sapere che la 15enne Giulia Bassini è sorda (al 100%) dalla nascita ma grazie alla tecnologia ci sente benissimo e oltre a vivere una vita normale si dedica anima e corpo alla sua grande passione, il tennis. 

E i risultati ottenuti in questi ultimi anni le permetteranno di partecipare alla prossima edizione dei Deaflympic, i giochi olimpici per sordi, in programma in Turchia. Giulia è la più giovane componente della squadra azzurra (per trovarne nell'Italia una della sua età bisogna andare indietro all'edizione del 1957), disputerà il torneo singolare femminile e il doppio misto con Aaron Kuzbinski, romano di origini polacche con cui si è allenata di recente in uno stage di preparazione.«Beh, a parte la sorpresa e l'onore di partecipare a questa manifestazione - ci racconta Giulia, affiancata dalla mamma Linda e dal fratello Filippo -, il primo impatto è stato molto pesante, visto che a Verona ci siamo allenati per quasi sei ore al giorno. Ma amo il tennis, all'inizio ho provato diversi sport, specie quelli da maschiaccio come calcio e arti marziali, ma quando nel gennaio 2009 ho partecipato al primo corso al Cus ho lasciato tutto e proseguito solo col tennis, entrando nella scuola Sat».I Deaflympics sono una manifestazione di livello mondiale, che vedrà in gara ben 3.000 atleti in rappresentanza di Paesi di tutti i continenti. Potrebbe essere l'ultima edizione dei "Giochi silenziosi", perché è in corso di valutazione l'ingresso di questi atleti ai più rinomati Giochi Paralimpici.Giulia, che frequenta con buoni profitti l'Istituto tecnico commerciale (ex Monti), ha una sordità bilaterale che le è stata diagnosticata praticamente subito.

Il primo impianto le è stato effettuato ad appena 18 mesi, poi a 10 anni il nuovo impianto cocleare (con ben 28 elettrodi), continuamente migliorato, tanto che Giulia sente normalmente. Peccato che da eventuale favorita ai Deaflympic potrebbe diventare sfavorita rispetto a rivali con inferiori percentuali di sordità: «Sì, perché non potremo utilizzare gli impianti, dovremo giocare al "naturale", così io che sono sorda totale non sentirò nulla, rispetto ad atlete che invece sono sorde al 50%. Gioco sempre con l'impianto, alcune volte sono anche stata colpita all'orecchio dalla pallina, non so come sarà senza... Credo che il problema maggiore sia non sentire il momento della battuta dell'avversaria, diciamo - sorride Giulia - che non dovrò distrarmi».

Giulia nel 2013 al Tc Giardino di Ferrara ha conosciuto Pierpaolo Veroni, che è da allora il suo allenatore anche se lei è tesserata per il Cus e lui insegna al Country Club di Fossadalbero: «Amo il tennis, peccato che a Ferrara non ci sia un circolo femminile, sono poche le ragazze che giocano a livello agonistico, così per tornei e allenamenti sono costretta a percorrere tanti chilometri per trovare avversarie valide».

In Turchia per la 15enne di Malborghetto sarà la prima vera trasferta senza famiglia: «Potremmo solo assistere alle partite - dice la mamma Linda -, così sono contenta vada via da sola. D'altronde la Nazionale italiana ha uno staff completo, vestiario personalizzato e tecnici per ogni disciplina. Staremo in contatto per i risultati, quello che conta alla fine è che sia un'esperienza utile».Il tennis è uno degli sport più ricchi con personaggi che sono vere e proprie icone: «Mi piace anche guardarlo, il mio sogno è riuscire a vedere una volta dal vivo Serena Williams (ora incinta, ndr). A me dicono che somiglio alla Kerber (tedesca numero 1 al mondo, ndr), ma a me piacciono Wozniacki e Halep, perché lottano molto. Poi il migliore in assoluto resta Federer, soprattutto per il suo rovescio ad una mano, io ho proprio nel rovescio bimane il colpo migliore, ma spesso amo giocarlo a una mano».«Giulia ha una grande forza fisica - interviene mamma Linda -, va controllata meglio. Poi è un diesel, di solito nel primo set fa molta fatica, mentre nel secondo e terzo gioca in scioltezza. Ha bisogno di carburare, la resistenza resta sicuramente la qualità migliore».Giulia attualmente è classificata 4.3 ma sta per passare al livello 4.2 grazie ai buoni risultati ottenuti negli ultimi tornei a cui ha partecipato. E chissà che una bella figura ai Deaflympics non le diano quella maturità che spesso manca ai giovani tennisti italiani. 
Davide Bonesi. Fonte: La Nuova Ferrara

La partecipazione alle Olimpiadi silenziose sognando il Giro d'Italia: la storia di Matteo, campione di ciclismo
Non udente dalla nascita, Matteo è stato convocato dalla nazionale azzurra per i giochi olimpici per non udenti. Ma il suo sogno è partecipare al Giro d'Italia



Da sempre lo sport è uno degli strumenti più efficaci di inclusione sociale, per i diversamente abili. Tra questi non manca il ciclismo, sport che in questi giorni staziona sulle prime pagine dei giornali grazie al Tour de France. 
Matteo Francavilla, giovane ragazzo di Carapelle, è da sempre un appassionato di ciclismo, amore trasmessogli dal nonno. Matteo è sordo dalla nascita, ma questo non è mai stato un freno alla sua passione per lo sport. E infatti il 27enne carapellese parteciperà ai giochi olimpici silenziosi che si terranno a Samsun, in Turchia. 
Matteo è stato convocato dalla nazionale Italiana, e partirà con la delegazione azzurra da Roma il prossimo 16 luglio. Un'esperienza unica, per Matteo che continua a cullare un sogno: essere il primo corridore sordo a partecipare al Giro d'Italia. 
Fonte: foggiaday.it

Roberto Malacarne parteciperà alle Deaflympics

Sarà Roberto Malacarne, ex ciclista, dal 2013 al 2015 anche DT della MTB ed attuale Direttore tecnico Ciclismo della Federazione Sport Sordi Italia, a partecipare alle Deaflympics (Le olimpiadi per i sordi) che si terranno dal 17 luglio al 30 luglio a Samsun in Turchia. Ad accompagnarlo ci saranno il meccanico Flavio Dotta e 5 atleti, fra cui la la toscana Frulli Annalisa di Pistoia e i restanti quattro atleti Altobelli, Cucco, Carbone, Francavilla e Tramonto.

“Alle Deaflympics del 2013 – spiega Malacarne -, abbiamo portato i nostri atleti ad ottenere 3 medaglie (2 oro, 1 argento e 1 bronzo) mentre agli Europei di MTB 2014 siamo riusciti a strappare 1 argento e 3 bronzi. Voglio approfittarne per ringraziare il maglificio sportivo Natali di Natali Antonella e di Palandri Marino, che forniranno i completi ai nostri atleti che correranno alle Deaflympics di Samsun. Il nostro obiettivo per queste Olimpiadi? Altre medaglie.”

Roberto Malacarne è stato l’unico atleta sordo lucchese a conquistare 10 titoli italiani e ad indossare per 10 volte la maglia azzurra, ottenendo sempre degli ottimi piazzamenti. La vetrina dell’ex ciclista si compone da 3 Olimpiadi dei Sordi, terminati con l’ottenimento di 6 medaglie (3 argento e 3 bronzo), 2 campionati mondiali con 1 bronzo, 1 campionato europeo e 2 oro ai Meeting Internazionali. Nel 1996 viene premiato come “Miglior Atleta dell’anno della Federazione Sport Sordi Italiana e dal Panathlon Club Lucca” e successivamente premiato nel 2000 con la “Torretta d’Oro” dal comune di Porcari.


“La comunità di Porcari farà il tifo per “Mister Malacarne”, che da quanto mi ha spiegato, si è già posto l’obiettivo di tornare a casa con altre medaglie per il suo team e la nostra nazionale. Sono sicuro che riuscirà nel suo obiettivo. Conosco molto bene Roberto – spiega il consigliere delegato allo Sport David Del Prete – e perciò sono certo che non ci deluderà. Faccio il mio in bocca al lupo a Malacarne ed il suo team a nome di tutta Porcari, ma soprattutto, lo voglio rivolgere a tutti gli Atleti sordi che rappresenteranno la comunità dei sordi che da 21 anni ho avuto modo di conoscere. Qualsiasi sarà il risultato, sarò contento di ricevere in comune il DT Malacarne con il suo team. Avanti azzurri, noi siamo con voi!”

Fonte: lagazzettadilucca.it

Alice e Silvia, ragazze  speciali, con l’Italia  ai Deaflympics. Volley. La prima è alzatrice, la seconda gioca come centrale  «Abbiamo una vita normalissima, la sordità non è un limite»

PADOVA. «Ho iniziato a giocare a pallavolo a 8 anni. All’inizio, vista la mia disabilità, era un modo per farmi socializzare, mettermi in gioco e relazionarmi con gli altri, poi è diventata una vera e propria passione». Una passione che ora porterà Alice Calcagni a Samsun, città della Turchia settentrionale, che, da domenica prossima sino al 31 luglio ospiterà la 23esima edizione delle Deaflympics (le Olimpiadi riservate a soli atleti sordi). La FSSI (sigla che sta, appunto, per Federazione Sport Sordi Italia) partirà tra qualche giorno con 141 persone tra atleti, tecnici e staff, coprendo 11 discipline: e tra loro ci saranno anche due pallavoliste padovane, Alice, che ha 21 anni, abita a Chiesanuova e studia scienze sociologiche, e Silvia Bennardo, che ne ha 25, vive in zona Mandria e si è da poco laureata in scienze informatiche. La prima di ruolo è alzatrice e gioca nel campionato federale al Salboro Volley, con cui è appena stata promossa in Prima divisione, la seconda scende sotto rete come centrale e nell’ultima stagione ha giocato in Prima con l’Arzerello.

Dopo otto raduni in varie località italiane pronte a ospitarle, tra cui Chioggia, le due ragazze sono ora a Monza assieme al gruppo azzurro per gli ultimi allenamenti prima di lasciare l’Italia con la nazionale guidata da Alessandra Campedelli e Marcello Galli. Tutte le atlete selezionate sono accomunate da una disabilità invisibile: la sordità. Tra le convocate, giocatrici che si esprimono attraverso la LIS - la lingua dei segni - e altre come Alice, chiamata in nazionale per la prima volta quattro anni fa dalla direttrice tecnica Loredana Bava, che sentono attraverso un impianto acustico e comunicano parlando normalmente. «Circolano diversi pregiudizi sul nostro conto e in tanti sono portati a pensare: “povera”, “mi spiace per lei”, invece nella mia vita non c’è spazio per queste parole. Sono una ragazza che parla anche troppo e che ha una vita normalissima» racconta Alice, sorda sin dalla nascita, alle spalle già un’altra edizione dei Giochi (a Sofia, in Bulgaria, nel 2013), ma anche due campionati europei.



«Al Salboro faccio anche l’istruttrice di minivolley e under 13, parlo al telefono normalmente e ascolto le lezioni universitarie senza la necessitò di supporti come potrebbero essere un interprete LIS o la stenotipia. Magari posso avere qualche difficoltà a percepire un suono lontano, ma sinora non ho mai avuto problemi: quello che non sento lo concilio con la vista. La sordità per me non è mai stata un limite, piuttosto un muro da abbattere, che mi ha reso più forte e capace di affrontare la vita con carattere in ogni circostanza. Oggi mi sento una ragazza felice e realizzata, ringrazio i miei genitori per avermi dato una possibilità bellissima per superare il mio handicap e per avermi sempre seguita con costanza». Per Stefania e Marco, mamma e papà di Alice, «è una vera emozione vederla mentre indossa la maglia azzurra e comunica senza problemi con le compagne e con gli allenatori quando è in campo: siamo orgogliosi di lei e ringraziamo la nazionale per averla fatta crescere con queste meravigliose esperienze».

Alice, chiamata “Alicetta” da chi la conosce bene, e Silvia tra qualche giorno rappresenteranno così l’Italia in
Turchia, con la convinzione di poter tornare con un buon risultato, magari salendo su quel podio sfuggito nelle passate esperienze internazionali: le azzurre esordiranno mercoledì 19 luglio contro il Giappone, per poi affrontare Canada, Turchia e Russia.
Diego Zilio. Fonte: mattinopadova.gelocal.it

Giovanni Improta ai giochi olimpici silenziosi di Samsun 2017
TEVEROLA.  Presso la sede storica della kick boxing casertana “Improta Team”, in Teverola, è giunta, dopo il raduno ufficiale della nazionale di karatè sordi (tenutosi a Nettuno, in provincia di Roma, dal 5 all’11 giugno 2017 presso il centro sportivo delle Fiamme oro), la comunicazione della partecipazione ufficiale di Giovanni Improta ai giochi olimpici silenziosi, che si terranno, dal 18 al 30 luglio 2017, nella città di Samsun, in Turchia.

Giovanni Improta concorrerà come karateka nel kumité, da titolare nella categoria meno 84 kg. “Siamo stupiti e felici – affermano i componenti dello staff –. Giovanni è stato un atleta sordo di spessore mondiale, tanto che nel 2014, dopo aver vinto la terza cintura mondiale professionisti nella kickboxing, decise di ritirarsi dal mondo agonistico, vantando oltre 300 match disputati. Alla fine del mese di dicembre del 2016, con i suoi 95 kg, Giovanni torna ad allenarsi in palestra ed a febbraio del 2017, solo per hobby, sceglie di dedicarsi al karatè, sotto la direzione del Maestro Teo Fiore di Aversa. Intanto, nel mese di aprile, presso Montecatini Terme, si sono tenute le selezioni olimpiche per la formazione della squadra ufficiale nazionale. Anche se l’ex campione si è, da pochi mesi, cimentato nella nuova disciplina, ha deciso di presentarsi alla manifestazione e, grazie alla sua indole di vero combattente, dopo alcune settimane il suo nome è stato preso in considerazione dal team olimpico guidato dei direttori tecnici, Maestro Gerardo Di Gruccio e Maestro Luca Nicosanti”.



Il curriculum di Giovanni Improta è a dir poco impressionante.  Dai 6 ai 27 anni nel mondo del combattimento, l’atleta ha raggiunto i seguenti risultati: Pugilato F.P.I., campione campano – campione interreggionale – campione centro Italia cintura F.P.I. dilettante. I suoi maestri sono stati Domenico Brillantino, Antonio Santoliquido e Claudio Apolloni. Nella “Boxe cinese” Giovanni è stato 4 volte campione italiano C.K.A., due volte campione mondiale “World C.K.A.” con il Maestro Giovanni Nasti. Per quanto concerne la kickboxing, dalla categoria esordiente ai dilettati, il 27enne ha vinto titoli italiani, internazionali, europei, intercontinentali e mondiali. Nel mondo professionisti di kickboxing, Giovanni ha conseguito due cinture italiane, una cintura internazionale, una cintura europea, due cinture intercontinentali. Improta ha chiuso la carriera con tre cinture mondiali professionisti W.K.F – W.P.K.A. – I.C.O. Tutte le vittorie sono state ottenute contro atleti udenti “normodotati”.


“Tutti noi che siamo stati parte integrante del cammino agonistico di Giovanni – dicono i membri dello staff –, lo ringraziamo per la nuova perla sportiva che ci ha donato. E’ in questo modo che sta rendendo anche lustro olimpico alle sue due cittadine, Casaluce e Teverola”. Giovanni improta commenta: “Il 22 luglio prossimo, partirò dall’aeroporto di Fiumicino con lo staff della nazionale karatè. Spero di fare una bella figura, perchè, sul tatami olimpico, rappresento l’Italia ed i territori da cui provengo. Inoltre, ci tengo a fare bene anche per mio padre, Antonio Improta, una persona che stimo molto perché è un vero maestro di vita per me e per i suoi allievi. Ci insegna ad essere forti, ma col cuore puro”.
Biagio Russo

Paralimpici: l’Italia di volley silenziosa a caccia di una medaglia all’Olimpiade
La Nazionale sorde di Alessandra Campedelli si sta allenando a Monza per preparare l’appuntamento di Samsun (Turchia) dal 18 luglio: “Andiamo in Turchia per fare bene, ovviamente, ma vogliamo arrivare a una medaglia”

Non urlano “mia”, ma allargano le braccia in segno di “via tutti, la prendo io”. “Arbitro, non l’ho toccata”, invece, non è affatto diversa come espressione rispetto alla faccia d’angelo che viene ad ogni giocatore normodotato che professa la propria innocenza per guadagnare il punto su un attacco fuori di un avversario, negando di averla toccata a muro. Usano la loro tecnica, la loro fisicità, due caratteristiche che spesso potrebbero farle ambire a categorie più alte rispetto a quelle nelle quali, invece, realmente giocano. Sono le ragazze della nazionale volley femminile sorde che il 18 luglio inizieranno il loro cammino alle Olimpiadi silenziose a Samsun, in Turchia, e che fino a domenica saranno in ritiro al Pala Iper, a Monza, ospiti del Vero Volley.

“Siamo qui per preparare una meravigliosa Olimpiade (silenziosa), una Paralimpiade a tutti gli effetti, un appuntamento emozionante per il quale abbiamo tante aspettative”. A parlare, Alessandra Campedelli, allenatore di terzo grado che da settembre 2016 ha iniziato questa avventura con la nazionale femminile. “Quali aspettative? Andiamo in Turchia per fare bene, ovviamente, ma vogliamo arrivare a una medaglia, ce lo siamo detti fin dall’inizio. Credo che queste ragazze abbiano le caratteristiche per potercela fare. Abbiamo lavorato tanto, grazie a moltissime persone che ci hanno aiutato e ospitato, abbiamo potuto fare ben otto collegiali durante l’anno, non ultimo questo che stiamo vivendo ora, di una settimana addirittura, a casa del Vero Volley. Gli obiettivi sono legati al risultato, ma anche a dare il meglio di noi. È importante che le ragazze si mettano in gioco e capiscano di avere le possibilità concrete per arrivare sul podio”.


La Nazionale sorde giocherà l’Olimpiade Silenziosa ain Turchia

IL MOVIMENTO SORDE — “Il movimento speriamo possa crescere sempre di più – aggiunge Campedelli - Tantissimi ragazzi e ragazze non udenti non conoscono ancora questa realtà e dobbiamo fare di tutto, invece, per darle visibilità. La FSSI raccoglie più di trenta sport, non è una federazione canonica, come può essere la FIPAV che si dedica alla pallavolo o la FIGC che si occupa di calcio, ma è omnicomprensiva e organizza lo sport per persone non udenti. Nell’ultimo anno, abbiamo trovato sette ragazze nuove nel mondo della pallavolo, giovani: una risorsa incredibile che potrà dare continuità al nostro movimento”. Esiste un campionato organizzato dalla FSSI, ma si limita, chiaramente, nel numero delle squadre iscritte e, quindi, nelle partite. Durante l’anno, le atlete della nazionale praticano la pallavolo insieme a giocatrici normodotate: nelle divisioni, in serie D, qualcuna ha giocato anche più in alto. La differenza è che nei campionati FIPAV, c’è la possibilità di usare degli apparecchi, mentre se si gioca tra persone sorde, gli ausili sono banditi: “Non sarebbe giusto nei confronti di chi invece non li usa – spiega Claudia Gennaro, palleggiatrice – Quando siamo in campo in un campionato FSSI o in nazionale siamo tutte uguali. C’è chi c’è chi parla, c’è chi ha l’impianto e chi, invece, segna soltanto. Ho iniziato a giocare a 10 anni con gli udenti e non ho mai trovato difficoltà: io per esempio parlo, poi dipende molto dal mio carattere, credo, perché sono (e segna inequivocabilmente la parola “tosta” con le braccia piegate e i pugni forti). Nel 2007, ho iniziato a giocare con ragazze sorde e questa è la mia terza Olimpiade silenziosa. Se trovo difficoltà a stare in campo senza ausili? No, ci intendiamo attraverso la gestualità. La pallavolo, in questo, è uno sport che aiuta, sappiamo dove ci troviamo”.


La squadra di Alessandra Campedelli sogna una medaglia che faccia rumore

UN COACH CHE CI SENTE — Alessandra Campedelli è udente e nell’allenare ragazze sorde deve per forza trovare metodi diversi da quelli usati dagli allenatori canonici, che molto spesso urlano. Deve dotarsi di calma, chiaramente, di pazienza: “Per dare dei feedback alle giocatrici devo essere davanti a loro, devo guardarle, non ho a disposizione lo stimolo sonoro, non posso urlare dalla panchina cosa devono fare. Questo rallenta molto gli allenamenti, per esempio, ma ci stiamo lavorando. Io non conosco la lingua dei segni ma sto cercando di imparare, almeno il vocabolario tecnico e pallavolistico che mi serve per comunicare con loro”. Movimento sordi a parte: come queste ragazze possono crescere nei campionati FIPAV? “Come FSSI cercheremo una collaborazione sempre più proficua con la FIPAV – conclude Campedelli - e per noi sarebbe fondamentale che le società e gli allenatori stimolassero sempre di più queste atlete durante l’anno, per far sì che non si adagino sulla loro disabilità ma che pretendano sempre di più da loro stesse. Sarebbe bello che le richieste fossero adeguate, ovviamente, ma comunque importanti e che l’asticella si alzi sempre di continuo, anche per le atlete non udenti”.

55 DB — 55 decibel è il deficit uditivo oltre il quale, nello sport, si può parlare di sordità. È il pass degli atleti invisibili, uno slogan che richiama una efficace sinestesia dove si utilizza un termine appartenente al mondo della vista per parlare, invece, dell’udito: “La sordità è una disabilità invisibile – dichiara il team manager della spedizione FSSI, Massimiliano Bucca, ideatore del progetto di comunicazione “55 Db” – spesso, in un primo momento, non ci si accorge che la persona che si ha davanti è non udente e, sempre molto spesso, si fa poco per abbattere le barriere che in questo caso non sono architettoniche, bensì comunicative. Come FSSI, dobbiamo lavorare in questo senso per far crescere il movimento e il nostro slogan (che campeggia sulle magliette degli atleti che saranno in Turchia nda) è, appunto, 55 Db”. A portare questo desiderio di visibilità e di superamento delle barriere in giro per l’Italia è il testimonial Andrea Lucchetta che nella pallavolo non ha bisogno di grandi presentazioni.

LA SQUADRA — Ecco la rosa della nazionale femminile che si sta allenando al Pala Iper e che partirà per Samsun: Federica Biasin (Brescia), Simona Brandani (Torino), Valentina Broggi (Cantù), Federica Bruni (Pescara), Silvia Bennardo (Padova), Alice Calcagni (Padova), Clara Casini (Firenze), Vanessa Caboni (Bologna), Ilaria Galbusera (Bergamo), Claudia Gennaro (Frosinone), Luana Martone (Lodi), Alice Tomat (Gorizia). Lo staff: Alessandra Campedelli (Coach), Marcello Galli (Coach), Leonardo Ceccarini (Scoutman), Loredana Bava (Direttore Tecnico). Passando alla maschile, invece: Valerio Aquilani (Roma), Mirko Bolis (Bergamo), Alberto Caselli (Prato), Riccardo Dell’Arte (Catania), Nicola Faettini (Verona), Teodoro Fischetto (Lucca), Simone Ianiro (Roma), Luigi Musacchio (Roma), Diego Pieroni Senigallia (Ancona), Lorenzo Verdecchia (Pisa), Marco Malfasi (Milano), Marco Guidotti (Firenze), Riccardo Merlin Bovolone (Verona). Staff: Stefano Gentile (Roma) e Marco Sabatini (Latina). Ci sono nove squadre iscritte al torneo femminile (Russia, Canada, Giappone, Brasile, Polonia, Italia, Ucraina, Usa, Turchia) e altrettante in quello maschile (Brasile, Venezuela, Giappone, Italia, Usa, Ucraina, Iran, Russia e Polonia).
Elena Sandre Fonte: gazzetta.it

Convocata in nazionale volley non udenti, Lepore incontra Vanessa Caboni
La pallavolista bolognese parteciperà alle Deaflympics 2017 a Samsun, in Turchia. Il ricevimento in Sala Rossa

L'assessore allo Sport, Matteo Lepore, ha incontrato questo pomeriggio in Sala Rossa a Palazzo d'Accursio Vanessa Caboni, bolognese, atleta che ha partecipato al Campionato Nazionale dei Non Udenti Idea Volley e che partirà a breve per Samsun, in Turchia, dove dal 18 al 30 luglio si terranno le Deaflympics 2017, le Olimpiadi dei non udenti.


L'assessore Lepore le ha donato il kit di gadget è Bologna (maglietta, zainetto e notes), le ha fatto i complimenti per la convocazione e le ha augurato un grande in bocca al lupo affinché lei e la Nazionale Italiana possano vincere il torneo di pallavolo delle Deaflympics 2017.

Vanessa Caboni, già conosciuta nell'ambiente bolognese per le prestazioni nella B2 dell'Idea Volley, è già MVP del campionato italiano dei non udenti svoltosi ad Ancona, vinto dalla sua squadra di Brescia.
Fonte: bolognatoday.it

La cussina Cascio alle Deaflympics con la Nazionale di basket femminile
Importante riconoscimento per l’atleta del CUS Unime Simona Cascio, convocata dalla Nazionale di Pallacanestro Femminile Sorde per disputare le "Dealympics", in programma a Samsun (Turchia) dal 16 al 30 luglio 2017

Per la messinese classe 1989 si tratta della seconda partecipazione personale ai “Giochi Olimpici Silenziosi”, dopo la prima esperienza nell’estate del 2013 a Sofia (Bulgaria) durante la quale ha guidato la Nazionale Italiana in qualità di capitano alla conquista di uno storico quinto posto. Le Deaflympics sono una manifestazione multisportiva dedicata ai sordi ed organizzata con cadenza biennale (alternando l’edizione estiva da quella invernale) dal Comitato Internazionale degli Sport dei Sordi.

Un bellissimo riconoscimento, dunque, per l’atleta cussina, premiata per gli ottimi risultati ottenuti nelle ultime stagioni e ormai da diversi anni nel giro delle Azzurre. La prima esperienza della Cascio con la Nazionale Italiana femminile è datata 2011, quando si disputarono i Mondiali a Palermo e le Azzurre conquistarono un settimo posto finale. Da allora la messinese è entrata a piene mani nel giro della Nazionale, collezionando la partecipazione a due Campionati Europei - a Konya (Turchia) - nel giugno del 2012, con un settimo posto finale, ed a Salonicco (Grecia) nel 2016, quando la Nazionale ha conquistato il terzo posto - e ad un Mondiale, nel 2015 a Taipei (Taiwan), conquistando un quinto posto in classifica generale. Nel frattempo, nel 2013, la prima partecipazione alle Deaflympics, con lo storico quinto posto finale.

Alla vigilia dei prossimi “Giochi Olimpici Silenziosi”, dunque, il CUS Unime rivolge un enorme incoraggiamento all’atleta cussina, augurandole le migliori soddisfazioni e di portare in alto non solo i colori della nostra Nazionale ma anche quelli della nostra città e del CUS Unime.

Leonardo Berti. Fonte: tempostretto.it

PER SAPERE DI PIU'
Giochi Olimpici dei Sordi 2017



«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it
"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini