martedì 16 aprile 2013

Sostegno, come non sbagliare l'organico

Un vademecum ad uso delle scuole per compilare gli organici dei docenti di sostegno degli alunni disabili, che vengono riconosciuti come tali per la prima volta. Lo ha elaborato il dirigente dell'ambito provinciale per la provincia di Bari, Mario Trifiletti (n. 827 dell'8 aprile scorso). Il provvedimento è vincolante solo per le scuole della provincia. Ma siccome reca disposizioni informate alla normativa generale, può essere utile agli addetti ai lavori che operano su tutto il territorio nazionale.
L'ufficio ha ricordato anzitutto che le classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, comprese le sezioni di scuola dell'infanzia, che accolgono alunni con disabilità grave sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni (art. 5 del decreto del presidente della repubblica n. 81/2009). Purché sia esplicitata e motivata la necessità di tale consistenza numerica, in rapporto alle esigenze formative degli alunni disabili. E sempre che il progetto articolato di integrazione definisca espressamente le strategie e le metodologie adottate dai docenti della classe, dall'insegnante di sostegno e dal personale aggiuntivo.

Per esempio, dagli assistenti specializzati, dagli educatori professionali o dagli operatori Lis (lingua dei segni italiana) in servizio presso la scuola, grazie alla programmazione concertata con gli enti Locali competenti per ordine, degli interventi finalizzati alla presa in carico degli alunni con disabilità. L'amministrazione ha raccomandato, inoltre, che per ogni studente individuato come alunno in condizione di disabilità per la prima volta deve essere acquisita agli atti la diagnosi funzionale.

Che deve redatta secondo l'atto di indirizzo e coordinamento previsto dal decreto del presidente della repubblica 24.2.1994, come integrato dal decreto del presidente del consiglio dei ministri n. 185/06. La diagnosi funzionale e il verbale di individuazione attestante il livello di gravità costituiscono, infatti, i primi documenti di riferimento per la valutazione della necessità del sostegno.

Se invece l'alunno sia stato individuato per la prima volta come alunno in condizione di disabilità e sia in possesso del solo verbale di individuazione e che, quindi, sia in attesa di diagnosi funzionale, la stessa scuola, acquisito agli atti il suddetto verbale dalla famiglia, dovrà trasmetterlo all'ufficio territoriale, specificando che la diagnosi funzionale è in corso di acquisizione.

In tal caso, l'ufficio territoriale, procederà a prendere in carico l'alunno. Per gli alunni in condizione di disabilità già frequentanti e già presi in carico negli anni scolastici precedenti, le istituzioni scolastiche, nei soli casi in cui dovessero essersi verificati condizioni cliniche diverse, dovranno trasmettere all'ufficio territoriale le sole diagnosi funzionali, eventualmente aggiornate, o gli eventuali soli verbali di revisione, completi della conseguente richiesta di eventuale aggiornamento, da parte del Glhp, della valutazione conseguente.

Fonte: Italia Oggi, Bari 16 aprile 2013
Segnalato: Renato Pigliacampo

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