La raccolta dei notiziari e delle conquiste olimpioniche dalle reti pubbliche sugli eventi e risultati dei Giochi Olimpici dei Sordi a Samsun in Turchia dal 18 al 30 luglio 2017.
23 ° Deaflympics estivi
Una grande città portuale del Mar Nero in rapida crescita con una popolazione già superiore a mezzo milione, Samsun ha due università, diversi ospedali, centri commerciali, industria manifatturiera e un'opera. Vanta anche numerosi impianti sportivi. La città è stata un ospite recente del 6 ° Campionato mondiale Para-Taekwondo, seguito dalla seconda serie mondiale di Taekwondo Grand Prix 2.
"Samsun è una città sportiva", ha detto il governatore di Samsun Ibrahim Sahin. "Stiamo costruendo nuovi impianti sportivi (in anticipo per i Deaflympics del 2017)".
Posizione: Samsun Turchia (TUR)
Data di apertura: 18 lug 2017
Data di chiusura: 30 lug 2017
Nazioni: 78
Atleti: 2254
Uomini: 1471
Donne: 783
Atleti: 1166
Atleti ritornati: 1088
Sito ufficiale Deaflympics
Dalle "Deaflympics" di Samsun arriva il quarto bronzo per l'Italia
Alle Olimpiadi dei sordi arriva il quarto bronzo: dopo i due di ieri nel nuoto e quello nel bowling, ecco oggi quello nell’orientamento sprint con la brillante prestazione di Luigi Le Rose nello sprint.
SAMSUN. Al terzo giorno di gare, alle 23esime Deaflympics, le Olimpiadi dei Sordi di Samsun (TUR), arriva il 4° bronzo azzurro, per mano di Luigi Le Rose nell’orienteering sprint. A distanza di 16 anni (Deaflympics di Roma, 2001) l’Italia torna a vincere una medaglia nell’Orientamento grazie alla brillante prestazione di Luigi Le Rose nello sprint, che porta così a 4 i bronzi conquistati dalla delegazione azzurra. Calabrese di Cariati (provincia di Cosenza) classe ’77, Le Rose (che oggi vive in Inghilterra, dove l’orienteering è molto diffuso) pratica questa specialità a livello agonistico da vent’anni ed era già arrivato terzo un anno fa agli Europei di Olomouc, in Repubblica Ceca. Ma questa medaglia olimpica rappresenta uno step più importante, come riconosce il presidente federale Guido Zanecchia: “Una notizia super per la Fssi, sono meravigliato ma felicissimo di questo bronzo – dice -. Nel 2001 vincemmo una medaglia nell’orientamento ma come squadra, mentre questo bronzo conquistato nell’individuale dimostra che siamo sulla strada giusta e che il lavoro del Dt Brunella Grigolli, che ci mette tanto impegno e passione, sta alzando la qualità dei nostri atleti”. E dopo pochi giorni di gara, fioccano i primi podi: solo ieri sono stati tre i bronzi: nel bowling per Davide Sacchi, dopo ben 12 anni di digiuno: “Devo essere sincero? – ha detto a caldo dopo la gara Sacchi- Sì, questa medaglia me la sentivo, ho capito che potevo farcela quando, chiusa la mattinata al terzo posto, nel secondo turno ho visto che i miei avversari collezionavano punteggi bassi. Ci ho creduto, ed eccola qua”.
Mostra orgoglioso il bronzo che gli penzola al collo il parmense Davide Sacchi, classe ’66, alla sua terza Olimpiade con la Fssi, che riporta in alto il bowling azzurro a distanza di 12 anni: “L’ultima medaglia l’abbiamo conquistata a Melbourne nel 2005 con Benedetta Foderà, questa nessuno se l’aspettava” commenta il segretario generale Paola Valli, al settimo cielo. Cominciano a ‘piovere’ medaglie sull’Italia: 3 in un giorno. E questa portata a casa da Sacchi, che gioca pure in una squadra udenti di Eccellenza a Cesena, è davvero un gran bel colpo.
Sempre ieri gli altri due bronzi dal nuoto: prima Federico Tamborrino, nei 400sl, che nuota in 4:07.73. IL giovane nuotatore pugliese ha dichiarato: “Siamo felicissimi di questo risultato, non ce l’aspettavamo. Perché questa non è la sua gara, ma ha persino migliorato il suo record personale rispetto alle batterie del mattino, mettendo in acqua tutta la tenacia che aveva dentro” dice il Dt azzurro Federico Paria. Il ragazzo, felice di questa nuova esperienza nel mondo dei sordi che gli sta regalando grandi soddisfazioni, non dimentica però “il mio allenatore Ivan Sacchi, che è stato per me come un padre”. Presente sugli spalti della piscina il presidente della Fssi Guido Zanecchia, che così ha commentato il successo: “Provo un grande orgoglio in questa giornata che ci consegna le prime medaglie. Tamborrino è un atleta esploso in pochissimo tempo, teniamo conto che lui ha un background diverso, viene dal fondo e ha solo 22 anni, perciò in futuro potrà fare grandi cose. Desidero ringraziare il Dt Paria e il suo allenatore Vito Del Priore, che lo hanno preparato per arrivare sino a qui. Infine, il Consiglio federale, che ha dato loro fiducia, decidendo in extremis di portarlo in Turchia”. Se è vero che gli “ultimi” saranno i primi, Tamborrino ha tutte le carte per salire il più in alto possibile.
Poi è stata la volta di Luca Germano, felice sul podio dei 200 farfalla. Erano tutti pronti a festeggiare il primo oro italiano di queste Deaflympics perché Luca Germano era arrivato alla finale dei 200 farfalla con il miglior tempo in batteria. Crono che ha confermato sostanzialmente in finale (2’06”05), dove però ha trovato pane per i suoi denti (primo il polacco Powroznik, secondo il giapponese Fujihara) e ha dovuto così accontentarsi del bronzo, che comunque rimane un risultato di tutto rispetto, come sottolinea il Team Manager della delegazione azzurra, Massimiliano Bucca: “Siamo felici per questa medaglia – dice Bucca -. Anche se può suonare come una piccola delusione per il personaggio, non dimentichiamo che in finale Germano si è migliorato di mezzo secondo, nuotando per quelle che sono state quest’anno le sue possibilità: non è calato, nè gli son tremate le gambe. Dobbiamo riconoscere sportivamente il valore degli altri due atleti, che in finale hanno superato sè stessi e i tempi che avevano fatto nella mattinata in batteria. Perciò i complimenti vanno anche e soprattutto al nostro Luca, che ha confermato sè stesso”.
A Samsun la spedizione azzurra è una compagine agguerrita di 95 atleti, distribuiti su 14 discipline, decisi a eguagliare, se non migliorare, il bottino di 12 medaglie di Sofia 2013. Cinquemila in tutto gli atleti al via. Per gli azzurri, un programma vasto: atletica, basket, pallavolo, calcio, bicicletta, mountain bike, nuoto, judo, karate, bocce, orientamento, tennis, lotta libera e lotta greco-romana.
Fonte a cura del Cip 22.7.2017)
Giovanni Improta bronzo alle Olimpiadi Samsun 2017
Casaluce (Caserta). Nella mattinata di martedì 25 luglio 2017, in occasione dei XXXIIIesimi giochi olimpici silenziosi che si stanno tenendo a Samsun, in Turchia, Giovanni Improta ha vinto la medaglia di bronzo battendo il messicano Rocha.
In semifinale, l’atleta casalucese è stato squalificato senza una valida motivazione, dopo uno scontro in combattimento. A margine del face to face, l’avversario ucraino Volodimir Makhno è stato accompagnato fuori dal tatami dall’arbitro, dove era atteso dallo staff medico. Il direttore di gara, rientrato sul tappeto, ha comunicato la squalifica a Giovanni Improta. Lo staff della nazionale italiana di karate è, tuttora, incredulo per quanto accaduto.
Giovanni Improta ha dimostrato di essere il più forte di questa olimpiade nella categoria -84 chili. Il conseguimento della medaglia di bronzo è stato reso possibile dall’operato dei due direttori tecnici nazionali di karate, Gerardo Di Gruccio e Luca Nicosanti, i quali hanno convocato Improta, conferendogli la massima fiducia. Inoltre, i ringraziamenti vanno al Maestro Teo Fiore che, in pochi mesi di pratica, ha trasmesso a Giovanni Improta un’impostazione da vero karateca. Altro ruolo importante è stato ricoperto dal centro sportivo “P.L.” di Aversa, del Maestro Arturo Lazzaris, dove Giovanni è stato accolto come un componente di una grande famiglia, la famiglia dello sport.
Le comunità di Casaluce e Teverola, con la bellissima affermazione di Giovanni Improta, hanno indirettamente ricevuto anche loro una medaglia olimpica, che si carica di gratificazione per i movimenti sportivi e sociali. L’olimpionico, che tornerà in Italia il 31 luglio, ha ringraziato, via e-mail, tutte le persone che, in questi giorni, gli sono state vicine con messaggi e videochiamate, tra cui i suoi tifosi storici ed il papà Antonio Improta.
Biagio Russo
Dalle "Deaflympics" di Samsun arriva il quarto bronzo per l'Italia
Alle Olimpiadi dei sordi arriva il quarto bronzo: dopo i due di ieri nel nuoto e quello nel bowling, ecco oggi quello nell’orientamento sprint con la brillante prestazione di Luigi Le Rose nello sprint.
SAMSUN. Al terzo giorno di gare, alle 23esime Deaflympics, le Olimpiadi dei Sordi di Samsun (TUR), arriva il 4° bronzo azzurro, per mano di Luigi Le Rose nell’orienteering sprint. A distanza di 16 anni (Deaflympics di Roma, 2001) l’Italia torna a vincere una medaglia nell’Orientamento grazie alla brillante prestazione di Luigi Le Rose nello sprint, che porta così a 4 i bronzi conquistati dalla delegazione azzurra. Calabrese di Cariati (provincia di Cosenza) classe ’77, Le Rose (che oggi vive in Inghilterra, dove l’orienteering è molto diffuso) pratica questa specialità a livello agonistico da vent’anni ed era già arrivato terzo un anno fa agli Europei di Olomouc, in Repubblica Ceca. Ma questa medaglia olimpica rappresenta uno step più importante, come riconosce il presidente federale Guido Zanecchia: “Una notizia super per la Fssi, sono meravigliato ma felicissimo di questo bronzo – dice -. Nel 2001 vincemmo una medaglia nell’orientamento ma come squadra, mentre questo bronzo conquistato nell’individuale dimostra che siamo sulla strada giusta e che il lavoro del Dt Brunella Grigolli, che ci mette tanto impegno e passione, sta alzando la qualità dei nostri atleti”. E dopo pochi giorni di gara, fioccano i primi podi: solo ieri sono stati tre i bronzi: nel bowling per Davide Sacchi, dopo ben 12 anni di digiuno: “Devo essere sincero? – ha detto a caldo dopo la gara Sacchi- Sì, questa medaglia me la sentivo, ho capito che potevo farcela quando, chiusa la mattinata al terzo posto, nel secondo turno ho visto che i miei avversari collezionavano punteggi bassi. Ci ho creduto, ed eccola qua”.
Mostra orgoglioso il bronzo che gli penzola al collo il parmense Davide Sacchi, classe ’66, alla sua terza Olimpiade con la Fssi, che riporta in alto il bowling azzurro a distanza di 12 anni: “L’ultima medaglia l’abbiamo conquistata a Melbourne nel 2005 con Benedetta Foderà, questa nessuno se l’aspettava” commenta il segretario generale Paola Valli, al settimo cielo. Cominciano a ‘piovere’ medaglie sull’Italia: 3 in un giorno. E questa portata a casa da Sacchi, che gioca pure in una squadra udenti di Eccellenza a Cesena, è davvero un gran bel colpo.
Sempre ieri gli altri due bronzi dal nuoto: prima Federico Tamborrino, nei 400sl, che nuota in 4:07.73. IL giovane nuotatore pugliese ha dichiarato: “Siamo felicissimi di questo risultato, non ce l’aspettavamo. Perché questa non è la sua gara, ma ha persino migliorato il suo record personale rispetto alle batterie del mattino, mettendo in acqua tutta la tenacia che aveva dentro” dice il Dt azzurro Federico Paria. Il ragazzo, felice di questa nuova esperienza nel mondo dei sordi che gli sta regalando grandi soddisfazioni, non dimentica però “il mio allenatore Ivan Sacchi, che è stato per me come un padre”. Presente sugli spalti della piscina il presidente della Fssi Guido Zanecchia, che così ha commentato il successo: “Provo un grande orgoglio in questa giornata che ci consegna le prime medaglie. Tamborrino è un atleta esploso in pochissimo tempo, teniamo conto che lui ha un background diverso, viene dal fondo e ha solo 22 anni, perciò in futuro potrà fare grandi cose. Desidero ringraziare il Dt Paria e il suo allenatore Vito Del Priore, che lo hanno preparato per arrivare sino a qui. Infine, il Consiglio federale, che ha dato loro fiducia, decidendo in extremis di portarlo in Turchia”. Se è vero che gli “ultimi” saranno i primi, Tamborrino ha tutte le carte per salire il più in alto possibile.
Poi è stata la volta di Luca Germano, felice sul podio dei 200 farfalla. Erano tutti pronti a festeggiare il primo oro italiano di queste Deaflympics perché Luca Germano era arrivato alla finale dei 200 farfalla con il miglior tempo in batteria. Crono che ha confermato sostanzialmente in finale (2’06”05), dove però ha trovato pane per i suoi denti (primo il polacco Powroznik, secondo il giapponese Fujihara) e ha dovuto così accontentarsi del bronzo, che comunque rimane un risultato di tutto rispetto, come sottolinea il Team Manager della delegazione azzurra, Massimiliano Bucca: “Siamo felici per questa medaglia – dice Bucca -. Anche se può suonare come una piccola delusione per il personaggio, non dimentichiamo che in finale Germano si è migliorato di mezzo secondo, nuotando per quelle che sono state quest’anno le sue possibilità: non è calato, nè gli son tremate le gambe. Dobbiamo riconoscere sportivamente il valore degli altri due atleti, che in finale hanno superato sè stessi e i tempi che avevano fatto nella mattinata in batteria. Perciò i complimenti vanno anche e soprattutto al nostro Luca, che ha confermato sè stesso”.
A Samsun la spedizione azzurra è una compagine agguerrita di 95 atleti, distribuiti su 14 discipline, decisi a eguagliare, se non migliorare, il bottino di 12 medaglie di Sofia 2013. Cinquemila in tutto gli atleti al via. Per gli azzurri, un programma vasto: atletica, basket, pallavolo, calcio, bicicletta, mountain bike, nuoto, judo, karate, bocce, orientamento, tennis, lotta libera e lotta greco-romana.
(a cura del Cip 22 luglio 2917)
Italia in semifinale all’Olimpiade Sordi
Non ci poteva essere un finale di gara più emozionante per la Nazionale azzurra di calcio che vola in semifinale dopo aver eliminato la Gran Bretagna ai calci di rigore: 5-4. Gli azzurri si sono avviati al dischetto con una freddezza incredibile, senza lasciar trasparire ansia nè paura. Tutti i tiri sono andati a bersaglio: prima Cigna, quindi Bragaglia; dopo l’errore dei britannici la palla diventa più pesante, ma Francesco Di Biase non sbaglia. Longhi esita più volte prima di calciare il quarto penalty ma gonfia la rete pure lui, così quando Terranova sistema la palla per il quinto rigore tutti sono già pronti ad esultare. E Salvatore, dopo aver segnato, corre a braccia levate verso la tribuna dove sono sistemati i fans italiani, si toglie la maglia e s’arrampica come un gatto sulla recinzione. La gioia è incontenibile dopo la sofferenza dei tempi regolamentari prima, e del supplementare poi.
Le occasioni sono state tante, dall’una e dall’altra parte, ma da una parte Marco Fabbri si è superato, compiendo un paio d’interventi davvero notevoli, dall’altra gli azzurri hanno costruito bene ma senza riuscire a finalizzare con precisione le conclusioni. Anche nei supplementari non mancano i colpi di scena: il portierone azzurro sventa un gol fatto al 99′, quindi Terranova ha sui piedi una bella occasione nel 2° overtime ma nessuna delle due riesce a prevalere sull’altra. Si va così ai calci di rigore che regalano una nottata di felicità alla delegazione azzurra in una giornata già ricca di soddisfazioni in tante discipline. Ma il calcio, si sa, fa impazzire gli italiani. E anche le visualizzazioni sui social fanno registrare il boom.
Adesso gli azzurri sono attesi dall’avversario più ostico, la Turchia campione d’Europa e del mondo in carica: giovedì lo stadio sarà una bolgia e bisognerà avere sangue freddo per farcela.
a cura di Gian Luca Pasin. Fonte: incodaalgruppo. gazzetta.it (26.7.2017)
Volley non udenti, l’Italia conquista la finale Mondiale con la bergamasca Ilaria Galbusera
Stati Uniti battuti 3-1 in una semifinale a dir poco emozionante che ha visto le azzurre andare sotto 1-0 prima della storica rimonta
Spettacolari, fantastiche, emozionanti. Sono le ragazze della Nazionale italiana di volley non udenti che hanno conquistato il prestigioso pass per la finale del Mondiale degli atleti sordi. Mai nella loro storia le azzurre erano arrivate tanto in alto.
Nazionale volley non udenti
Nella semifinale di mercoledì 26 luglio le ragazze guidate da Alessandra Campedelli hanno battuto gli Stati Uniti, la squadra che secondo i pronostici avrebbe dovuto vincere la manifestazione a mani basse.
Un 3-1 che non lascia spazio a repliche, quello conquistato dalle italiane, che hanno reagito magnificamente allo svantaggio iniziale servendo tre set perfetti che hanno regalato la finalissima.
Nazionale volley non udenti
Nello squadrone di Campedelli figura anche una bergamasca, Ilaria Galbusera, opposto/lato classe 1991.
Ora l’Italia è attesa dal match della vita, venerdì 28 luglio alle 14 contro il Giappone, proprio la formazione che ci ha sconfitto all’esordio.
Nella semifinale spettacolare Alice Tomat da 26 punti. Doppia cifra anche per Vanessa Caboni (12), ma merita una menzione tutta la rosa di un’Italia bellissima e che ci sta regalando emozioni: Alice Calcagni, Claudia Gennaro, Valentina Broggi, Luana Martone, Silvia Bennardo, Federica Biasin, Clara Casini, Simona Brandini e Federica Bruni.
Luca Bassi. Fonte: bergamonews.it
Le lacrime di felicita' di Luana Martone: "Un'esperienza unica"
SECUGNAGO. Se l’Italia in questi giorni ha conosciuto e apprezzato lo sport per gli atleti non udenti è anche merito suo. Di Luana Martone da Secugnago e ovviamente anche delle altre ragazze che hanno portato la Nazionale femminile sorde di pallavolo su uno storico podio alle Deaflympics, i Giochi per atleti con problemi uditivi. L’Italia nelle precedenti edizioni non era mai andata oltre il quarto posto, mentre a Samsun è approdata all’argento. Martone a Lodi difende i colori della Wasken Boys e non ha mai giocato oltre la Prima Divisione: in Turchia si è ritrovata catapultata su una ribalta internazionale che mai avrebbe sognato di vivere interpretando anche al meglio il ruolo, tanto da ricoprire (a soli 17 anni compiuti a febbraio) il ruolo di banda titolare nel sestetto azzurro. «Non riesco descrivere le emozioni che ho provato, non riesco a descrivere nulla, posso solo dire che è stato qualcosa di unico, sia il torneo sia la cerimonia di apertura», è il suo pensiero a caldo, all’indomani di un rientro in Italia avvenuto domenica.
Nel suo racconto Luana è un fiume in piena: «All’inizio ero solo emozionata perché volevo giocarmi al massimo queste gare, ma quando l’esperienza si avviava alla conclusione iniziavo ad avere un po’ di malinconia perché stava per finire tutto. Se devo essere sincera ho pianto parecchio negli ultimi giorni, sia per la medaglia sia per tutto quello che ho vissuto con la mia squadra».
Una squadra che si è arresa solo al Giappone: «Sapevamo che erano forti, le favorite della vigilia», dice la secugnaghese. La considerazione del ct Alessandra Campedelli in merito è eloquente: «Sono delle professioniste, in Italia varrebbero almeno la Serie B1, mentre le nostre ragazze giocano a pallavolo a livello dilettantistico». Martone è sordastra (la sua sordità è parziale) e prima della Turchia e di un’esperienza iniziata grazie a un consiglio di Fabio Parazzoli non conosceva la lingua dei segni: «Grazie alle Deaflympics ho iniziato a imparare i segni Lis: a Samsun c’erano tantissimi atleti da tutto il mondo, per comunicare con loro chiedevo al capitano della mia squadra Ilaria Galbusera di tradurmi quello che dicevano». L’Inno di Mameli interpretato con la lingua dei segni è diventato virale sul web: l’Italia ha ricevuto i complimenti anche del presidente della Camera Laura Boldrini, di Roberto Saviano e di Andrea Lucchetta. Luana Martone farà parte del gruppo che nel maggio 2018 prenderà parte agli Europei Under 21 di pallavolo per atlete sorde. Lei non vede già l’ora: «Perché la Nazionale è una squadra che porterò sempre nel cuore: è solo grazie a loro e alla fiducia che mi hanno dato che so di essere la ragazza di oggi».
Fonte: il cittadino (1.8.2017)
Quando ascoltare con il cuore è vincente: Italbasket sorde di bronzo alle Olimpiadi Deaflympics
Un progetto nato 7 anni fa da due giornaliste sportive del Pesarese che volevano dare a tutti la possibilità di esprimere l'amore per la palla a spicchi. Dal 2010 una Nazionale "in contropiede" verso successi continentali come il terzo posto Deaflympics conquistato in Turchia.
Estate. Tempo di rassegne continentali. Mondiali, Europei, Giochi Olimpici e Paralimpici. E Deaflympics. Si tratta di una rassegna a cinque cerchi vera e propria, giochi chiamati anche “Olimpiadi Silenziose”. Eppure, la Nazionale Italiana guidata da coach Sara Braida, in Turchia, non è stata per nulla silente. Ha fatto sentire la propria voce e si è imposta ai Deaflympics con una splendida medaglia di bronzo al collo.
Giulia Cicchinè Fonte: eurosport.com
Italia in semifinale all’Olimpiade Sordi
Non ci poteva essere un finale di gara più emozionante per la Nazionale azzurra di calcio che vola in semifinale dopo aver eliminato la Gran Bretagna ai calci di rigore: 5-4. Gli azzurri si sono avviati al dischetto con una freddezza incredibile, senza lasciar trasparire ansia nè paura. Tutti i tiri sono andati a bersaglio: prima Cigna, quindi Bragaglia; dopo l’errore dei britannici la palla diventa più pesante, ma Francesco Di Biase non sbaglia. Longhi esita più volte prima di calciare il quarto penalty ma gonfia la rete pure lui, così quando Terranova sistema la palla per il quinto rigore tutti sono già pronti ad esultare. E Salvatore, dopo aver segnato, corre a braccia levate verso la tribuna dove sono sistemati i fans italiani, si toglie la maglia e s’arrampica come un gatto sulla recinzione. La gioia è incontenibile dopo la sofferenza dei tempi regolamentari prima, e del supplementare poi.
Le occasioni sono state tante, dall’una e dall’altra parte, ma da una parte Marco Fabbri si è superato, compiendo un paio d’interventi davvero notevoli, dall’altra gli azzurri hanno costruito bene ma senza riuscire a finalizzare con precisione le conclusioni. Anche nei supplementari non mancano i colpi di scena: il portierone azzurro sventa un gol fatto al 99′, quindi Terranova ha sui piedi una bella occasione nel 2° overtime ma nessuna delle due riesce a prevalere sull’altra. Si va così ai calci di rigore che regalano una nottata di felicità alla delegazione azzurra in una giornata già ricca di soddisfazioni in tante discipline. Ma il calcio, si sa, fa impazzire gli italiani. E anche le visualizzazioni sui social fanno registrare il boom.
Adesso gli azzurri sono attesi dall’avversario più ostico, la Turchia campione d’Europa e del mondo in carica: giovedì lo stadio sarà una bolgia e bisognerà avere sangue freddo per farcela.
a cura di Gian Luca Pasin. Fonte: incodaalgruppo. gazzetta.it (26.7.2017)
Volley non udenti, l’Italia conquista la finale Mondiale con la bergamasca Ilaria Galbusera
Stati Uniti battuti 3-1 in una semifinale a dir poco emozionante che ha visto le azzurre andare sotto 1-0 prima della storica rimonta
Spettacolari, fantastiche, emozionanti. Sono le ragazze della Nazionale italiana di volley non udenti che hanno conquistato il prestigioso pass per la finale del Mondiale degli atleti sordi. Mai nella loro storia le azzurre erano arrivate tanto in alto.
Nazionale volley non udenti
Nella semifinale di mercoledì 26 luglio le ragazze guidate da Alessandra Campedelli hanno battuto gli Stati Uniti, la squadra che secondo i pronostici avrebbe dovuto vincere la manifestazione a mani basse.
Un 3-1 che non lascia spazio a repliche, quello conquistato dalle italiane, che hanno reagito magnificamente allo svantaggio iniziale servendo tre set perfetti che hanno regalato la finalissima.
Nazionale volley non udenti
Nello squadrone di Campedelli figura anche una bergamasca, Ilaria Galbusera, opposto/lato classe 1991.
Ora l’Italia è attesa dal match della vita, venerdì 28 luglio alle 14 contro il Giappone, proprio la formazione che ci ha sconfitto all’esordio.
Nella semifinale spettacolare Alice Tomat da 26 punti. Doppia cifra anche per Vanessa Caboni (12), ma merita una menzione tutta la rosa di un’Italia bellissima e che ci sta regalando emozioni: Alice Calcagni, Claudia Gennaro, Valentina Broggi, Luana Martone, Silvia Bennardo, Federica Biasin, Clara Casini, Simona Brandini e Federica Bruni.
Luca Bassi. Fonte: bergamonews.it
Le lacrime di felicita' di Luana Martone: "Un'esperienza unica"
SECUGNAGO. Se l’Italia in questi giorni ha conosciuto e apprezzato lo sport per gli atleti non udenti è anche merito suo. Di Luana Martone da Secugnago e ovviamente anche delle altre ragazze che hanno portato la Nazionale femminile sorde di pallavolo su uno storico podio alle Deaflympics, i Giochi per atleti con problemi uditivi. L’Italia nelle precedenti edizioni non era mai andata oltre il quarto posto, mentre a Samsun è approdata all’argento. Martone a Lodi difende i colori della Wasken Boys e non ha mai giocato oltre la Prima Divisione: in Turchia si è ritrovata catapultata su una ribalta internazionale che mai avrebbe sognato di vivere interpretando anche al meglio il ruolo, tanto da ricoprire (a soli 17 anni compiuti a febbraio) il ruolo di banda titolare nel sestetto azzurro. «Non riesco descrivere le emozioni che ho provato, non riesco a descrivere nulla, posso solo dire che è stato qualcosa di unico, sia il torneo sia la cerimonia di apertura», è il suo pensiero a caldo, all’indomani di un rientro in Italia avvenuto domenica.
Nel suo racconto Luana è un fiume in piena: «All’inizio ero solo emozionata perché volevo giocarmi al massimo queste gare, ma quando l’esperienza si avviava alla conclusione iniziavo ad avere un po’ di malinconia perché stava per finire tutto. Se devo essere sincera ho pianto parecchio negli ultimi giorni, sia per la medaglia sia per tutto quello che ho vissuto con la mia squadra».
Una squadra che si è arresa solo al Giappone: «Sapevamo che erano forti, le favorite della vigilia», dice la secugnaghese. La considerazione del ct Alessandra Campedelli in merito è eloquente: «Sono delle professioniste, in Italia varrebbero almeno la Serie B1, mentre le nostre ragazze giocano a pallavolo a livello dilettantistico». Martone è sordastra (la sua sordità è parziale) e prima della Turchia e di un’esperienza iniziata grazie a un consiglio di Fabio Parazzoli non conosceva la lingua dei segni: «Grazie alle Deaflympics ho iniziato a imparare i segni Lis: a Samsun c’erano tantissimi atleti da tutto il mondo, per comunicare con loro chiedevo al capitano della mia squadra Ilaria Galbusera di tradurmi quello che dicevano». L’Inno di Mameli interpretato con la lingua dei segni è diventato virale sul web: l’Italia ha ricevuto i complimenti anche del presidente della Camera Laura Boldrini, di Roberto Saviano e di Andrea Lucchetta. Luana Martone farà parte del gruppo che nel maggio 2018 prenderà parte agli Europei Under 21 di pallavolo per atlete sorde. Lei non vede già l’ora: «Perché la Nazionale è una squadra che porterò sempre nel cuore: è solo grazie a loro e alla fiducia che mi hanno dato che so di essere la ragazza di oggi».
Fonte: il cittadino (1.8.2017)
Quando ascoltare con il cuore è vincente: Italbasket sorde di bronzo alle Olimpiadi Deaflympics
Un progetto nato 7 anni fa da due giornaliste sportive del Pesarese che volevano dare a tutti la possibilità di esprimere l'amore per la palla a spicchi. Dal 2010 una Nazionale "in contropiede" verso successi continentali come il terzo posto Deaflympics conquistato in Turchia.
Estate. Tempo di rassegne continentali. Mondiali, Europei, Giochi Olimpici e Paralimpici. E Deaflympics. Si tratta di una rassegna a cinque cerchi vera e propria, giochi chiamati anche “Olimpiadi Silenziose”. Eppure, la Nazionale Italiana guidata da coach Sara Braida, in Turchia, non è stata per nulla silente. Ha fatto sentire la propria voce e si è imposta ai Deaflympics con una splendida medaglia di bronzo al collo.
Giulia Cicchinè Fonte: eurosport.com
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PER SAPERE DI PIU'
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it
"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini