A ventidue anni decide di entrare a far parte dell'Istituto delle Suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa deyye di Maria Bambina: é il 3 marzo 1947 e il 5 settembre dello stesso anno inizia il noviziato a Onè di Fonte. Finito il periodo intenso di formazione alla vita religiosa,é inviata a Veneza ove emette sia il vincolo temporaneo sia la professione perpetua rispettivamente nel settembre 1950 e del 1956.
Il primo servizio apostolico che le é affidato come cuoca é presso l'Istituto dei Sordi della Provincia di Venezia a Marocco di Mogliano (Treviso); suor Antonietta ha così la possibilità di accostare tanti bambini sordi dei quali impara la lingua dei segni, ma soprattutto comunica con il linguaggio del cuore; vi rimane per ben ventisette anni distinguendosi per la sua dedizione e grande spirito di sacrificio ma anche motivo di grande consolazione per lei nel sapersi nelle mani di un Dio che, attraverso quei volti bisognosi di un'attenzione speciale, le fa sperimentare la gioia della maternità nello Spirito.
A seguito della chiusura del convitto nell'Istituto dei Sordi di Marocco, nel 1975 l'obbedienza la chiama per tre anni a Calalzo di Cadore ospedale pediatrico specializzato come assistente dei bambini e nel 1978 passa come educatrice all'Istituto Buon Pastore di Venezia che accoglie bambine orfane o comunque bisognose di una struttura protetta.
Qui suor Antonietta dona ancora il meglio di sè per colmare o almeno supplire alla mancanza di una famiglia con gravi conseguenze sull'equilibro psicofisico degli assistiti.
Pur ricordando con simpatia gli anni trascorsi con i piccoli, gli "ultimi", suor Antonietta accetta l'obbedienza che le permetterà di fare una nuiova ma non facile esperienza di carità.
Nell'ottobre, infatti, del 1981 é inviata al carcere di Venezia come assistente delle detenute con le quali condivide la vita per ben dodici anni. A lei sono affidate le mamme e i loro piccoli; per rendere meno dura la detenzione li circonda di premure; provvede loro un vestiario dignitoso e favorisce la nascita di relazioni serene: lo testimoniano sia il personale di sorveglianza sia alcune detenute che ancora oggi la ricordano con riconoscenza e affetto grandi!
Dal 1993 al 2005 vive nella comunità di San Gioachino ma mantiene il servizio di assistente religiosa presso le carceri, poi prima di essere trasferita a Casa Gerosa di Bassano, ricopre alcuni piccoli servizi in comunità con lo stesso entusiasmo di sempre.
Nell'aprile 2009, data la salute ormai compromessa, suor Antonietta accetta di entrare a far parte della comunità delle suore in prega e offre a Bassano ma mantiene i suoi contatti con le persone che sono state oggetto e soggetto della sua missione di carità non ultime alcune ex carcerate.
Di grande aiuto é stato per lei l''uso del telefonino perché le permetteva di raggiungere tanti amici/e e di esprimere vicinanza con una parola di fede o di incoraggiamento e assicurando il ricordo costante nella preghiera.
Il Dio della vita l'ha chiamata a sè nelle prime ore di sabato 21 giugno 2014 vigilia della festa del Corpus Domini.
PER SAPERE DI PIU'
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it
"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini
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