Nel Marocco si sono riuniti molti Paesi per approfondire le problematiche presenti nel mondo dei disabili per l’accessibilità all’utilizzo principale del «libro», degli strumenti informatici e dei supporti tecnici. Sotto l’egida dell’ONU, si è deciso di dar vita all’Ufficio del WPO (World Intellectual Property Organization), il cui principale compito è attivare il monitoraggio dei servizi per la diffusione della cultura, del libro in genere e dell’informazione accessibile.
I 186 Paesi, membri firmatari del Trattato di Marrakech, a cui in un secondo tempo potranno accedere altri Stati, prendono atto dell’importantissima funzione della diffusione della cultura dell’accesso e l’adozione di mezzi culturali e di informazione per i Paesi membri.
L’accordo comune impegna la pubblicizzazione del libro accessibile, utilissimo ai ciechi e agli ipovedenti, ma anche ad altre persone con difficoltà fisiche e/o sensoriali, che sono in qualche modo ostacolati nell’ utilizzare la forma cartacea. Il Trattato ha l’obiettivo di promuovere la cultura dell’accessibilità verso le case editrici e sensibilizzare i costruttori di software e di supporti informatici e chiama l’impegno delle associazioni sollecitandole a predisporre programmi ad hoc secondo la specificità della disabilità dei propri associati.
Nel mondo dei sordi, l’informazione mediale avviene, come è facilmente intuibile, per mezzo della vista. Tuttavia questa decisione induce a un’attenta rielaborazione del contenuto di ciò che vogliamo comunicare, adattandoci alle rispettive grammatiche, l’una visiva e cinestetica, l’altra sonoro acustica o scritta. Coloro che non conoscono i processi psicolinguistici del sordo o dell’ipoacusico non sono, talvolta, nella condizione di fornire uno strumento culturale (il libro) adeguato ai reali bisogni. Lo stesso accadrebbe nella ‘traduzione’ dal verbale al segno significativo.
Il procedimento idoneo è più efficace quando è compiuto in una sola lingua, quella principale. Informare traducendo da una lingua all’altra, nel nostro caso dalla lingua verbale (come vediamo nel TG LIS), è sempre disperdere contenuti “visivi” essenziali. Chi prepara l’informazione, per esempio nel caso del TG LIS, è un giornalista udente che ha predisposto la notizia o l’informazione utilizzando una lingua diversa, la verbale, differente dal traduttore che la modificherà in lingua visuo-manuale (la LIS) perché il teleutente ne comprenda il contenuto. Così un libro scritto (sempre se fosse possibile, e pare che taluni lo stiano facendo) in LIS - e venga letto dal sordo in questa sua prevalente lingua madre - induce a pensare a processi emozionali e psicolinguisti differenziati nel soggetto perché, da questa percezione diversificata, sortirà un’azione cognitiva specifica, probabilmente più precisa e globale.
Renato Pigliacampo
PER SAPERE DI PIU'
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«Bisogna avere il coraggio di amare il Silenzio, scritto con la S maiuscola, perché dietro, tout-court, c’è tutto un mondo di persone “meravigliosamente speciali”, vale a dire bambini e adulti che non possono udire intelligibilmente la parola tramite la percezione acustica. Nel corso dei secoli, a seconda dei momenti, sono stati indicati: sordomuti, sordi, sordastri, non udenti, maleudenti, anacusici, ipoacusici, audiolesi, deboli d’udito, duri d’orecchio, cofotici. Io li chiamo semplicemente persone del Silenzio, miei fratelli: e so che, pronunciandone il nome, mi attribuisco il merito di far parte di quel mondo migliore, che procede con una marcia in più.» (Renato Pigliacampo da Pensieri e riflessioni sul Silenzio)
«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla) .
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"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini