giovedì 13 gennaio 2022

Interfaccia di me stesso e interconnessione con i sordi e la sordità

Compimento di questo libro. Quando avevo iniziato questa “Interfaccia di me stesso”, pensavo che bastassero poche pagine, da distribuire alle figlie e ai nipoti, o a pochi altri eventualmente interessati alla mia storia con i sordi. Infatti nel prologo constato che “…mi è stato chiesto dalla persona a me più intima di redigere un resoconto degli eventi fondamentali da me vissuti, per lasciare una rimembranza ai miei posteri”.
Ho spulciato nel mio archivio di casa e mi sono subito accorto che la massa cartacea accumulata e tenuta a disposizione era eccessivamente vasta, assai più di quanto potevo immaginare. Non mi ero neppure accorto e non sospettavo di avere conservato con cura gli eventi della mia vita dalle rimembranze di me fanciullo, nella “casa di ringhiera” accanto all’Arco della Pace di Piazza Sempione, di cui conservo tanta nostalgia e grandi rimpianti di quel lontano passato che rivivendolo nella narrazione sintetica e meticolosa di queste pagine, mi è parso di riviverlo concretamente, come scrivo nella lettera ideologica, qui acclusa e indirizzata “a chi ha cambiato la mia vita”, e che, “dover rinascere o risorgere all’età di dieci anni, non è cosa usuale…”, ma poi c’è quel sunto, e qualche foto, di quando volevo fare il pugilato, ma ho praticato la lotta olimpica, che mi ha fatto ben conoscere altri sordi di tutto il mondo, e direi che per me è stata una fortuna sfacciata, come quella, credo, di essere diventato sordo per fare le esperienze che qui racconto, e mi pare di essere stato molto avvantaggiato per quella eclatante minorazione uditiva. Ma da ragazzo mi pareva di soffrire, infatti mi invaghivo ideologicamente di tante ragazze tutte udenti, e ho sposato la sola ragazza sorda che ha risposto ad una cartolina di auguri pasquali, e ci siamo immediatamente concretamente innamorati e poi subito sposati, si è costruita la mia bella famiglia, prima con un malaugurato aborto al sesto mese di gravidanza, poi con la nascita delle due figlie, prima Laura nel 1969, con qualche problema nel gestire il parto, ma la mia primogenita è nata con tranquillità e sicurezza, mentre per Milena, nata tre anni dopo, la gestazione è stata senza nessuna problematicità. 

A quel punto, potevo dirmi realizzato come uomo e come padre, ma l’attuazione della mia vita sociale doveva ancora concretamente iniziare, infatti mi ero imbarcato culturalmente con la gestione nella prima biblioteca popolare all’Ente Nazionale Sordi di Milano, poi modificata con l’impegno di dirigere e accudire la Società Sportiva Silenziosa, due eventi assai dissimili ma concatenati, sempre all’Ente Nazionale Sordomuti di Milano. Quella di (re-) intrufolarmi nell’ambiente sportivo è stato un mio pallino, ma in quel frangente sono intervenute, per causa di un luminare dello Sport Silenzioso italiano e internazionale, Francesco Rubino, altri eventi che mi hanno portato prima “in giro” per l’Italia, poi in una per me inusuale impostazione internazionale, prima in Europa, poi in USA e in seguito nientemeno che in New Zealand. Alcuni filosofi hanno evidenziato, a modo loro, che il tempo non esiste, quindi io avrei solo immaginato di essere stato in tanti posti. Sarà, ma scrivendo la mia storia mi è parso di rivivere quei tempi, quindi li ho ripercorsi una seconda volta, e ho constatato che erano reali, non li ho solo sognati.

Ho pure un'altra reminiscenza: ho narrato le nozze nel 1965 con Eugenia, quindi la sua gestazione e la nascita delle due figlie, ma nel 1986 “…, è morta Eugenia!”. Il mondo mi è caduto addosso, ma il mio destino non era di “lasciarmi andare”, ma quello di continuare a vivere, e per (ri-)vivere avevo la necessità di un supporto adeguato, cosi è apparsa Melania, l’unica donna che poteva prendere il posto di Eugenia nella mia vita e nel mio cuore, ed è stato appunto con Mel che io sono rivissuto, ho superato di slancio le complessità e gli ostacoli, e sono giunto a voler ricordare tutti gli istanti concreti della vita vissuta nella mia “Interfaccia”. Le seconde nozze, con Melania, sono state il mio trampolino di rinascita sociale. 

Ho concluso il mio primo mandato di Consigliere ENS provinciale a Milano, ma dovevo dimostrare la mia volontà e capacità politica, sono stato per un decennio, dal 1988 al 1997, nel ruolo di Rappresentante Intercomunale ENS a Cernusco sul Naviglio, e ho fondato allo scopo l’Associazione Sordi Martesana, che comprendeva i sordi, almeno 300, residenti nei 40 Comuni di quel comprensorio. Non avevamo nulla, neppure un locale come Sede di quella costituenda associazione di rappresentanza, ma sono riuscito ad avere tutto e anche qualcosa “di più”, come ho cercato di spiegare in parole semplici. 

Intanto, proseguivo quello che già avevo iniziato e dovevo portare a buon fine: ero, e sono rimasto complessivamente per venti anni, Technical Delegate per il Wrestling del Comitè International Sport des Sourds, prendendo parte come “VIP”, e Vera Importante Persona in quel settore internazionale, a ben cinque World Games, da Bucarest 1977, a Cologne 1981, a Los Angeles 1985, a Christchurch 1989 e a Sofia 1993, oltre a Istanbul 1991 per i primi campionati del mondo di Wrestling. 



Nell’intermezzo di quelle funzioni, ho acquisito la qualifica di giornalista pubblicista, ottenuta per la collaborazione fissa, dal 1985 al 1998, al giornale settimanale “La Gazzetta della Martesana”, dove erano pubblicati sei-sette miei articoli in ogni numero. Per cinque anni, dal 1986 al 2001, sono stato anche Consigliere e segretario del Comitato Regionale FISS –Federazione Italiana Sport Silenziosi – della Lombardia, che ebbe in quel periodo, per la prima e unica volta, una vera impennata di sport fra sordi. Nel 1999, fino al 2011, sono stato membro del Comitato di Redazione del periodico mensile di ENS Centrale, “Parole e Segni” e soggiorni periodici mensili a Roma, e per Convegni e altre azioni in diversi luoghi, che mi hanno fatto ben conoscere e molto apprezzare la città che, con Milano mia città natale, ritengo la più bella e import6ante d’Italia e del Mondo intero. 

Ho dunque concluso , nel 2011, il mio vasto impegno sociale e associativo e ho avuto, oltre a due onorificenze da parte del Presidente della Repubblica, quest’altro riconoscimento di testimonianza da parte di ENS Centrale, che ritengo il più prestigioso: 

“ a Marco Luè, per la straordinaria testimonianza e lo stile della sua penna, con cui ha promosso e diffuso la conoscenza dei Sordi in campo sociale e nello Sport”

Titolo: Interfaccia di me stesso e interconnessione con i sordi e la sordità
Autore: Marco Luè
Edizione 2022 pp. 198

PER SAPERE DI PIU'
Silenziosa si racconta

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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)

«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)

«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (Vittorio Ieralla)

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"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini