«È importante per la politica ma anche per l'apparato amministrativo parlare con loro, capire i loro bisogni e ascoltarli direttamente, perché solo così le decisioni possono essere prese in maniera univoca in maniera assolutamente inattaccabile»
«Mi porto dietro la mia disabilità con orgoglio, con forza, con determinazione. Ho semplicemente deciso di mettere la mia competenza e la mia esperienza a disposizione del mio Paese, e il Movimento 5 Stelle me ne dà l'opportunità. Credo che sia l'unica alternativa per cambiare le sorti dell'Italia» lo ha affermato Vincenzo Zoccano, candidato del M5s al collegio uninominale di Trieste, intervenuto a Rainews.
«Nel mondo della disabilità c'è bisogno di una legge nuova che codifichi l'ascolto che lo Stato deve rivolgere alle associazioni, quelle che troppo spesso si sostituiscono agli organi statali e agli enti locali - prosegue Zoccano -. In Friuli Venezia Giulia è stato fatto con una legge regionale che ha riconosciuto la Consulta, di cui sono stato presidente. È importante per la politica ma anche per l'apparato amministrativo parlare con loro, capire i loro bisogni e ascoltarli direttamente, perché solo così le decisioni possono essere prese in maniera univoca in maniera assolutamente inattaccabile. Altra cosa sono i "caregivers" ovvero i familiari delle persone con disabilità verso i quali è molto importante fare degli interventi: ci sono molte persone anziane, molte persone con disabilità che vengono assistite dai loro familiari che spesso lasciano anche il lavoro per dedicarsi completamente ai loro cari»
«Nel Movimento 5 stelle ci distinguiamo dalle altre forze politiche proprio per questa sincerità verso il territorio nel quale ci candidiamo. Tanti candidati in giro per l'Italia non conoscono neanche il dialetto di quel territorio, non ne conoscono la cultura, i bisogni sociali né economici, e questo è un grosso problema: allora mi domando davvero chi sono gli incompetenti».
«Sono elezioni nazionali - chiude - ma un eletto che va a Roma non può dimenticarsi del suo territorio di appartenenza. Credo che lo Stato in quanto laico debba assolutamente alimentare il rispetto di tutte le religioni, però deve esserci dall'altra parte un analogo rispetto delle regole che l'istituzione pone. Chi viene in Italia deve rispettare le nostre regole. Trieste è una città multietnica abituata ad avere a che fare con la multiculturalità e noi triestini in questo ci sentiamo molto avanti altro è il discorso dell'estremismo che non è solo quello islamico. L'estremismo più in generale va assolutamente stigmatizzato e combattuto».
Fonte: triesteprima.it
Vincenzo Zoccano
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