E chi l’ha detto che perseverare è diabolico? Provate a dirlo a Daniele Regolo, Danilo Galeotti e Matteo Venturi. Daniele è un quarantenne marchigiano, diventato sordo in tenera età, che ha misurato sulla sua pelle che cosa vuol dire finire in una riserva indiana: lui, disabile, assunto da una Asl; lui, sordo, messo a uno sportello di contatto con il pubblico; lui che dopo una insostenibile odissea con il labiale lascia il contratto a tempo indeterminato e diventa imprenditore. Il suo motto è una frase di Leonardo da Vinci: «Non chi comincia ma quel che persevera». E quanto a perseverare, lui è davvero diabolico. «Non ho fondato un’associazione ma un’impresa». Non ci credeva nessuno. Ora è presidente e fondatore di Jobmetoo, un servizio gratuito di e.recruiting per disabili. E i suoi soci e amici sono Danilo, consulente d’azienda (junior manager McKinsey), che della nuova impresa è Ceo (Chief executive officer), e Matteo, patito di tecnologie (esperienze in Italiaonline, Zeng, Buongiorno), che dell’impresa è Cmo (Chief marketing officer).
Quella di Daniele è la storia di un bravo ragazzo che poteva finire sistemato in un posto pubblico, segregato per tutta la vita, ma lui non se l’è sentita di barattarla e si è dato una svolta. «Pochi credevano al mio sogno. A 37 anni, io diplomato in ragioneria e con una laurea in scienze politiche ho consegnato la lettera di dimissioni. Allo sportello guardavo il labiale delle persone per tutto il giorno, ascoltavo con lo sguardo, davvero un inferno». E così prende una decisione e fonda Jobdisabili in totale solitudine. Raccoglie scetticismo per aver lasciato un posto fisso in cambio dell’ignoto.
Ma lui ci crede e passo dopo passo comincia a perfezionare il suo progetto, oggi diventato Jobmetoo. Una srl, non un’associazione benefica. «Un disabile viene considerato come un minorato che non riuscirà mai a diventare adulto». Decide anche di non nascondere più nulla: all’università non aveva detto di essere sordo; ora non vuole più mortificarsi a fingere di non essere sordo. Si è anche reiscritto all’università: questa volta come non udente nel corso di sociologia online all’università di Urbino e ha la media del 30. In veste di imprenditore è un mago delle mail e delle chat. E, quando serve il telefono, si fa dare una mano. Il cambio di marcia avviene a marzo quando il portale di recruiting dei lavoratori disabili conquista un finanziamento di 500mila euro da 360 Capital partner, una società di gestione europea specializzata in venture capital.
Nel 2012 aveva già vinto la Global social venture competition. Ora Jobmetoo può contare su oltre 3mila iscritti e un’ottantina di aziende che utilizzano la sua piattaforma per assumere personale tra le cosiddette categorie protette. La scommessa di Daniele è vinta. Il piccolo portale fatto in casa punta in alto ed è diventato il punto di riferimento per il recruiting online di persone disabili. «Siamo un’agenzia autorizzata dal ministero del Lavoro. Un team senza barriere, con un progetto: modernizzare la ricerca di lavoro delle persone con disabilità; il disabile che lavora genera ricchezza, per l’azienda e per sé, diventando un elemento di forza dell’economia e della società».
Walter Passerini. Fonte: lastampa.it
Quella di Daniele è la storia di un bravo ragazzo che poteva finire sistemato in un posto pubblico, segregato per tutta la vita, ma lui non se l’è sentita di barattarla e si è dato una svolta. «Pochi credevano al mio sogno. A 37 anni, io diplomato in ragioneria e con una laurea in scienze politiche ho consegnato la lettera di dimissioni. Allo sportello guardavo il labiale delle persone per tutto il giorno, ascoltavo con lo sguardo, davvero un inferno». E così prende una decisione e fonda Jobdisabili in totale solitudine. Raccoglie scetticismo per aver lasciato un posto fisso in cambio dell’ignoto.
Ma lui ci crede e passo dopo passo comincia a perfezionare il suo progetto, oggi diventato Jobmetoo. Una srl, non un’associazione benefica. «Un disabile viene considerato come un minorato che non riuscirà mai a diventare adulto». Decide anche di non nascondere più nulla: all’università non aveva detto di essere sordo; ora non vuole più mortificarsi a fingere di non essere sordo. Si è anche reiscritto all’università: questa volta come non udente nel corso di sociologia online all’università di Urbino e ha la media del 30. In veste di imprenditore è un mago delle mail e delle chat. E, quando serve il telefono, si fa dare una mano. Il cambio di marcia avviene a marzo quando il portale di recruiting dei lavoratori disabili conquista un finanziamento di 500mila euro da 360 Capital partner, una società di gestione europea specializzata in venture capital.
Nel 2012 aveva già vinto la Global social venture competition. Ora Jobmetoo può contare su oltre 3mila iscritti e un’ottantina di aziende che utilizzano la sua piattaforma per assumere personale tra le cosiddette categorie protette. La scommessa di Daniele è vinta. Il piccolo portale fatto in casa punta in alto ed è diventato il punto di riferimento per il recruiting online di persone disabili. «Siamo un’agenzia autorizzata dal ministero del Lavoro. Un team senza barriere, con un progetto: modernizzare la ricerca di lavoro delle persone con disabilità; il disabile che lavora genera ricchezza, per l’azienda e per sé, diventando un elemento di forza dell’economia e della società».
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PER SAPERE DI PIU'
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it
"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini
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