venerdì 27 settembre 2013

"Sordi invisibili anche nella Chiesa"

In Italia meno di 20 celebrazioni in Lis (Lingua dei Segni Italiana). A Lourdes messa in Lis per i pellegrini sordi. Padre Savino, della Piccola missione per i sordi: ''Nel mondo 26 confratelli fanno apostolato per i sordi''. In Italia scarsa attenzione da parte delle diocesi verso le persone con disabilità sensoriale, ''solo cinque preti si dedicano a tempo pieno a questa missione''.


"Segnare" la messa per i sordi si può. Anche in un'assemblea di circa 10 mila pellegrini. Lo ha fatto ieri sera, in una gremita cripta San Pio X - sottostante il santuario di Lourdes - padre Savino Castiglione, della Piccola missione per i sordomuti, venuto in pellegrinaggio con un gruppo di 15 sordi per lo più romani, a cui si sono aggregati due calabresi e un toscano. 

Insieme a loro, anche due seminaristi nigeriani della congregazione, di cui padre Savino - campano di origine, trapiantato a Firenze - è vicario generale. "Purtroppo non abbiamo vocazioni in Italia, ma nelle Filippine, in Brasile e in Congo, dove stiamo aprendo una comunità", racconta il sacerdote, che ha altri 26 confratelli sparsi nel mondo. 

"L'apostolato per i sordi è molto particolare: bisogna esserne appassionati". Ma padre Savino osserva una scarsa attenzione da parte delle diocesi verso queste persone con una disabilità sensoriale: "L'apostolato al sordo non si capisce e non si vede. I sordi non vanno a messa per colpa nostra: in Italia sono meno di 20 le celebrazioni segnate ogni domenica, cioè tradotte in lingua dei segni. Ma in tutto il Paese solo cinque preti si dedicano a tempo pieno a questa missione". 

La sordità, prosegue padre Castiglione, "è un handicap invisibile: non fa tenerezza. A detta dei sordociechi, la sordità li fa soffrire di più della cecità, perché li separa dalle persone, mentre il non vedere li separa dalle cose. Ma mentre il cieco in casa si orienta con il tatto, il sordo non riesce a comunicare e a entrare in relazione".

Padre Savino ha fatto scoprire anche all'Unitalsi il mondo dei sordi: "Grazie alla loro sensibilità e disponibilità, ho guidato un corso di formazione in lingua dei segni proprio qui a Lourdes, destinato ai ragazzi del servizio civile perché imparassero a comunicare con i non udenti. Analoghi corsi li abbiamo organizzati con i volontari, in alcune sezioni locali. 

Abbiamo portato in pellegrinaggio anche un gruppo di 140 sordi, compresi diversi sordociechi. I sordi vanno dove sono accolti". Dalla chiusura delle scuole speciali, dove le congregazioni religiose si prendevano cura anche della loro formazione spirituale, "c'è stato un vuoto non colmato dalle parrocchie e dalle diocesi: un lasso di tempo in cui la Chiesa è stata assente, purtroppo riempito dalle sette come i testimoni di Geova, oppure da chiese battiste, movimenti carismatici". (lab)

Fonte: superabile.it

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