L’altro giorno ho saputo che sei partito per un viaggio senza ritorno; a questo viaggio verso l’Infinito non mi ci abituerò mai qualunque siano le ragioni…. per questo mi sento particolarmente toccata nel profondo dell’ animo.
La morte arriva e “avrà i tuoi occhi” così scriveva Pavese in una delle sue intense e stupende poesie, “...questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido –segno- taciuto, un silenzio…”
Sono triste perché te ne sei andato, ho perso un amico, un fratello maggiore che non rivedrò più – almeno su questa terra – con cui ho condiviso sentimenti nobili e profondi di affetto e di stima assieme alla Tua famiglia davvero speciale.
Mi consenti di raccontare qualcosa di te?
Eri un persona molto conosciuta nel mondo dei sordi non solo nella tua amata Trieste, non solo perché padre di Serena –pioniera della ricerca sulla Lingua dei Segni- eri noto nel mondo sportivo per la tua appartenenza al club sportivo silenzioso triestino e avevi partecipato a competizioni nazionali e internazionali della Fssi nel settore dell’ atletica leggera conquistando la stima e l’ammirazione del numero uno del mondo sportivo silenzioso Francesco Rubino; nella comunità dei sordi ti eri conquistato un posto di primo piano: il tuo attaccamento più che cinquantennale all’Ens, ti è valso l’affetto di tantissimi sordi soci e non, che ha fatto sbocciare una bella e solida amicizia con il grande Vittorio Ieralla tuo concittadino e –per tanti anni - anche tuo compagno di viaggio di tante battaglia per i diritti morali e civili dei sordi italiani.
Mi piacerebbe raccontare di più, ma so ben poco; me ne rammarico, le poche volte che siamo stati insieme abbiamo chiacchierato di tante cose ma non della tua intensa vita sociale e sportiva. Spero che qualcuno lo scriva.
Ti ho conosciuto poco più di una decina di anni fa con Ada e Serena: un marito, un padre, un fratello maggiore, insomma una persona davvero speciale, semplice e schivo, di pochi segni ma incisivi, di raffinata ironia e disarmante semplicità, un gentiluomo d’altri tempi. Orgogliosa di averti conosciuto!
Come si fa a dimenticarti?
Buon viaggio Toni, in tanti ti salutiamo e abbracciamo con affetto e commozione.
A tua moglie e tua figlia l’affettuosa vicinanza e il cordoglio non solo miei ma di quanti ti hanno conosciuto e voluto bene.
Sai, le persone migliori un pò alla volta, in punta di piedi se ne vanno e lasciano vuoti difficilmente colmabili, dolorose fitte al cuore, che mi hanno portato a questa constatazione: il riconoscimento dei nostri Diritti ha potuto affermarsi con forza soltanto quando questi (Diritti) hanno trovato espressione attraverso Uomini e Donne carismatici, capaci di portare avanti le rivendicazioni dei Sordi a livello istituzionale: Tu sei con i Grandi e i Semplici della nostra Comunità; con Loro guidaci e indicaci la strada perché - come diceva Rubino – “La vita è così: un groviglio che bisogna districare per ritrovare la luce e la serenità dei poveri di spirito, soprattutto la semplicità e la verità delle cose.”
Ida Collu. Fonte: nonsolonoi.it
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
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"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini