sabato 21 settembre 2013

San Matteo apostolo ed evangelista

Matteo, chiamato anche Levi, visse nel primo secolo dopo Cristo. Viveva a Cafarnao ed era pubblicano, cioè esattore delle tasse. Seguì Gesù con grande entusiasmo, come ricorda San Luca, liberandosi dei beni terreni. Ed è Matteo che nel suo vangelo riporta le parole Gesù:"Quando tu dai elemosina, non deve sapere la tua sinistra quello che fa la destra, affinché la tua elemosina rimanga nel segreto... ".


Dopo la Pentecoste egli scrisse il suo vangelo, rivolto agli Ebrei, per supplire, come dice Eusebio, alla sua assenza quando si recò presso altre genti.

Il suo vangelo vuole prima di tutto dimostrare che Gesù è il Messia che realizza le promesse dell' Antico Testamento, ed è caratterizzato da cinque importanti discorsi di Gesù sul regno di Dio.    

Probabilmente la sua morte fu naturale, anche se fonti poco attendibili lo vogliono martire di Etiopia.

La festa di San Matteo si celebra il 21 settembre.

Nel Nuovo Testamento sono molti i racconti di sordi e muti, resi tali dalla possessione diabolica, e guariti da Gesù Cristo.

Alcuni ce li racconta San Matteo.“Gli fu presentato allora un indemoniato cieco e muto; e lo guarì in modo che parlava e vedeva; tanto che il popolo tutto, pieno di meraviglia, diceva: -Non é costui il figlio di Davide?-”  (Mt. 12, 22ss).

Un secondo miracolo lo riporta ancora S. Matteo; è operato da Gesù dopo la guarigione dell'emorroissa e dei due ciechi:

“Dopo la loro partenza gli presentarono un muto indemoniato. Cacciato via il demonio il muto parlò, cosicché le turbe piene di ammirazione andavano dicendo: “Non s’é mai visto nulla di simile in Israele!”. (Mt. 9, 32ss).

A questi due primi miracoli si aggiunge la guarigione del lunatico, narrato dai tre Sinottici, che san Marco (9,14ss) dice sordo e muto, San Matteo (17,14ss)  lunatico ed epilettico, San Luca  (9,37ss) dice essere figlio unico. L’episodio è riprodotto nella parte inferiore del celebre quadro di Raffaello Sanzio La Trasfigurazione.

Si incontrano però anche sordi e muti autentici. Di questi parla S. Matteo quando racconta il viaggio di Gesù nei territori di Tiro e Sidone:
“Gesù abbandonò quei luoghi e venne presso il mare di Galilea: e salito sopra il monte si pose a sedere. Subito gli si accostarono molte persone che avevano con sé muti, ciechi, zoppi, storpi e molti altri malati e li deposero davanti a lui ed egli li guarì, tanto che la folla restò meravigliata vedendo i muti parlare, gli zoppi camminare, i ciechi vedere ed essa ne dava gloria al Dio d'Israele” (Mt. 15, 29ss).
P. Vincenzo Di Blasio
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