giovedì 30 gennaio 2020

In Molise non viene riconosciuta la lingua dei segni: la storia di Michele, 23enne sordo che studia in Abruzzo

Il giovane studente: "In Molise ancora troppe barriere, sono veramente deluso".
“In Molise non c’è il riconoscimento della lingua dei segni italiana (Lis). Non è mai stato discusso il decreto legislativo, una legge che noi cittadini molisani con sordità attendiamo da anni. Sono veramente deluso”.


E’ l’appello del 23enne Michele Buscio di Bonefro al presidente della Regione, Donato Toma, al quale chiede il riconoscimento della Lis. “Riconoscere la Lingua dei segni migliorerebbe la qualità di vita delle persone sorde e non solo”, dichiara il giovane, “consentirebbe di avere la libertà di espressione come previsto dalla Costituzione”.

Per il 23enne di Bonefro, che studia in Abruzzo, in Molise ci sono ancora molte barriere da abbattere. “Ho concluso il terzo livello di corso formazione della Lis in Abruzzo”, aggiunge il giovane, “sto pensando di accedere all’Università, alla facoltà di Scienze politiche e relazioni internazionali. Studiare in Molise è complicato per chi è disabile. Mancano figure professionali, come l’interprete Lis, e servizi adeguati a studenti disabili. La diversità non è un mondo a parte, ma una parte del mondo”.

“La Lis dovrebbe essere materia scolastica”, prosegue Michele, “deve entrare nei programmi televisivi locali. L’accessibilità dovrebbe essere anche nella sanità, nelle stazioni ferroviarie, nel parlamento regionale del Molise. La Lingua dei Segni non è destinata solo alle persone con sordità, ma anche a chi ha difficoltà nel linguaggio comunicativo vocale”. Pronta la risposta della consigliera regionale Aida Romagnuolo.

“Presto in Consiglio regionale presenterò un ordine del giorno”, incalza, “per il riconoscimento della lingua dei segni in uno dei corsi di formazione finanziati dalla Regione, perché mai, fino a oggi, nell’assemblea se ne è discusso. Raccolgo volentieri, come cittadina e come legislatore regionale, l’appello di Michele Buscio di Bonefro”.
Giulia Antenucci. Fonte: abruzzolive.it


“La diversità non è un mondo a parte ma è una parte del mondo.”
Classe ‘96. Vivo in un paesino di nome Bonefro (Molise). Sono nato prematuro, tranquillo, sereno e ad un certo punto arrivò il destino e decise di togliermi una piccola parte. I miei movimenti rallentarono, mamma se ne accorse subito ed iniziò a gridare, il dottore non era presente al nido. I miei genitori chiamarono il dottore. Il dottore ci mise più del previsto ad arrivare. Quel ritardo fu fatale per me. Infatti dopo aver ricevuto il primo soccorso, una visita dal Neurologo infantile diagnosticò subito una mancanza di ossigeno al cervello. I miei genitori piansero ascoltando le parole del dottore. Non era certo l’eventuale danno subito. A quasi un anno di vita, mia mamma, paragonandomi a mio fratello gemello, si accorse che non sempre mi giravo verso i rumori. Ho vissuto un'infanzia difficile. Nonostante la mia vivacità, il mio sorriso, che mi accompagna da sempre, piangevo ogni giorno. All'età di 3 anni, quando fui protesizzato ed ebbi la possibilità di ascoltare la voce dei miei genitori, di mio fratello e di tutti gli altri della famiglia, smisi di piangere. La sordità non è una malattia grave ma è una parte invisibile che nessuno riesce a vedere e spesso a comprendere. Ringrazio tantissimo di cuore ai miei genitori che mi hanno accettato, aiutato e portato avanti a crescere, maturare e migliorare. Io sono felicissimo, orgoglioso di essere cosi e soprattutto soddisfatto dei risultati. Vado avanti cosi, sorrido alla vita e non mollo mai per i prossimi obiettivi! Sono un ragazzo sordo, parlo e conosco la lingua dei segni italiana (LIS). Sono diplomato in ragioneria (Istituto Tecnico Economico) nel 2015 a Casacalenda. Amo molto correre e infatti sono campione di atletica leggera. Mi piace molto disegnare, giocare a calcio, recitare e soprattutto insegnare. Infatti il mio sogno è quello di diventare docente di lingua dei segni.  

Dopo il diploma all'Istituto tecnico economico "ragioneria" di Casacalenda, studio corsi di formazione di lingua dei segni italiana. 

Sono il promotore dell'iniziativa social #BarriereTutteGiùPerTerra dell'inclusione sociale e culturale delle persone sorde e delle persone con disabilità. Sono qui per sensibilizzare le tematiche sociali e culturali delle disabilità per abbattere l’ignoranza e i pregiudizi.  

Come dico sempre che “la diversità non è un mondo a parte ma è una parte del mondo.” 
Michele Buscio Fb

PER SAPERE DI PIU'
Lingua dei Segni Italiana
Regione Molise
Michele Buscio


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