Nato a Erbusco il 2 giugno 1913, da Nicola Moretti e Giulia Ramponi, a sei anni rimase orfano dei genitori, vittime della fatale epidemia influenzale detta “spagnola”, insieme a cinque fratellini.
Nel 1922, lascia la casa, il paese e viene accolto, come orfano nel Pio Istituto Pavoni. La sua perspicacia ed intelligenza vengono notate dai Superiori, i quali, nel 1929, lo affiancarono a don Arcadio Fioriti, direttore dell’Istituto, in qualità di assistente ai sordi. Orfano in mezzo ad orfani ancora più orfani, perché affetti da un handicap sensoriale, capì le loro sofferenze ed umiliazioni .
In quegli anni i sordomuti erano considerati dei diversi e tenuti ai margini della società. Il giovane Faustino Moretti intuì che in quei ragazzi premeva un’intelligenza, una capacità manuale ed intellettuale che poteva essere educata. Decise di aiutarli, di dedicare la propria vita al loro servizio.
Chiese ed ottenne dal direttore, di poter accedere agli studi di magistero. E dopo aver conseguito il 27 giugno 1933, il diploma di abilitazione all’insegnamento, si rimise sui libri per ottenere l’abilitazione all’insegnamento speciale per sordi.
Durante gli anni di studio e di formazione nel giovane assistente maturò la vocazione ecclesiastica. Il 7 ottobre 1934 riceveva la vestizione clericale dalle mani di mons. Lorenzo Ravanelli nella cappella del Pio Istituto Pavoni. Nello stesso anno iniziò gli studi teologici nel Seminario diocesano.
A ventiquattro anni Faustino Moretti era un uomo che aveva maturato il suo destino. Il 3 aprile del 1938 fu nominato Direttore dell’Istituto che lo aveva accolto orfano e, il 26 giugno dello stesso anno, consacrato sacerdote.
Da quel momento tutte le energie furono dedicate a rinnovare l’opera educativa ed assistenziale ai sordomuti, a imprimere ad essa un’impronta moderna. Era convinto che non era sufficiente dare la parola ai sordomuti, era necessario insegnare loro un mestiere per garantire loro un completo inserimento nella società. Per riuscire meglio in questo compito, conseguiva il 1 novembre 1941, il diploma di abilitazione all’insegnamento nelle scuole medico-pedagogiche e progettò l’idea di un “Corso professionale” per i sordi.. un’idea nuova per quel tempo, decisiva per la riabilitazione di quelli che chiamava i suoi figlioli.
Difficoltà tecniche ed amministrative gli impedirono di realizzare il suo progetto fino al 1946, quando ottenne personale ed i mezzi finanziari necessari dalla Congregazione dei Figli di Maria (Pavoniani). Fu per gratitudine verso questa Congregazione, per l’ammirazione delle sue Costituzioni e Regole, che egli chiese di farne parte. Nel marzo 1949, don Faustino Moretti emetteva la Professione Religiosa dei Figli di Maria, diventando ufficialmente Padre Faustino Moretti Pavoniano.
Nello stesso periodo fu eletto Presidente della Associazione nazionale dei sordi e divenne segretario dell’Ente Nazionale per la protezione dei sordi.
Tra il 1949 e il 1951 portò a termine un altro entusiasmante progetto, quello di dare una casa ai sordoparlanti, perché potessero ritrovare in essa un punto di riferimento in cui poter risocializzare, studiare, divertirsi e, nel pensionato, un aiuto alla loro sistemazione nella vita. Questa casa è il monumento perenne della bontà e della carità di padre Faustino Moretti.
Il “maestro che insegnava a parlare” ai suoi piccoli muti e li restituiva alla vita sociale, moriva a soli 39 anni, a Brescia, il 16 agosto 1952.
Questa è la vita di Padre Faustino Moretti, domenica 23 giugno a Erbusco si terrà la commemorazione dei 100 anni della nascita del Padre.
Elena Gatti. Fonte: ecodellevalli.it
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