«Matilde», il film per abbattere le barriere della comunicazione. I disagi di chi non sente in un cortometraggio premiato in tre festival del cinema
Punta i riflettori su una disabilità "invisibile", la sordità, che costringe chi non sente a combattere ogni giorno contro le barriere della comunicazione. Il cortometraggio «Matilde», già premiato come miglior corto italiano al Rome Indipendent Film Festival e al Festival del Cinema europeo di Lecce, ha vinto di recente anche al Toronto International Film Festival nella sezione "Bambini". Secondo la giuria «ci invita a condividere il viaggio della bella Matilde, mentre ci fornisce un’esperienza che gioca con tutti i nostri sensi».
Il corto del regista pugliese Vito Palmieri è stato prodotto da un’associazione di genitori con figli audiolesi, l’Agfa-Fiadda di Bologna.
LA TRAMA
LEGGERE IL LABIALE - «Spesso non ci si rende conto che una persona sorda fa fatica a sentire - sottolinea Carlos, il papà di Matilde -. Sia per i bambini segnanti sia per quelli che parlano è importante poter leggere il labiale ma anche un ambiente favorevole con rumori ridotti al minimo, in modo che ci sia il miglior audio possibile. Nella scuola di mia figlia, che ora frequenta la quinta elementare - continua Carlos - fin dalla prima classe hanno utilizzato l’espediente delle palline sotto le sedie: un’idea poi ripresa nel cortometraggio».
OSTACOLI DA SUPERARE
SOTTOTITOLI - Ma, per promuovere una cultura di inclusione nella società dei non udenti, serve diffondere anche la sottotitolatura. E il cortometraggio è distribuito con i sottotitoli in italiano o nella lingua del Paese in cui viene proiettato. «Il successo che sta avendo nei diversi festival è per noi inaspettato, ora puntiamo a diffonderlo anche nelle scuole - dice il papà di Matilde -. Il regista ha utilizzato un approccio quasi poetico ai suoni. In una scena anche gli spettatori udenti sono obbligati a leggere il labiale perché non sentono le battute dei personaggi. Un modo per sottolineare che se ci si immedesima in chi vive un disagio lo si può comprendere meglio».
Maria Giovanna Faiella - Fonte: Corriere della Sera
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it.
"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini
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