"Ricoverata da sorda me ne sono andata accompagnata dai suoni". Tina è tornata ad ascoltare la musica (le piace Max Pezzali), sentire le note vocali che gli amici le lasciano su WhatsApp e a frequentare la facoltà di Scienze motorie.
A 23 anni aveva perso completamente l’udito che ha potuto riacquistare grazie all’equipe del reparto Audiologia e otorinolaringoiatra dell’ospedale Maggiore di Parma dove è stata operata dal team del professor Vincenzo Vincenti.
Lo staff medico lo scorso ottobre le ha installato nell'orecchio destro un impianto cocleare. Un intervento perfettamente riuscito tanto che dopo pochi giorni la ragazza palermitana è tornata a conversare tranquillamente con le altre persone.
"Sono stata ricoverata da sorda e me ne sono andata accompagnata dai suoni", racconta
Un risultato che ha colpito gli stessi medici: "Hanno contribuito la giovane età, la brevità del periodo di sordità e la memoria uditiva ancora buona” ha spiegato il professor Vincenti, che ha visitato Tina nei giorni scorsi, giudicando strabilianti i risultati conseguiti.
La storia di Tina: da Palermo a Parma per ritrovare l'udito
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"La mia storia è molto strana perché ci sentivo perfettamente, non avevo alcun tipo di problema. Un giorno, però, all'età di appena 23 anni, le cose sono cambiate e nel giro di un anno ho perso l'udito totalmente da entrambe le orecchie".
A causare il trauma, secondo i medici, sarebbe stata una malattia autoimmune che ha determinato la totale perdita dell’udito. "Per fortuna la ricerca mi ha portato al dottore Vincenti, medico comprensivo, paziente e molto preparato".
Mille chilometri per arrivare dalla sua Palermo a Parma nel marzo del 2016, quando il team di Vincenti ha iniziato a seguire il caso. Il medico, ricorda la ragazza "è stato subito disponibile a rispondere a ogni genere di domanda, qualsiasi cosa mi venisse in mente bastava che scrivessi un email e lui rispondeva in maniera chiara e completa. Mi sono sottoposta all'intervento di impianto cocleare affidandomi al suo gruppo. I risultati sono stati ottimi".
Tina si è sottoposta nei giorni scorsi a una delle consuete visite di controllo, perfettamente superata. A due mesi dall’intervento riesce sentire non solo suoni e rumori ma persino
cogliere chi pronuncia male il suo cognome (Ofria), da leggere con l’accento sulla i. Tra qualche mese potrà operarsi all’orecchio sinistro, continuando il percorso riabilitativo.
"In ospedale - dice - ho trovato personale attento, gentile e sempre con il sorriso. Il dottore mi porterà al massimo livello possibile di udito ma ovviamente questo cammino richiede tempo. L'importante però è andare avanti".
Fonte: repubblica.it
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