Ad una ragazza palestinese di 17 anni, sorda dalla nascita, è stato inserito un impianto cocleare che tra qualche giorno sarà attivato. Grazie ad una innovativa tecnica chirurgica, realizzata presso l’ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia, una ragazza palestinese di 17 anni, tra qualche giorno riceverà il dono dell’udito.
A Lara – è questo il nome della giovane- è stato impiantato nella giornata di venerdì 27 Novembre, un vero e proprio “orecchio elettronico” da parte dell’equipe della struttura di Otorinolaringoiatria, guidata dal professor Giampietro Ricci, con la collaborazione dell’anestesista Andrea Trotta.
L’intervento è coinciso con la quarta edizione del corso di dissezione dell’osso temporale, che ha riunito a Perugia specialisti otochirurghi di fama internazionale.
Lara era affetta da una grave patologia che le ha impedito di udire fin dalla nascita, ma la diagnosi venne fatta quando aveva due anni, dopo che era stato riscontrato un ritardo del linguaggio e dell’apprendimento.
Ad organizzare il viaggio della speranza è stata una associazione umanitaria internazionale, la AYAT, con sede a Napoli, che ha ricevuto un sostegno economico dalla Regione Umbria.
L’intervento chirurgico, durato poco più di due ore, è stato trasmesso in videoconferenza in una sala appositamente allestita per permettere a tutti i partecipanti al corso, specialisti in otorinolaringoiatria provenienti dai principali centri italiani e stranieri, di seguire ed apprendere la tecnica di impianto di un orecchio artificiale.
Tra i partecipanti al corso anche medici provenienti dalla Palestina, stesso paese di origine di Lara, Francia e Turchia.
“ Da oltre 4 anni il nostro centro effettua interventi come quello che permetterà alla ragazza di udire, dice il Prof. Ricci all’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia- Abbiamo acquisito un rilievo di caratura internazionale, grazie alla collaborazione e alle competenze, fin dall’inizio dell’attività, del del Prof. Jacques Magnan, che può essere considerato il maestro di una scuola chirurgica otologica di alto spessore”.
Tecnicamente Lara, che è assistita dalla madre e da una amica di famiglia che parla correntemente la lingua italiana, resterà ricoverata per alcuni giorni fino all’attivazione dell’impianto cocleare.
E quel giorno nel reparto verrà organizzata una piccola festa dal personale sanitario, che si è subito immedesimato nei protagonisti di una “storia” che fra poco tempo avrà un lieto fine.
L’individuazione del caso umanitario di Lara è avvenuta anche in considerazione della particolare condizione disagiata della famiglia e del paese assediato dalla guerra.
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