I sordi non faranno progressi nella vita se non impareranno a rispettarsi a vicenda e, in particolare, gli ignoranti: e per il fatto di essere ignoranti «ignorano» proiettando su coloro che hanno conoscenze i loro dubbi, l’incompetenza professionale che, i sordi, possono operare in ambito professionale o di docenza. Ignorare è una sfiducia dell’altro, giudicarlo negativamente prima che operi! E questa è una limitatezza che va a tutto danno dei protagonisti sordi, sfiduciando i validi e seminando confusione sulle potenzialità dei sordi.
Questo talvolta è generato da “assistenti” che, acchiappato il sordo letteralmente, finisce per condizionarlo sopprimendone l’iniziativa, rendendolo a proprio interesse. Ce ne avvediamo spesso nei convegni e nei dibattiti. Assai volte i sordi non capisce a livello di contenuti per il semplice motivo che, l’interprete personale (che si è portato dietro), non conosce la disciplina o non è sufficientemente aggiornata. Ecco che, i contrari alla LIS, ne gridano a più voci la limitatezza nella comunicazione! E questo è falso: limitante è l’interprete. Un interprete somaro/a, vale a dire che traduce male, coinvolge anche il protagonista. Ci vuole pertanto professionalità scaturita dalla conoscenza della persona per cui ci impegniamo nel servizio e, noi, dobbiamo conoscere bene la materia trattata.
Gli interpreti di LIS vanno suddivisi per gruppi di discipline: dai generici agli esperti a seconda delle professioni, ovviamente ci riferiamo alla pratica. La teoria, vale a dire l’insegnamento di Psicologia/Psicolinguistica, Pedagogia speciale e/o clinica eccetera sono insegnamenti che vanno affidati a sordi o udenti in possesso della laurea. Chi non ha i titoli è meglio che se ne astenga di smuovere aria.
Ci sono altre cose da dire: e le diremo nei prossimi interventi.
Renato Pigliacampo
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«Bisogna avere il coraggio di amare il Silenzio, scritto con la S maiuscola, perché dietro, tout-court, c’è tutto un mondo di persone “meravigliosamente speciali”, vale a dire bambini e adulti che non possono udire intelligibilmente la parola tramite la percezione acustica. Nel corso dei secoli, a seconda dei momenti, sono stati indicati: sordomuti, sordi, sordastri, non udenti, maleudenti, anacusici, ipoacusici, audiolesi, deboli d’udito, duri d’orecchio, cofotici. Io li chiamo semplicemente persone del Silenzio, miei fratelli: e so che, pronunciandone il nome, mi attribuisco il merito di far parte di quel mondo migliore, che procede con una marcia in più.» (Renato Pigliacampo da Pensieri e riflessioni sul Silenzio)
«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla) .
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it.
"Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità", ideato, fondato e diretto da Franco Zatini