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martedì 26 febbraio 2013

Si può guarire la sordità nei bambini?

Mi spieghi dottore Si può guarire la sordità nei bambini? Lo specialista
Cure efficaci scoprendo subito che il piccolo non sente
È fondamentale lo screening alla nascita, ma sono importanti anche successivi controlli
O gni anno in Italia nascono circa 2 mila bambini con sordità grave che rischiano di essere molto penalizzati se la loro ipoacusia non viene scoperta subito e affrontata in modo corretto.
 «Il deficit di udito può compromettere apprendimento del linguaggio e comprensione della lingua ? conferma il professor Giovanni Felisati, direttore della Clinica otorinolaringoiatrica dell'Ospedale universitario San Paolo di Milano ?. Ciò vale per le sordità gravi, ma in misura minore anche per le forme medie, in particolare quelle legate, banalmente, alla presenza di catarro nell'orecchio. Non solo, una perdita di udito anche solo media o medio-grave può avere ripercussioni negative su qualunque tipo di apprendimento, fra cui anche difficoltà nel calcolo matematico.

L'ipoacusia in un bambino si ripercuote sulle performance scolastiche, sulla salute mentale, sull'autostima e, in proiezione, sulle sue future opportunità sociali e lavorative».

Quando va controllato l'udito nel bambino?«Una diagnosi di ipoacusia entro i tre mesi di vita permette provvedimenti che consentono al bambino uno sviluppo ottimale. Per questo è fondamentale lo screening dell'udito alla nascita. Sono indicati anche controlli periodici, perché esistono forme di sordità che si sviluppano dopo la nascita. Familiari e pediatra possono essere di grande aiuto per cogliere segnali di una possibile perdita uditiva e indirizzare così il bambino a una valutazione specialistica».

Quando va sospettata una perdita uditiva?«Se il bebè non reagisce a rumori inattesi, non si sveglia in seguito a rumori o non volge la testa in direzione della voce, potrebbe avere un certo grado di perdita dell'udito. Altri segnali nei bambini che hanno superato i 2-3 anni sono il ritardo nello sviluppo del linguaggio e del parlato, difficoltà di pronuncia, aumento del volume della televisione, la continua richiesta di ripetere quanto si è detto e la mancata risposta quando li si chiama».

Che cosa fare?«Se si sospetta una perdita di udito bisogna far visitare il bambino da un otorino o da un audiofonologo ed eseguire una valutazione audiometrica associata ad altre indagini che suggerirà lo specialista in base all'età del piccolo e al tipo di perdita uditiva sospettata. La maggior parte dei bambini con ipoacusia ha un udito residuo utilizzabile e, già a partire dai tre mesi di età, può essere considerato l'uso di protesi acustiche.

Nei bambini con sordità profonda e grave dovuta a un difetto del labirinto (coclea) può inoltre essere preso in considerazione il ricorso all'impianto cocleare. Infine, nelle perdite uditive legate a forme catarrali croniche, meno insidiose, ma tanto diffuse, si può contare su diversi approcci che vanno dai lavaggi nasali alle cure termali o, secondo l'indicazione dello specialista, a manovre per la liberazione delle tube di Eustachio (insufflazioni endotimpaniche) fino all'intervento chirurgico (adenoidectomia, miringocentesi, applicazione di tubi di ventilazione)». 

Sparvoli Antonella. Fonte: Corriere della Sera pag. 59 24 febbraio 2012

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